Autore Redazione
martedì
19 Novembre 2024
10:01
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Wonderland Eventi - Lombardia

“Connessioni” e “Yarda”: la metro di Brescia come galleria d’arte

“Connessioni” e “Yarda”: la metro di Brescia come galleria d’arte

BRESCIA – Brescia alza il sipario sull’arte urbana con il primo Metro Urban Museum d’Italia. Un progetto che mescola mobilità e creatività, trasformando la rete metropolitana in una galleria a cielo aperto. Il deposito di Via Magnolini 3 diventa così un epicentro culturale, dove i linguaggi artistici contemporanei si fondono con il tessuto urbano. Dopo le opere di Luca Font e Demsky, il museo si arricchisce con l’intervento di Joys, artista riconosciuto a livello internazionale.

Joys porta a Brescia il progetto “Yarda”, un’opera che corre su due binari. Il primo è un treno della metro, trasformato e ripensato per divenire un’opera d’arte in movimento. Ogni fermata, ogni curva, è un’opportunità per gli abitanti di Brescia di interagire con l’arte in un modo nuovo e coinvolgente. Il secondo binario è rappresentato da un murale monumentale, che decora la facciata di uno degli edifici principali del deposito. Con tonalità di verde che si fondono perfettamente con l’architettura circostante, l’opera di Joys trasforma un luogo di transito quotidiano in un punto di riferimento culturale.

Il nome “Yarda” non è casuale. Nel gergo dei writers, rappresenta uno spazio di incontro e di creazione, ma anche un simbolo di sfida: quello di “marcare il territorio” in ambienti urbani molto frequentati. Il termine acquista una nuova dimensione grazie all’aggiunta della “A”, che richiama lo slang italiano e rende il concetto ancora più radicato nella cultura del graffitismo. Joys ha così creato un ponte tra la tradizione della street art e le evoluzioni contemporanee, portando un segno visibile che va oltre la mera decorazione, ma diventa parte del linguaggio urbano.

L’idea del Metro Urban Museum nasce nel 2023, come parte delle celebrazioni per i dieci anni della metropolitana di Brescia e dell’anno di Brescia Bergamo Capitale della Cultura. Inizialmente, l’opera di Luca Font, “Connessioni”, aveva trasformato il deposito in una superficie murale di 400 mq, decorando anche i vagoni. Il suo lavoro ha raccontato temi di mobilità e sostenibilità attraverso geometrie minimaliste e colori vivaci, dando il via a una serie di interventi che hanno reso la metropolitana un museo accessibile a tutti, in movimento e gratuito.

“Il progetto di Metro Brescia – ha dichiarato Joys – mi ha ispirato sin dal principio. L’opportunità di realizzare un intervento pittorico su larga scala all’interno del deposito e, allo stesso tempo, creare un ‘treno d’arte viaggiante’ è per me una soddisfazione enorme. Questo treno, che porta il mio segno stilistico combinato con una tecnica grafica digitale moderna, viaggia insieme al pubblico, diventando un’opera in movimento, fruibile da tutti”.

A giugno dello stesso anno, l’artista Demsky ha portato il suo “Hypr Metrobot”, un’esplosione di colori e forme digitali ispirate ai videogiochi arcade. L’opera ha infuso una nuova estetica innovativa nell’ambiente metropolitano, dando vita a un dialogo continuo tra l’arte digitale e lo spazio pubblico. Progetti che hanno creato una nuova visione della città, dove l’arte non è confinata nei musei, ma invade lo spazio urbano, rendendo ogni angolo un’opera in sé.

Joys, con il suo stile distintivo che ha conquistato le metropoli di tutto il mondo, ha dunque aggiunto un tassello importante a questo percorso artistico. Fin dagli anni Novanta, l’artista ha portato la sua arte sui muri di città come Shenzhen, Washington DC e Seoul, creando un linguaggio universale che si adatta e arricchisce ogni contesto. Con il progetto a Brescia, Joys porta un po’ del mondo a Brescia, ma anche Brescia nel mondo, in un flusso continuo di creatività e scambio culturale.

Così, la metropolitana di Brescia si trasforma in un viaggio non solo fisico, ma anche emozionale. Un percorso che ogni giorno connette i cittadini con la contemporaneità, offrendo nuove prospettive di lettura dell’ambiente urbano. Il Metro Urban Museum è un esempio perfetto di come l’arte possa attraversare le frontiere della tradizione, entrando nelle vite quotidiane delle persone, senza limiti di tempo e spazio. Non si tratta solo di opere statiche da osservare, ma di esperienze dinamiche che parlano al pubblico e si nutrono del movimento stesso della città. Brescia si conferma così come una capitale dell’arte urbana in movimento, dove ogni treno, ogni vagone, ogni muro è una tela da scoprire.

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