28 Giugno 2024
06:00
Festival di Villa Arconati: presentato il cartellone dell’edizione n. 36
E’ stato presentato il cartellone dell’edizione n. 36 del Festival di Villa Arconati, ancora una volta un’edizione con grandi nomi della canzone d’autore italiana e non solo. Una edizione importante per questa rassegna che si tiene in una splendida villa alle porte di Milano. A inaugurare la rassegna sarà Arturo Brachetti mercoledì 26 giugno con “Arturo racconta Brachetti”, un’intervista frizzante fra vita e palcoscenico. L’uomo dai mille volti, che in un battito di ciglia (o forse due) è capace di trasformarsi in mille personaggi, si racconta in una serata speciale fatta di confidenze, ricordi e viaggi fantastici. Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, Paolo Poli, la donna ignifuga, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, prendono vita in un’intervista al confine tra vita privata e palcoscenico a tu-per-tu con il pubblico. La musica continua a riprendersi lo spazio naturale di protagonista del Festival lunedì 1° luglio con Vinicio Capossela. Un grande ritorno per il cantautore – la prima volta in Villa fu nel 1995 – che in occasione del trentennale dell’uscita di “Camera a Sud” porterà al Festival uno spettacolo speciale. Infatti Altri tasti, il tour estivo di Vinicio Capossela, lascerà il posto ai “Vecchi tasti”, un concerto unico in cui verranno eseguiti i tredici brani del disco pubblicato nel 1994. Brani che attingono musicalmente allo swing, alla ballad, al latin, eseguiti da musicisti specialisti di questi generi.
Anche la data successiva del Festival, martedì 2 luglio, racconta qualcosa di storico che resta attualissimo. Sul palco di Villa Arconati salirà Mauro Pagani, che torna a suonare “Crêuza de Mä”, scritto con Fabrizio De André quaranta anni fa. Pagani sarà accompagnato da un equipaggio di 6 musicisti e da una corista e un corista, per riproporre le avvolgenti sonorità, senza tempo e senza spazio, narrate nell’album che ha cambiato la sua carriera, quella di De André e della musica italiana. A coronare questo viaggio musicale, non mancheranno, poi, i brani del suo noto e apprezzato repertorio frutto di oltre cinquanta anni di carriera. Lunedì 8 luglio arriva un altro “artista metafora” per la rassegna di Villa Arconati: Jack Savoretti. Inglese di nascita, italiano nell’anima, Savoretti rappresenta al meglio la sensibilità e la curiosità delle giovani generazioni che hanno ascoltato tanti esempi di musiche possibili per poi cercare e creare un proprio stile musicale, proprio come quello che da sempre cerca di fare il Festival. Con oltre 1 milione di copie vendute grazie a 7 album pubblicati in lingua inglese (di cui 2 arrivati al primo posto della classifica UK) in oltre 10 anni di carriera e 20 anni di ricerca espressiva, Jack Savoretti ha scritto numerose pagine di canzoni e poesie raccontando una vita da viaggiatore alla ricerca della sua anima artistica divisa tra l’Inghilterra (dove è nato e tutt’ora vive), l’Italia (da cui prende il cognome e una forte passione per la poesia e il romanticismo), la Svizzera (dove ha studiato) e il mondo intero.
La cifra stilistica di questo Festival è decisamente la canzone d’autore, nelle sue tante possibili interpretazioni. Non poteva mancare un altro ritorno importante nella sezione “grandi cantatutori”, quello di Edoardo Bennato mercoledì 10 luglio. A trent’anni dal suo primo passaggio al Festival nel 1994, Bennato salirà ancora sul palco di Villa Arconati per raccontare le sue storie fatte di buoni e cattivi, per sbeffeggiare i potenti e inneggiare alla forza umana delle persone comuni, senza mai dimenticare il più classico tra i sentimenti ispiratori di ogni Artista: l’Amore. Edoardo Bennato torna live con un concerto ad alto contenuto rock&blues proponendo i suoi brani più celebri e una selezione di nuove canzoni tratte dall’ultimo album “Non c’è”. Un’esperienza emozionale con i brani e le melodie che sono entrati a far parte del nostro immaginario collettivo a cui sarà difficile resistere, per ritrovare, attraverso il potere della musica, vibrazioni ed emozioni che fanno bene all’anima. Ad affiancarlo sul palco ci sarà la BeBand, la formazione storica che lo segue ormai da anni.
Giovedì 11 luglio il Festival sarà visitato dalla magia, ovvero la musica e l’anima di Teresa Salgueiro. La voce dei Madredeus, da anni interprete solista, è sempre stata in movimento. Da quando è salita sul palco per la prima volta nel 1987, ad appena 18 anni, non ha mai smesso di esibirsi nelle più prestigiose sale da concerto del mondo. Negli ultimi quindici anni ha realizzato album pieni di attenzione per la musica tradizionale portoghese – il Fado – e per la musica tradizionale dell’America Latina e della musica popolare brasiliana tra gli anni trenta e settanta. In qualità di attrice, in particolare nel film “Lisbon Story” di Wim Wenders, o come solista principale nell’ orchestra di “Silence, Night and Dreams” di Zbigniew Preisner (autore delle colonne sonore per i film di Krzysztof Kieslowski), il suo enorme talento le ha permesso di collaborare con personalità appartenenti alle più svariate espressioni artistiche, da Caetano Veloso a Coba, da Patrick Watson a José Carreras, da Mário Lúcio a Carlos Paredes, a Lucio Dalla.