24 Marzo 2018
05:30
Mense: obiettivo abbassare i costi. Sindacati: “Confronto sui lavoratori”
ALESSANDRIA – L’amministrazione di Alessandria ha effettuato una indagine di mercato per abbassare di un milione e mezzo di euro totale in tre anni la base d’asta del bando per il servizio ristorazione nelle scuole, in scadenza a luglio. Dai circa 3 milioni e 200 mila euro erogati nell’ultimo bando si scenderà a 2 milioni e 600 mila euro, 500 mila euro in meno all’anno. Durante la commissione Cultura e Istruzione ne ha parlato l’assessore Silvia Straneo, leggendo l’atto di indirizzo firmato dal sindaco Cuttica. Nel documento viene proprio esplicitato che “nessuna variazione di bilancio sarà autorizzata.”
“Il bilancio comunale è ancora fragile” ha sottolineato l’assessore “ha molti margini di efficientamento. Non diamo nulla per scontato, stiamo lavorando per rivedere i contratti per far risparmiare cittadini e utenti. Uno di questi contratti è proprio quello del servizio di refezione scolastica. Possiamo aprirci al mercato. La spesa sarà inferiore a quella precedente e sarà mantenuta la qualità del servizio.”
Il tempo però stringe: la scadenza del bando precedente è fissata a luglio e sarà quindi attivata la procedura d’urgenza. Dai banchi dell’opposizione i consiglieri del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo hanno chiesto di aggiungere all’atto di indirizzo del sindaco due punti, oltre alla continuità occupazionale e di indennità dei dipendenti: la azienda che vincerà l’appalto dovrà rispettare la soglia del 70% di differenziata entro il 2020 e dovrà istituire un servizio coordinato da Cissaca per l’uso degli avanzi di cibo a fini sociali.
Ad ascoltare l’assessore anche una rappresentanza delle lavoratrici Aristor, la azienda titolare del contratto di servizio, insieme ai rappresentanti sindacali Fabio Favola della Filcams Cgil, Cristina Vignolo della Fisascat Cisl e Rosario Trupia della Uiltec Uil. Nell’atto di indirizzo firmato dal primo cittadino viene richiamata la clausola sociale (l’assorbimento del personale già impiegato dalla ditta uscente, ndr) ma i sindacati vogliono vederci chiaro. “Non tutte le clausole sociali sono uguali.”
Le parti sociali hanno quindi chiesto al sindaco e all’amministrazione un tavolo di confronto sui due punti ritenuti “fondamentali”: il primo riguarda la qualità del servizio, che sia adeguata alle esigenze dei bambini, oltre alla continuità occupazionale delle circa cento persone impiegate, i 91 dipendenti ora in Aristor più quelli delle cooperative collegate. “Da settembre invochiamo un confronto con l’amministrazione, senza successo” hanno sottolineato preoccupati Cgil, Cisl e Uil “vogliamo clausole sociali di ampia garanzia per i lavoratori.”
Resta poi un grande punto interrogativo sulla vicenda del dirigente comunale responsabile unica del procedimento, un incarico cambiato in corsa dall’amministrazione e a proposito del quale il Partito Democratico e Lista Rossa avrebbero voluto vederci chiaro. Al posto di Cristina Bistolfi il sindaco Cuttica ha nominato Orietta Bocchio. “Lo ha fatto tramite una nota riservata perché indirizzata a un soggetto e quindi vige la tutela del diretto interessato, per questo non può essere letta” ha sottolineato la stessa Orietta Bocchio. “Se è un documento riservato perché allora viene citato in un atto pubblico come quello sottoscritto dal sindaco?” hanno rimarcato i consiglieri Giorgio Abonante, Vittoria Oneto e Marica Barrera.
“Il sospetto è che alla base ci sia la clamorosa differenza fra il valore storico del servizio è le risorse messe a bilancio” si legge sulla pagina Facebook di Pd-Lista Rossa. “Chiederemo la convocazione di un’altra commissione tra due settimane per analizzare la parte istruttoria della gara, per entrare nel merito. Per ora non siamo soddisfatti: in campagna elettorale c’era chi parlava di “palazzo di vetro”, promettendo trasparenza, ma oggi abbiamo di fronte un muro di gomma.”