Autore Redazione
martedì
11 Luglio 2023
11:44
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Vivere il Pavese - Pavia

Sciopero della Polizia a Pavia: CGIL e SILP denunciano le criticità del settore

Sciopero della Polizia a Pavia: CGIL e SILP denunciano le criticità del settore

PAVIA – CGIL Pavia e SILP Pavia hanno indetto una mobilitazione per domani, mercoledì 12 luglio, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della Polizia di Stato. Tra le principali problematiche sollevate, spicca la mancanza di assunzioni straordinarie per compensare i pensionamenti. “Questo ha causato una drammatica carenza di poliziotti nella Questura di Pavia. E non è tutto: gli stipendi dei poliziotti sono fermi al 2021, e i dirigenti non hanno ancora firmato il primo contratto dal 2017” – sottolineano le sigle in una nota.

Le segreterie intendono inviare un forte messaggio alla Prefettura per evidenziare l’incidenza diretta dei problemi sulla sicurezza dei cittadini e sulla qualità della vita. “Le assunzioni straordinarie promesse finora, si sono rivelate un miraggio e con una carenza di organico complessiva di 10.000 unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni” – aggiungono le sigle. “Problema che peraltro riguarda anche i carabinieri e le altre forze dell’ordine. Oltre a denunciare questa situazione, segnaliamo il contratto nazionale scaduto, il tema degli straordinari non pagati, delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che vengono ignorati – cosicché i poliziotti, già oggi mal pagati, saranno i nuovi poveri in quiescenza – le questioni relative all’organizzazione del lavoro ed al benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo. L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio da questo mese di luglio è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto: 24 euro lordi mensili per un agente”.

CGIL e SILP ritengono che la manifestazione del 12 luglio sia solo l’inizio di un processo di mobilitazione e che, se non ci sarà un cambiamento rapido e tangibile nella gestione delle politiche di sicurezza del Paese, sarà necessario continuare a manifestare.

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