Autore Redazione
lunedì
16 Ottobre 2017
01:47
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Politica - Acqui Terme

L’amministrazione di Acqui agguerrita con gli evasori

Al 30 settembre già recuperati 125 mila euro.
L’amministrazione di Acqui agguerrita con gli evasori

ACQUI TERME – L’aministrazione di Acqui non fa sconti a chi deve ancora pagare l’Imu e sta intensificando il lavoro di recupero dei crediti. Ammonterebbe a circa 700 mila euro la cifra dei tributi dovuti relativi all’imposta sulla casa (Imu), non riscossi dal Comune di Acqui Terme, ai quali si aggiungono 200 mila euro di sanzioni relative agli anni 2012/2013.

Nei primi tre mesi del 2017 erano già state emesse notifiche per 215 mila euro di imposta non riscossa, nel terzo trimestre sono state raddoppiate le notifiche per una somma pari a 507 mila euro. La nuova Amministrazione Comunale ha quindi deciso di intensificare il recupero dei crediti, accelerando la procedura dell’invio degli avvisi. Dei 150 mila euro di tributi Imu non riscossi messi a bilancio, il Comune di Acqui Terme ha recuperato al 30 settembre già 125 mila euro. Si presume che nel quarto trimestre si otterrà tutto l’importo preventivato a bilancio e saranno avviate le procedure per recuperare l’evaso dell’anno 2014 riguardante le imposte Imu e Tasi. Nel secondo semestre del 2018 si auspica di dare avvio alle pratiche di recupero del 2015.

Per saldare il dovuto il Comune offre ai contribuenti la possibilità di pagare a rate per compensare i debiti. Alle ingiunzioni, nel caso in cui esse resteranno inevase, seguirà l’azione coattiva.

«Spero di rendere più veloce il recupero dei crediti da parte degli Uffici – ha spiegato l’assessore al Bilancio Scovazzi. Stiamo facendo il necessario in questi giorni con i Dirigenti del Comune per una riorganizzazione interna, così da accelerare la procedura della riscossione. La mole di lavoro che sta dietro al recupero crediti è incredibile; solo rafforzando e riorganizzando questi Uffici sarà possibile ridurre il tempo. I numeri parlano chiaro: l’evasione è molta. Con gli ultimi accertamenti, abbiamo verificato che tra il 2012 e il 2013 l’Imu non pagata è pari a circa 700 mila euro, senza tener conto di tutte le sanzioni comprensive. Una somma davvero eccessiva. Abbiamo come obiettivo quello di migliorare l’equità fiscale per garantire una maggiore qualità dei servizi. Di fronte a una costante riduzione delle risorse da parte dello Stato e della Regione, è più che mai indispensabile assicurare, attraverso la riscossione dei tributi, i servizi essenziali per la comunità. Auspichiamo di arrivare a un recupero medio di 150 mila euro all’anno. Siamo anche consapevoli che la crisi economica ha messo molte famiglie in difficoltà, quindi sarà nostra premura agevolarle, offrendo dei piani di rientro prestabiliti per compensare i propri debiti».

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