Autore Redazione
giovedì
23 Febbraio 2023
09:31
Condividi
Cronaca - Vivere il Pavese - Pavia

Come comportarsi di fronte a un lupo selvatico: le linee guida da seguire

Come comportarsi di fronte a un lupo selvatico: le linee guida da seguire

PROVINCIA DI PAVIA – Negli ultimi tempi sono stati segnalati frequenti avvistamenti di lupi nella provincia di Pavia. Tuttavia, la loro presenza raramente costituisce una minaccia per gli esseri umani. Al fine di rispettare l’ambiente e gli stessi animali, è fondamentale rispettare le regole comportamentali appropriate e soprattutto evitare di adottare atteggiamenti troppo fiduciosi. Per questo motivo, l’associazione Life Wolf Alps ha pubblicato un’infografica che illustra le norme comportamentali corrette da seguire. Sul tema ai microfoni di Radio Gold è intervenuto il ricercatore, esperto in fototrappolaggio e guida naturalistica in Oltrepò Pavese Marco Cicolella.

D: Marco, di recente il lupo è stato avvistato e fotografato a Pavia, in Borgo Ticino. Quali sono i comportamenti di buon senso da tenere in caso di avvistamento nei pressi della propria abitazione?
R: “sicuramente quello di non lasciare del cibo vicino ai pianerottoli o alle recinzioni delle case, un principio che in realtà vale per tutti gli animali selvatici. E poi bisogna fare attenzione agli animali domestici, andrebbero tenuti in casa oppure in recinzioni adatte. Noi come associazione del territorio Volo di Rondine lavoriamo col fototrappolaggio dal 2017 per il monitoraggio del lupo in alto Oltrepò Pavese e nel Parco del Ticino. Due anni fa c’era stata una predazione a danni di un cane da parte di un branco di lupi proprio perché il cane era stato lasciato libero di notte. Adottando i giusti comportamenti, solitamente il lupo non si avvicina“.

D: Sarebbero, quindi, il cibo e gli odori gli elementi in grado di attirare il lupo nei centri abitati?

R: “il cibo non va dato non solo al lupo, ma nessun tipo di selvatico, perché fa avvicinare l’animale alle persone e comporta una modifica del suo atteggiamento. Finché queste chiaramente non hanno intenzioni particolari potrebbe andar bene, ma poi può capitare l’incidente laddove non si presti cautela”.

D: Cosa si può fare invece in caso di avvistamento fuori casa a piedi, nella natura o sui sentieri?

“L’avvistamento del lupo in natura, nelle nostre zone, resta tuttora un caso più unico che raro. Faccio osservazione e fototrappolaggio dal 2017 e il lupo l’ho visto fisicamente in ambiente naturale solo due volte, una in Alto Oltrepò e una addirittura nella zona di Lungavilla, in pianura. Il lupo, di base, non si avvicina; dovesse essere più confidente, basta fare dei gesti e dei rumori e tendenzialmente l’animale selvatico scappa. Non bisogna avvicinarlo perché comunque resta un animale con istinto predatorio; piuttosto, bisogna allontanarsi in silenzio, senza correre, senza atteggiamenti particolari”.

D: E in caso di incontro sulle strade principali, in auto?

R: “Questo può avvenire soprattutto la mattina presto o la sera tardi, nel crepuscolare. Non bisogna mai inseguire l’animale in auto, perché i selvatici ricevono uno stress molto forte se inseguiti e quindi poi la conseguenza può avere anche ripercussioni anche mortali sull’animale, è già capitato. A maggior ragione di sera, l’atteggiamento migliore è quello di spegnere i fari, accostare e attendere il transito dell’animale. Di sicuro, non bisogna accelerare perché l’animale si spaventa. Questo è il comportamento standard e vale per la persona che può abitare nel parco del Ticino, la persona che abita in montagna e quella che abita in collina”.

D: In molte persone la preoccupazione maggiore è di ritrovarsi faccia a faccia con un branco. Nel pavese e nel territorio a cavallo delle Quattro Province, si può correre questo pericol0?

R:devo dire di sì, perché il fototrappolaggio mi ha portato a monitorare un branco composto in media da 5 individui. Non saranno mai branchi di 30-40 individui come possono essere quelli americani, perché le disponibilità di cibo nel nostro territorio sono molto più contenute. I nostri branchi in tutto possono essere 3, forse 5. Ho avuto un’osservazione di 7 individui, sempre in Alto Oltrepò, ma è stato un caso eccezionale. Sono branchi parentali; i dominanti maschio e femmina, genitori e i più i piccoli, che possono essere anche dell’anno precedente. Non credo supereranno mai questi numeri anche perché ci sono degli eventi di bracconaggio e quant’altro che portano al contenimento non naturale dell’espansione numerica. Il branco si potrebbe incrociare dopo un’osservazione continua sicuramente, perché sentono l’odore dell’uomo anche da distanze elevate. Se dovesse succedere, vale lo stesso discorso del singolo; ci si allontana, ma il lupo non ha un istinto predatore sull’uomo, ha un istinto predatore sull’animale selvatico. Attacca ad esempio un cane perché il cane è libero nel bosco ed è più facile predare un cagnolino di piccola taglia che un cinghiale da 80 chili. Non c’è da avere nessun motivo di paura a muoversi nel nostro territorio perché esiste alcun caso di attacco all’uomo documentato. Se escono degli articoli dove vengono definiti attacchi e quant’altro, questi articoli, se uno va nel dettaglio, non contengono mai fotografie o video reali di attacchi all’uomo e quindi mi sento di dire che dalla mia esperienza personale si può stare tranquilli e continuare a girare nel territorio”.

Giacomo Pelizza

Condividi