Autore Redazione
venerdì
18 Agosto 2023
05:43
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Sport - Vivere il Pavese - Lombardia - Pavia

“Non sono mai stato un calciatore, ho sempre giocato a pallone”: il 18 agosto 1943 nasce Gianni Rivera

“Non sono mai stato un calciatore, ho sempre giocato a pallone”: il 18 agosto 1943 nasce Gianni Rivera

MILANO – Giovanni Rivera, noto a tutti come Gianni, è molto più di un semplice nome nel mondo del calcio italiano. Nato il 18 agosto del 1943, l’Abatino ha saputo incarnare l’essenza stessa del gioco del calcio, portando in campo e fuori una passione travolgente e una grandezza senza eguali.

Un’insuperabile dedizione al gioco

Le sue citazioni non sono solo parole, ma finestre aperte sulla sua personalità e sulla sua profonda connessione con il calcio.Non sono mai stato un calciatore, ho sempre giocato a pallone“. Pensiero puro di un uomo che ha vissuto il calcio con un’intensità e una dedizione senza pari. Rivera non ha solo giocato: ha vissuto ogni istante sul campo, ogni passaggio, ogni gol, con l’anima di un vero artista.

Le sue parole ci riportano anche al suo spirito critico, alla sua capacità di discutere apertamente le convinzioni calcistiche. “Non sono stato simpatico a parecchi giornalisti italiani perché ho apertamente discusso le loro convinzioni calcistiche.” Questa franchezza dimostra come Rivera fosse un uomo di principi, che non temeva di mettere in discussione le idee dominanti quando credeva che fosse necessario.

La luce di Rivera e il “Poeta del Gol”

Le parole di Rivera risplendono anche quando ricorda coloro che hanno condiviso il suo cammino. La sua citazione su Beppe Viola, “Mi manca il poeta del gol”, ci offre uno scorcio della relazione speciale che aveva con il compianto amico. Viola, descritto come un “poeta del nostro sport”, rappresentava un’anima affine a Rivera, una persona che condivideva la stessa passione e l’amore per il calcio come forma d’arte. Questa amicizia ci mostra un lato più umano di Rivera, un uomo che sapeva riconoscere e apprezzare la bellezza e l’innovazione nel gioco.

Le radici della grandezza

Rivera era anche un calciatore abile a riconoscere le influenze che hanno plasmato la sua carriera. Dichiarò, nel suo omaggio a Liedholm e Schiaffino: “io al Milan grazie a loro”. Questi due calciatori, membri della prima squadra del Milan, riconobbero il talento di un giovane Rivera e lo consigliarono per farne parte. Un solo momento, un istante fugace; fu la scintilla che diede inizio alla sua epica carriera nel calcio.

Il cuore milanista e la passione inarrestabile

Ma Rivera non è solo un calciatore. È un simbolo del calcio italiano, un’anima che ha pulsato con il cuore milanista. “Sì, c’è un filo che lega i vari periodi ed è la correttezza dei rapporti interni e la pacatezza degli atteggiamenti esterni: non siamo mai stati una squadra di urlatori“. Queste parole rivelano l’anima gentile e rispettosa di Rivera, un uomo che ha dimostrato che il calcio può essere giocato con passione e intensità senza perdere il rispetto e la correttezza.

Prossimo ct della nazionale italiana: una nuova prospettiva

Le parole rese ieri a Il Messaggero dall’ex Pallone d’Oro nel 1969, gettano luce su una nuova prospettiva nel mondo calcistico italiano. Con la recente rinuncia di Roberto Mancini alla guida della Nazionale, il dibattito sul prossimo allenatore è diventato uno dei temi più discussi. Rivera, figura iconica nel panorama calcistico italiano, ha condiviso i suoi pensieri in merito.

Dopo aver smesso di giocare, sono diventato vice presidente del Milan poi sono entrato in Parlamento per 22 anni, e dopo un passaggio in Comune allo Sport sono tornato al calcio in Federazione: passando dal settore giovanile al centro tecnico di Coverciano per 5 anni. Ho preso i vari patentini per diventare allenatore professionista, e anche per la Nazionale italiana. Insomma, io ci sono, ha dichiarato Rivera, sottolineando la sua lunga e variegata carriera dopo il ritiro dal calcio giocato. In un momento in cui il calcio italiano cerca una guida ispirata e competente, le parole di Gianni Rivera rappresentano un richiamo alla passione, all’esperienza e all’integrità che dovrebbero guidare il prossimo ct nella sua missione di guidare la squadra nazionale verso nuove vette.

Un’eredità che continua a brillare

Gli elogi e le citazioni su Gianni Rivera non si esauriscono mai, perché lui stesso è una fonte inesauribile di ispirazione. Dalle parole dei suoi compagni di squadra, ai versi poetici che gli sono stati dedicati, ogni riflessione su di lui attinge dalla stessa fonte di grandezza. La sua carriera, la sua dedizione e il suo amore per il calcio continuano a risuonare nell’aria, come un’eco eterna di passione e maestria. Gianni Rivera è molto più di un nome, è un’icona, un eroe calcistico, un uomo che ha trasceso il campo da gioco per diventare parte integrante della storia e del tessuto stesso del calcio italiano.

Il calciatore Gianni Rivera e l’allenatore Nereo Rocco del Milan negli spogliatoi per Inter-Milan, Milano, 22 ottobre 1967
(ArchiviFarabola/ANSA)

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