8 Settembre 2023
09:15
Sanità: controlli Nas su liste attesa in Lombardia, 26 medici denunciati
LOMBARDIA – Nei mesi di luglio ed agosto, i Carabinieri Nas in collaborazione col Ministero della Salute hanno verificato le liste di attesa sanitarie in tutto il paese. L’obiettivo era assicurarsi che le prestazioni ambulatoriali, come le visite specialistiche e gli esami diagnostici, venissero erogate correttamente nel servizio sanitario pubblico. Sono stati controllati 1.364 ospedali, ambulatori e cliniche, sia pubblici che privati convenzionati col Ssn. Si sono esaminati 3.884 elenchi di attesa e agende di prenotazione per visite mediche e esami di vario genere. Durante i controlli, sono emersi 26 casi di medici e infermieri coinvolti in attività illecite, tra cui falsificazioni, truffe, peculato e interruzioni dei servizi pubblici.
I Nas in diverse città, tra cui Milano, Torino, Perugia e Catania, hanno denunciato nove medici per aver alterato le liste d’attesa a favore di amici e pazienti privati, permettendo loro di ottenere prestazioni più velocemente. A Reggio Calabria, tre medici sono stati denunciati per aver lavorato in una clinica privata nonostante avessero contratti esclusivi con l’azienda sanitaria pubblica. A Perugia, un radiologo è stato sorpreso a svolgere attività privata mentre era in malattia, e due infermieri falsificavano esami del sangue per privati.
Inoltre, il 29% delle agende esaminate aveva superato i tempi previsti dal Piano Nazionale, principalmente a causa di problemi organizzativi, mancanza di personale specializzato e carenze di attrezzature. In 138 casi, le priorità delle prestazioni mediche non sono state rispettate, con tempi di attesa superiori ai 120 giorni. I Nas hanno anche scoperto 195 casi in cui le agende di prenotazione sono state bloccate o sospese, spesso a causa di procedure non corrette o mancanza di personale senza sostituti disponibili.
In alcuni casi, i Nas hanno individuato comportamenti scorretti da parte di dirigenti e medici, che hanno chiuso le agende senza giustificazione per permettere al personale di prendere ferie estive o svolgere attività a pagamento. Inoltre, sono state identificate 21 violazioni nell’esecuzione di attività intramoenia da parte di medici pubblici, che avevano superato il limite di prestazioni concordate con le Asl e non avevano comunicato le attività esterne.
Un altro problema emerso durante i controlli è stata la mancata adesione di alcune cliniche e ambulatori privati al sistema di prenotazione unico delle Aziende sanitarie, riducendo così le opzioni disponibili per le prestazioni mediche specialistiche e diagnostiche. L’intervento dei Nas ha permesso di segnalare queste problematiche alle autorità locali e regionali, consentendo in molti casi la riapertura immediata delle agende di prenotazione chiuse o sospese e il ripristino dei sistemi informativi di prenotazione. Inoltre, è stata proposta l’estensione dell’obbligo di cancellare le prenotazioni duplicate e una campagna di sensibilizzazione civica per migliorare la situazione.