Autore Redazione
venerdì
2 Agosto 2013
00:00
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Politica - Alessandria

La Segreteria provinciale del Pd traccia un bilancio dei primi 2 mesi di lavoro

La Segreteria provinciale del Pd traccia un bilancio dei primi 2 mesi di lavoro

Due mesi di dialogo con i cittadini, i dirigenti del partito, gli amministratori locali. Tutto per “recuperare terreno e riavvicinare i cittadini alla politica”. Così la segreteria provinciale del Pd ha affrontato i primi 60 giorni dall’insediamento. Un cammino, ha spiegato il segretario provinciale, Domenico Ravetti, che ha portato il Partito Democratico a riavvicinarsi al territorio per ascoltare e fare proprie le problematiche e le necessità dei centri zona della provincia. Il Pd “guarda al futuro”, pronto a realizzare quel necessario cambiamento per ridare credibilità ai partiti e al ruolo della politica, ha spiegato ancora il segretario provinciale, affiancato da Fabio Barisione, Walter Ottria, Cristina Mazzoni e Daniele Coloris. Nel futuro del Pd ci sono, in particolare, i prossimi congressi territoriali, primo passo per arrivare poi a un Congresso Nazionale “inclusivo, partecipato, aperto” che permetta di eleggere un Segretario davvero “alla guida di una comunità”. Altrettanto aperta e partecipata, ha spiegato ancora Ravetti, sarà poi la scelta dei candidati sindaco per le amministrative 2014 a Casale, Novi, Ovada e Tortona “che individueremo tra ottobre e gennaio attraverso le primarie” ha precisato Ravetti. Il Pd vuole realizzare un ‘futuro diverso’ per la provincia coinvolgendo le forze sociali, imprenditoriali, sindacali e le Fondazioni bancarie in un progetto che metta in rete le esigenze dei vari Comuni. La strada per rilanciare l’intero territorio parte innanzitutto da Alessandria, ha spiegato ancora Ravetti, e in particolare da un diverso approccio alla crisi contabile e sociale del capoluogo “che necessita di un quadro normativo nazionale nuovo, ma anche di molta più sostanza e verità e molta meno propaganda da parte di alcune sterili opposizioni”. Altrettanto prioritarie per il Partito Democratico sono però le problematiche che vivono tutti gli altri centri zona, alle prese con i tagli al trasporto pubblico, lo ‘smantellamento’ dei presidi ospedalieri. Difficoltà e disagi che si sommano poi ai problemi delle singole realtà provinciali, dalla crisi dell’industria del “freddo” casalese, alla solitudine del comparto orafo valenzano, alla chimica, al manifatturiero, alle pericolose traiettorie del commercio. Per uscire dalla crisi il Pd provinciale ha quindi provato a immaginare percorsi ad ampio respiro che puntino anche a valorizzare le eccellenze della provincia e  lanciare il brand “Monferrato” nel mondo. Per realizzare questo nuovo modello di provincia, ha concluso la segreteria provinciale del Pd, l’alessandrino non può però vedere sfumare alcune importanti occasioni di sviluppo. Tra queste il progetto della logistica retro portuale. Il Terzo Valico, ha sottolineato il partito, resta una “infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Porto di Genova e per le opportunità occupazionali”. Vanno però eliminati, o ridotti al minimo, tutti i dubbi. In particolare quelli dei Sindaci sui rischi per l’ambiente, la salute, le risorse idriche, le perplessità sul piano del traffico durante la realizzazione dell’opera. “In Provincia non possiamo limitarci a guardare la coda del treno” ha concluso il segretario provinciale del Pd.

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