Autore Redazione
lunedì
30 Gennaio 2023
14:49
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Vivere il Pavese - Lombardia - Pavia

Smog, Legambiente: “Lombardia peggior regione in Italia per pm10 e no2′

Smog, Legambiente: “Lombardia peggior regione in Italia per pm10 e no2′

LOMBARDIA – Tra le 10 città più inquinate da pm10 in Italia, ben quattro sono lombarde: Milano, Cremona, Lodi e Monza. In particolare, Monza, Milano e Como finiscono sotto i riflettori per la presenza massiccia di no2. Un quadro inquietante dipinto dall’annuale dossier ‘Mal’Aria di città’ di Legambiente, secondo cui la Lombardia è la peggior regione d’Italia per pm10 e no2. La situazione rispecchia ancora i termini della condanna Ue sia per i superamenti relativi ai due inquinanti sopracitati, sia gli annunciati provvedimenti in merito al pm2,5. La Lombardia potrebbe infatti incorrere in nuove sanzioni, visto l’inadempimento per il mancato rispetto “sistematico e continuativo” dei valori limite.

Il rapporto redatto dall’associazione ambientalista a livello nazionale intitola con un “troppo lentamente” la sintesi dei dati. Milano e Cremona, le due città fanalino di coda in Italia per il pm10, devono abbattere, rispettivamente, del 43% e del 42% le loro concentrazioni di inquinante rispetto alle media annua del 2022. Solo così potranno rientrare nei parametri della normativa in vigore dal 2030. Per ciò che riguarda il pm2.5 spicca Monza, con un gap disperato (60%), seguite a ruota da Milano e Cremona (57%), Bergamo (55%), Como (52%) e Brescia con Mantova (50%). Per l’no2, un pericoloso gas tossico la cui presenza nell’atmosfera è principalmente legata alla diffusione dei propulsori diesel, Milano deve quasi dimezzare i valori attuali per rientrare nella norma. La seguono a ruota Como e Monza, due città con grossi problemi di congestione urbana e traffico di attraversamento.

Del Prete (Legambiente Lombardia): “Basta infrastrutture stradali, dalle autorità segnali poco rassicuranti”

“Dobbiamo iniziare a chiederci se bastino provvedimenti come le low emission zone, finora vista solo a Milano con area B – afferma Federico Del Prete, responsabile mobilità e spazio pubblico di Legambiente Lombardia – La realtà che dobbiamo affrontare è quella di una drastica sterzata verso il trasporto collettivo. In Lombardia il settore è sofferente sia per la inadeguatezza dell’operatore regionale Trenord, sia per l’assenza di investimenti adeguati e di innovazione nell’offerta. Per non parlare dell’assurda insistenza in infrastrutture stradali, come la Pedemontana, la Cremona-Mantova o la Vigevano-Malpensa. Manco fossimo ancora negli anni sessanta e in pieno boom economico. Non è accettabile pensare di dover creare nuova capacità stradale, quando la necessità è quella di razionalizzare la rete esistente”.

Oltre a sharing, aree a basse emissioni estese anche agli edifici e diffusione della mobilità elettrica, un punto importante indicato da Mal’Aria 2023 è la necessità di uno spazio pubblico rinnovato. Le città – aggiunge Del Prete – devono rappresentare la società delle persone, non quella dei veicoli. Milano prova a seguire Bologna con l’ordine del giorno in consiglio comunale per Città 30 km/h entro il gennaio del 2024. Un provvedimento ormai standard in molte città europee, ma dalla giunta e dal sindaco arrivano segnali contraddittori, poco rassicuranti. Abbiamo bisogno di strade sicure per tutte le età e le abilità, non di anacronistiche invocazioni alla città che corre senza guardare a un futuro realmente sostenibile”.

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