Autore Redazione
venerdì
9 Giugno 2023
10:27
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Vivere il Pavese - Pavia

Omofobia a Pavia: “Guarda come ti ammazzo”, minacce e insulti a coppia gay

Omofobia a Pavia: “Guarda come ti ammazzo”, minacce e insulti a coppia gay

PAVIA – Ieri, un brutale episodio di omofobia ha scosso la città di Pavia quando una coppia di ragazzi gay è stata vittima di un’aggressione verbale con minacce e insulti nei pressi della stazione ferroviaria. Ciò che rende questo episodio ancora più inquietante è che l’intera scena è stata catturata su video da uno dei ragazzi, che ha deciso di condividere il filmato sui social media con l’hashtag #pridemonth, per sottolineare la situazione di discriminazione che molte persone Lgbt+ devono affrontare. Nel video, si può vedere chiaramente un individuo inseguire uno dei ragazzi, gridando frasi odiose come: “Gay, fro… di merda, vuoi vedere come ti ammazzo?”. L’aggressore continua a rivolgere insulti e minacce mentre il giovane cerca di documentare la scena con il suo cellulare.

L’indignazione suscitata da questo vile attacco ha portato a una rinnovata richiesta di adottare norme più severe contro l’omofobia. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay – Lgbt+, Solidale Ambientalista Liberale, ha commentato con parole durissime il video circolato in rete. “Questo episodio è solo uno dei tanti che avvengono ogni giorno contro le persone Lgbt+, con l’unica differenza che le vittime sono riuscite a riprenderlo e hanno scelto di pubblicarlo. Pertanto, dato che proprio oggi il governo sta elaborando il decreto contro la violenza sulle donne, che prevede anche l’utilizzo di video per garantire l’arresto immediato dell’aggressore, chiediamo alla premier Giorgia Meloni di estendere tale norma a tutte le vittime di odio, comprese le persone Lgbt+.

“Tale estensione – ha sottolineato Marrazzo – tenderebbe a dare una minima certezza alle vittime Lgbt+ che denunciano, in attesa di una legge contro l’omobitransfobia, per la quale questo governo ha una serie di resistenze ideologiche, ma ci auguriamo che almeno su questi casi il governo possa consideraci cittadini al pari degli altri. Va ricordato che se l’aggressore se avesse urlato ad esempio ‘Nero di m… ti ammazzo’ per la legge contro il razzismo veniva condannato direttamente sino a 1 anno e 6 mesi di carcere ed a una sanzione sino a 6mila euro, in questo caso invece non è possibile perché tale legge non si può applicare alle persone Lgbt+”.

Anche Andrea Grassi, responsabile Lombardia del Partito Gay – Lgbt+, Solidale Ambientalista Liberale, ha fatto appello ai sindaci di Milano, Brescia, Lecco, Monza, Varese e Bergamo, che partecipano alle celebrazioni del Pride in Lombardia. Li ha invitati ad adottare una delibera che preveda una multa di 500 euro per le azioni discriminatorie contro le persone Lgbt+. “Attualmente, questa delibera è già in vigore in 11 comuni, tra cui Morterone (Lc), e sta per essere discussa in altri 60 comuni. Se questi sindaci avessero già approvato questa delibera si sarebbe dato un segnale multando con 500 euro di sanzione chi compiva atti di omobitransfobia a Milano, Brescia, Lecco, Monza, Varese e Bergamo, mostrando la differenza con le Giunte di centro destra”.

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