Autore Redazione
giovedì
14 Dicembre 2017
01:35
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Politica - Casale Monferrato

La storia ‘magica’ dei migranti divenuti cittadini di San Salvatore

Dopo la diffidenza iniziale i 14 migranti sono stati accolti dalla comunità. Domenica hanno preso parte al presepe vivente.
La storia ‘magica’ dei migranti divenuti cittadini di San Salvatore

SAN SALVATORE MONFERRATO – Una bella storia di affiatamento e condivisione a San Salvatore Monferrato. Nel paese infatti sta diventando sempre più saldo il rapporto tra i cittadini e i migranti, arrivati un mese fa. Dopo una iniziale diffidenza i nuovi cittadini hanno cominciato a essere coinvolti nelle varie attività del comune e così è diventato facile, ha spiegato il sindaco, chiedere loro di impersonare i Re Magi in occasione della rappresentazione del presepe vivente di domenica scorsa. Due migranti hanno vestito i panni di Baldassarre e Melchiorre dimostrando come la conoscenza possa abbattere diffidenze e pregiudizi.

“All’inizio venivano alla messa della domenica – ha raccontato una cittadina – adesso li vediamo partecipare alla camminata notturna verso la chiesa dell’Immacolata e assistere alla sfilata dei trattori della giornata del Ringraziamento“. I quattordici ragazzi nigeriani stanno entrando a pieno titolo in una comunità che, “per la verità non li ha accolti molto bene, o meglio, non ha preso bene l’imposizione di doverli ospitare, ma adesso cominciano a farsi conoscere e quando è stato il momento di scegliere due dei figuranti che impersonassero i Re Magi al presepe vivente di domenica scorsa sono bastati pochi minuti per scegliere di chiedergli di vestire i panni di Baldassarre e Melchiorre. Un giovane sansalvatorese, Riccardo, ha completato il terzetto ed è stato un altro protagonista del terzetto decisamente fedele alla tradizione. Così, complice il Natale, una comunità che si era apparentemente chiusa al loro arrivo, ha cominciato ad aprirsi e ad accettare i “furestè”. Del resto la festa di domenica scorsa che comprendeva anche il Presepe Vivente celebrava proprio l’apertura di San Salvatore Monferrato ai “gemelli” di Agerola, paese del sud da cui provengono molti sansalvatoresi che negli anni si sono integrati all’ombra della Torre Paletnologa. Alla fine la storia ha davvero dei ricorsi e quello che sta vivendo la comunità di San Salvatore ne è la prova ulteriore”.

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