Autore Redazione
lunedì
21 Ottobre 2013
00:00
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Politica

Il ‘Made in’ incassa il primo si’ dall’Europa. Per Oreste Rossi ‘una grande vittoria’

Il ‘Made in’ incassa il primo si’ dall’Europa. Per Oreste Rossi ‘una grande vittoria’

Il pacchetto sicurezza dei consumatori, al cui interno rientrano anche le norme sull’origine e l’etichettatura dei prodotti, il cosiddetto ‘Made in’, la scorsa settimana ha ricevuto il primo sì dall’Europa. Con 27 voti favorevoli, 5 contrari e 7 astenuti, la Commissione Mercato Interno ha infatti dato l’ok alla proposta legislativa presentata lo scorso febbraio dai commissari Ue Antonio Tajani e Tonio Borg. Il provvedimento dovrà ora superare il voto dell’Aula, ma per l’europarlamentare alessandrino del gruppo Ppe, Oreste Rossi, il sì della Commissione rappresenta “una prima importante vittoria“. “Non essendo membro della Commissione Mercato Interno io non ho potuto partecipare al voto – ha spiegato ai microfoni di Radio Gold – Da tempo, però, mi sono battuto insieme agli altri europarlamentari per arrivare a questa maggioranza. Raggiungere questo risultato non è stato semplice, perchè c’erano colleghi di altri Paesi, Inghilterra in testa insieme alcuni tedeschi, che erano assolutamente contrari. Quando 2 anni fa il provvedimento venne bloccato si era detto che indicare il Paese in cui era stata prodotta la merce avrebbe distorto il mercato, perchè i cittadini avrebbero acquistato solo i prodotti dei loro Stati. Chiaramente era una motivazione ridicola. Dietro il ‘no’ di alcuni colleghi ci sono ragioni principalmente commerciali ed economiche. Chi non vuole il ‘made in’ sono infatti gli Stati che realizzano i loro prodotti quasi esclusivamente in Paesi terzi“.

Il ‘Made in’ dovrà ora superare l’ostacolo più grande, il voto dell’Aula, ma l’Italia incrocia le dita. “Molto probabilmente non sarà obbligatorio mettere l’etichetta – ha aggiunto Rossi – Qualora il prodottore decidesse di inserirla il consumatore avrà però la garanzia che quel prodotto è stato fatto in quel determinato Paese. Questo provvedimento è importatissimo soprattutto per la filiera italiana perchè difende l’interesse del consumatore e, al contempo, combatte la contraffazione e la concorrenza sleale. Ora bisognerà vincere la battaglia più dura, perchè in Aula siamo 738. In plenaria potrò però votare anche io e, senza dubbio, il mio sarà un sì al ‘Made in‘”

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