Agroalimentare italiano, export di frutta e verdura a 10 miliardi di euro. Coldiretti: “É un record storico”

ITALIA – L’anno trascorso segna un momento di rinascita per il mercato agroalimentare italiano. Lo afferma Coldiretti, secondo cui le esportazioni di frutta e verdura fresche e trasformate hanno superato per la prima volta il traguardo di 10 miliardi di euro. Un risultato reso possibile nonostante le difficoltà legate alla guerra in Ucraina e ai cambiamenti climatici che hanno penalizzato il settore del fresco.

Il quadro emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle proiezioni su dati Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno, divulgata in occasione dell’inaugurazione di Fruit Logistica di Berlino. La Germania è il primo mercato di sbocco per l’ortofrutta italiano, con circa un quarto del totale esportato e un aumento del 7% degli acquisti. La Francia segue al secondo posto, con un calo del 2%, mentre al terzo posto c’è la Gran Bretagna, che vede un incremento dell’export del 15%. Al quarto posto c’è l’Austria, con un aumento delle vendite dell’8%, e al quinto posto ci sono gli Stati Uniti, che sono il primo mercato extra UE con un incremento record del 20%.

Il valore dei prodotti italiani

Il valore totale delle esportazioni di ortaggi freschi è di oltre 1,8 miliardi di euro, che salgono a 5,3 miliardi se si considera anche il trasformato. Il pomodoro trasformato italiano ha registrato un aumento record del 27% e l’export di frutta fresca vale 3,8 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 1,2 miliardi di succhi, confetture e conserve.

Il settore ortofrutticolo italiano è un pilastro dell’economia nazionale, garantendo 440mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi di euro all’anno tra fresco e trasformato. Composto da più di 300mila aziende agricole che coltivano più di un milione di ettari in Italia, questo settore vanta ben 119 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp.

Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha affermato che il gap logistico e infrastrutturale costa all’agroalimentare 7,8 miliardi di euro all’anno. “Occorre cogliere le opportunità offerte dal Pnrr per garantire trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci. Questo permetterà di portare i prodotti italiani rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo, consolidando la posizione del nostro Paese come leader mondiale nell’ortofrutta di alta qualità”.

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