7 Settembre 2023
16:03
Pavia contro Milano: il confronto dei prezzi della spesa secondo Altroconsumo
PAVIA – Fare la spesa è diventato un’esperienza stressante per molti cittadini italiani, con carrelli che sembrano sempre più leggeri, ma portafogli sempre meno gonfi. Gli ultimi dati pubblicati da Altroconsumo confermano l’aumento costante dei prezzi alimentari, e questa tendenza si riflette anche nei supermercati di Pavia e Milano.
Secondo l’indagine condotta da Altroconsumo, i prezzi dei prodotti alimentari hanno subito un incremento significativo in tutto il Paese, e nemmeno i discount sembrano più essere un rifugio per i consumatori alla ricerca di offerte convenienti. Le catene di supermercati Aldi, Todis ed Eurospin spiccano per aver aumentato i prezzi del 18% e del 17%, rispettivamente. In generale, tutte le 35 catene analizzate hanno registrato un aumento dei prezzi del 12,6% in media, confrontando i dati di marzo 2023 con quelli di marzo 2022. Questo aumento è molto più pronunciato rispetto all’anno precedente, quando la crescita dei prezzi era stata del 2,6%.
Questo scenario non fa che confermare quanto sia diventato difficile per i consumatori italiani mantenere le proprie tavole imbandite senza sforare il bilancio familiare. Ma come si posizionano Pavia e Milano in questa sfida di prezzi?
Pavia: I Supermercati e i Prezzi
A Pavia, l’indagine di Altroconsumo ha rilevato i prezzi in diversi supermercati e ne ha stilato una classifica. Alcuni dei supermercati più noti nella città pavese includono:
- Famila Market in via Umberto Olevano con un indice di 112.
- Carrefour in strada Vigentina con un indice di 115.
- Esselunga Superstore in via Fabio Filzi 6 con un indice di 117.
- Bennet San Martino in strada provinciale per Mortara 7/37 con un indice di 118.
- Carrefour Market in via della Torretta 1 con un indice di 122.
- Coop in viale Camillo Campari 64 con un indice di 122.
- U! Come Tu Mi Vuoi in via Fratelli Cervi 11 con un indice di 125.
Il risparmio massimo a Pavia, secondo l’indagine, può arrivare fino a 725 euro all’anno.
Milano tra le più costose
A Milano, una delle città più costose d’Italia, la situazione è ancora più impegnativa per i consumatori. Ecco alcuni dei supermercati milanesi analizzati da Altroconsumo:
- Esselunga Sottocasa in via Mac Mahon 128 con un indice di 107.
- Esselunga in via Losanna 20/22 con un indice di 107.
- Esselunga in via Adriano 81 con un indice di 108.
- Iper Il Centro in via Giuseppe Eugenio Luraghi 11, Arese con un indice di 108.
- Tigros in via Baldinucci, angolo via Maffucci 73 con un indice di 108.
Il risparmio massimo a Milano, secondo l’indagine, può arrivare fino a 1.024 euro all’anno.
In sintesi, la sfida dei prezzi tra Pavia e Milano vede quest’ultima come una città più costosa per la spesa quotidiana. Tuttavia, i consumatori in entrambe le città stanno facendo i conti con un aumento dei prezzi che sta mettendo a dura prova i bilanci familiari. La ricerca di offerte convenienti e il confronto dei prezzi tra i supermercati diventano sempre più cruciali per affrontare questa sfida economica.
I criteri di Altroconsumo
Per stilare la classifica Altroconsumo ha seguito una serie di criteri fondamentali. Innanzitutto, ha selezionato 1.203 punti vendita distribuiti in tutto il paese, cercando di garantire una distribuzione geografica equa per rappresentare al meglio il territorio italiano.
Successivamente, ha preso in considerazione le 125 categorie di prodotti alimentari più acquistate, secondo l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), registrando i prezzi di tutti i prodotti disponibili in vendita. Questo approccio ampio ha consentito di coprire una vasta gamma di beni di consumo, dai prodotti ortofrutticoli alla carne, dai latticini ai prodotti per la pulizia della casa.
Le rilevazioni dei prezzi sono state condotte senza preavviso ai supermercati, garantendo che i dati riflettessero la situazione reale di vendita al momento della rilevazione. Inoltre, Altroconsumo ha incluso nel proprio studio anche i prezzi delle promozioni, tenendo conto di tutte le offerte speciali che possono influenzare significativamente la spesa complessiva.
Infine, l’organizzazione ha elaborato i dati registrati mediante calcoli e ponderazioni. È stato creato un indice su base 100, utilizzato per misurare il posizionamento dei prezzi delle diverse insegne e punti vendita, sia a livello nazionale che locale. Questo indice consente di confrontare i prezzi in modo chiaro, indicando, ad esempio, se un punto vendita ha prezzi del 10% più alti rispetto all’insegna più economica, che ha un indice di 100.