17 Agosto 2023
12:45
Innovazione a Milano: un chip commestibile dalla corazza granchi per medicina e cibo
MILANO – A Milano è stato sviluppato un innovativo circuito commestibile, frutto delle ricerche condotte dal team del laboratorio Printed and Molecular Electronics dell’Istituto italiano di Tecnologia (Iit). Questo circuito pionieristico viene costruito tramite l’utilizzo di un insolito connubio di materiali: l’oro e il chitosano, estratto dalla corazza dei crostacei come granchi e gamberetti.
La collaborazione è stata guidata dal coordinatore del gruppo, Mario Caironi, che ha supervisionato la creazione di un prototipo di circuito commestibile con questi elementi insoliti. Il risultato rappresenta un importante passo avanti nell’ambito dell’elettronica commestibile, un settore in espansione che mira a sviluppare dispositivi tecnologici che possano essere ingeriti in modo sicuro.
Le sue potenziali applicazioni spaziano dalla medicina alla sicurezza alimentare. Il sottile strato di chitosano, un materiale commestibile derivato dalle corazze dei crostacei, funge da conduttore elettrico grazie alla sua capacità di assorbire l’acqua, agendo come elettrolita. Ciò permette al circuito di interagire con il corpo umano e di svolgere diverse funzioni.
Un aspetto fondamentale di questo sviluppo è la possibilità di misurare parametri corporei, come temperatura e acidità, attraverso il contatto diretto tra il circuito e i fluidi corporei. Ciò trasforma il circuito in un sensore biocompatibile che potrebbe rivoluzionare il campo della diagnostica medica. Questi dispositivi potrebbero essere ingeriti sotto forma di pillole che eseguono analisi lungo il tratto intestinale o rilasciano farmaci in modo mirato.
Oltre alla medicina, questo tipo di tecnologia potrebbe avere un impatto significativo nel settore alimentare. I sensori commestibili potrebbero essere applicati per monitorare la qualità e la sicurezza dei cibi. Questo è cruciale per prevenire sprechi e garantire che i cibi siano sicuri per il consumo umano. Ad esempio, tali sensori potrebbero rilevare il deterioramento del cibo anche prima che sia visibilmente evidente, aiutando così a ridurre gli sprechi alimentari.
La tecnologia del circuito commestibile potrebbe inoltre avere ulteriori sviluppi nel futuro, come la comunicazione tra dispositivi. Questo potrebbe consentire la trasmissione in tempo reale di dati raccolti all’interno del corpo verso dispositivi esterni o il rilascio controllato di farmaci. La ricerca è stata finanziata dall’European Research Council (Erc) e ha coinvolto diverse istituzioni accademiche, inclusa l’Università degli Studi Milano-Bicocca e l’Università di Heidelberg.