Autore Redazione
giovedì
16 Maggio 2024
06:00
Condividi
News Pop Today

Mauro Pagani porta a Monforte il suo tour “2024 Crêuza de Mä”

Mauro Pagani porta a Monforte il suo tour “2024 Crêuza de Mä”

Sarà l’ultimo concerto per la quarantottesima edizione di MONFORTINJAZZ, la rassegna di concerti organizzata dall’Associazione MonforteArte nei suggestivi spazi dell’Auditorium Horszowski che domina il paese al centro delle più prestigiose Langhe del Barolo. Un concerto che è di per sé un viaggio e accompagnerà il pubblico del festival dalle colline piemontesi al mare di Genova. Sabato 3 agosto sarà infatti Mauro Pagani che, a quarant’anni dalla pubblicazione dell’album Crêuza de Mä, scritto con Fabrizio De Andrè, ha deciso di salpare per una nuova avventura accompagnato da un equipaggio di sei musicisti con una corista e un corista, per riproporre le avvolgenti sonorità, senza tempo e senza spazio, narrate in un album che ha segnato la storia della musica italiana contemporanea e noto per la sua fusione di stili musicali, tra folk, world music e rock. Un disco votato dalla critica Miglior disco italiano degli anni ‘80 e segnalato da David Byrne tra i dieci dischi più importanti del decennio in tutto il mondo. A coronare questo viaggio musicale, non mancheranno, poi, i brani del suo noto e apprezzato repertorio frutto di oltre cinquanta anni di carriera. Biglietti disponibili su Ticketone e Mailticket.  Posto unico a sedere: € 35,00 + prevendita. Info www.monfortinjazz.it

“Creuza de Ma compie 40 anni – racconta Mauro Pagani – Fabrizio ed io, lo registrammo nel 1983 e venne pubblicato l’anno successivo. Un album incollocabile nello spazio-tempo, sospeso, scevro da tendenze, arcaico, ma sempre attuale. Il mio bisogno, di uomo e di artista, di issare le vele, in questi strani giorni, è incontenibile. Le rotte che, scrivendo l’album, immaginavamo solcate da bastimenti carichi di spezie oggi sono, nella realtà, una via di fuga, e per molti, troppi, dall’ingiustizia. Il viaggio da capo, dunque e, se possibile, a un volume ancora più alto, perché tutti ci sentano bene…”

Condividi