Autore Redazione
giovedì
10 Luglio 2025
06:00
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News Pop Today

Vinicio Capossela al Conservatorio Verdi celebra i 25 anni di Canzoni a Manovella

Vinicio Capossela al Conservatorio Verdi celebra i 25 anni di Canzoni a Manovella

Un appuntamento unico in una location ricca di storia e di significato, per festeggiare l’anniversario di un disco diventato una pietra miliare del cantautorato italiano. Nella sua diciannovesima edizione Barezzi Festival arriva per la prima volta a Milano con una straordinaria anteprima. Domenica 19 ottobre Vinicio Capossela sarà protagonista al Conservatorio Giuseppe Verdi di un concerto speciale per celebrare i venticinque anni dall’uscita dell’album Canzoni a Manovella, che verrà eseguito in repertorio integrale con un’ampia formazione in grado di riprodurre i preziosi arrangiamenti di Tommaso Vittorini, che tanto hanno reso speciale questo lavoro. Pubblicato il 6 ottobre del 2000, agli albori del nuovo millennio, vincitore della Targa Tenco come Miglior Album in Assoluto, Canzoni a Manovella è il quinto disco di inediti dell’artista e uno dei più intensi e amati della sua lunga e prolifica carriera. Accolto con entusiasmo da pubblico e critica, definito un colpo di cannone futurista a squarciare l’ultimo Capodanno del Novecento, un’opera che cattura l’attimo e lo cristallizza per sempre (Ondarock) e un disco come sempre “fuori tempo” (non nel senso musicale dell’espressione, ma nel senso che ha un fascino d’altri tempi), nebbioso e geniale (Rockol), è un album di canzoni immaginarie, di cose che vengono dal profondo, che affiorano a galla in scafandro e cilindro. Ci si è ingozzati di emozione, e di suggestione, e di musiche, in una specie di abbuffata secolare, come lo descriveva Capossela stesso. Un lavoro ricco e sorprendente, popolato di arie e filastrocche, di marce, marcette e rebetici, di ninna nanne, di canti di mariachi tzigani, di molteplici storie ricche di rimandi letterari ma altrettanto ancorate nella Storia, suonate con una varietà straordinaria di strumenti.

Il concerto di Capossela è uno degli imperdibili appuntamenti di Barezzi Way, una serie di live di avvicinamento alla nuova edizione di Barezzi Festival, che come sempre torna in autunno a Parma e dintorni dal 13 al 16 novembre con la sua proposta musicale attenta e ricercata. Oltre a questo, nell’ambito di Barezzi Way è già stato annunciato anche il concerto dei Kokoroko, in programma mercoledì 15 ottobre al Teatro Valli di Reggio Emilia. Il festival continua dunque a espandere i propri confini, arrivando fino a Milano. E lo fa con un artista da sempre amico e compagno di strada, già ospite diverse volte di Barezzi, e in un luogo fortemente simbolico: quel conservatorio che bocciò un diciannovenne Giuseppe Verdi – di cui Antonio Barezzi fu illuminato mecenate – e che oggi a lui è dedicato.  Barezzi Festival, proprio come Verdi, approda dunque al Conservatorio di Milano nel suo diciannovesimo anno di vita, aggiunge il direttore artistico Giovanni Sparano. E lo fa omaggiando l’opera di un cantautore che ha tanto di Milano, a partire dall’autore stesso, che deve molto alla città, alla Milano Futurista, a Giuseppe Verdi.

Per diciannove anni Barezzi Festival ha soffiato un vento di novità sulla scena musicale, portando brividi, intuizioni e incontri inaspettati nella città di Parma. Questo appuntamento di Barezzi Way non è quindi solo un concerto, ma l’incontro tra passato e futuro, tra linguaggi sonori e immaginari simbolici, tra il vento della memoria e quello del cambiamento. Anche per questo si articolerà in più giorni di approfondimento di Canzoni a Manovella, legando l’album anche ad altri luoghi verdiani iconici. Come ad esempio l’approdo a Milano di Barezzi Lab, contenitore del festival dedicato ai giovani talenti musicali, al Teatro dei Filodrammatici il 20 ottobre. I ragazzi, oltre a presentare l’abituale reinterpretazione di un brano del Maestro di Busseto come richiesto dal format, dovranno rielaborare anche un brano tratto dal disco di Capossela. I finalisti selezionati parteciperanno poi alla fase conclusiva di Barezzi Lab durante le giornate del festival, a Parma.

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