20 Dicembre 2017
04:59
“Borsalino è Alessandria, un dovere morale salvarla”: parla la politica
ALESSANDRIA – Stupore per la sentenza di fallimento e determinazione nel salvare un vero e proprio simbolo di Alessandria. Il mondo della politica ha commentato così le ultime sorprendenti notizie sulla Borsalino, lo storico cappellificio alessandrino, in attesa dell’incontro di giovedì tra i sindacati e i curatori.
Lo ha fatto anche il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, all’inizio della seduta del Consiglio Comunale. “Sono rimasto spiazzato, perplesso e amareggiato” ha detto Cuttica “Borsalino è Alessandria e Alessandria è Borsalino, il marchio rappresenta la nostra città. Faremo di tutto affinchè questo marchio resti ad Alessandria. Su questo sono molto determinato, faremo il possibile per salvare l’azienda, i lavoratori e il marchio, è un dovere morale di tutti noi.” Proprio martedì mattina il primo cittadino ha avuto modo di incontrare Philippe Camperio, amministratore di Haeres Equita. “Gli ho espresso il mio dispiacere, mi auguro che possa uscirne al meglio. L’ho trovato deluso e esterrefatto sulle obiezioni che gli sono state mosse.”
“Sarebbe pazzesco veder fallire un’azienda in attivo” ha aggiunto a Radio Gold il presidente della Provincia Gianfranco Baldi “da parte nostra c’è preoccupazione ma anche speranza per il futuro.”
“Sconcertato” anche il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Pierangelo Taverna, già lo scorso anno vicino ai lavoratori del cappellificio quando manifestarono davanti a Palazzo Rosso: “Questa vicenda pareva avere tutti i connotati per andare a buon fine. Non so i termini della sentenza ma conosco la serietà di Camperio: in questi anni ha portato un incremento del personale e del fatturato, ha ammodernato gli impianti e ha acquisito il marchio. Già lo scorso anno la Fondazione insieme al Comune si erano detti disponibili a entrare in minima quota per garantire che l’azienda sarebbe rimasta ad Alessandria. In ogni caso speriamo che il buon senso prevalga. Mi fa specie che prima del crack Marenco, il secondo in termini di portata dopo quello di Parmalat, non fosse stata controllata. Nel frattempo esprimo la mia solidarietà ai lavoratori e allo stesso Camperio. Se lo riterrà la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria sarà al suo fianco.”
“Mi dispiace molto” ha aggiunto il presidente della Camera di Commercio Giampaolo Coscia “Borsalino rappresenta l’imprenditorialità storica di Alessandria, ha fatto conoscere il nostro territorio nel mondo. Di recente ho anche avuto modo di visitare l’azienda e ho apprezzato la grande professionalità dei lavoratori, rappresentano l’eccellenza della manualità artigiana difficilmente riscontrabile altrove.”
“Ho chiesto in aula di intervenire sulla vicenda del fallimento della Borsalino” ha sottolineato sulla sua pagina Facebook il senatore Pd Daniele Borioli “Prima di tutto per sensibilizzare il Senato sui rischi che corrono i lavoratori di un’azienda che fa utili e ha i conti a posto. E rischia di pagare solo le scelleratezze delle passate gestioni. E poi perché ne’ Alessandria ne’ l’Italia possono permettersi di vedere andare a picco uno dei marchi più prestigiosi del made in Italy.”
“Il cappello Borsalino è uno dei simboli del made in Italy più conosciuto nel mondo” ha aggiunto il vicepresidente dei senatori di Articolo 1-MDP-Liberi e Uguali Federico Fornaro “il fallimento dell’azienda omonima, non può e non deve determinare la fine della attività produttiva ad Alessandria, la città che ha visto nascere e svilupparsi nei decenni la Borsalino. E’ necessario che i commissari favoriscano, nei limiti della legge, la prosecuzione della produzione e della commercializzazione dei prodotti della Borsalino, sia difendendo i livelli occupazionali sia evitando che scompaia uno dei simboli dell’Italian Style”.