Autore Redazione
giovedì
9 Gennaio 2014
00:00
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Politica

Esondazione torrente Orba: Coldiretti portavoce degli agricoltori costretti a fare la conta dei danni

Esondazione torrente Orba: Coldiretti portavoce degli agricoltori costretti a fare la conta dei danni

La condizione del fiume Orba nel tratto del ponte che unisce l’area del comune di Capriata a Rocca Grimalda è sempre più allarmante. A denunciarlo Coldiretti Alessandria che mercoledì mattina si è fatta portavoce degli imprenditori agricoli della zona, per l’ennesima volta costretti a fare la conta dei danni dopo l’emergenza maltempo di Natale e Santo Stefano. Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre l’Orba è esondato anche in sponda destra allagando la strada provinciale 155 con circa un metro d’acqua. Durante la riunione in Comune a Capriata, ha spiegato Coldiretti, tutte le parti si sono quindi trovate d’accordo nel sollecitare un piano per prevenire nuove esondazioni dell’Orba e avviare un nuovo dialogo con l’Aipo, l’Agenzia Interregionale per il Po. Un piano d’emergenza non sarebbe ormai più sufficiente e dopo l’ennesima esondazione del torrente, ha spiegato Coldiretti, è oggi indispensabile abbassare l’alveo del torrente e procedere all’estrazione dei cumuli di ghiaia che impediscono il normale scorrimento dell’acqua.

Di seguito il comunicato di Coldiretti Alessandria sull’incontro di mercoledì.

“La condizione del fiume Orba nel tratto del ponte che unisce l’area del comune di Capriata a Rocca Grimalda è sempre più allarmante.

Nel corso degli anni la situazione è notevolmente peggiorata, a tal punto da poter definire oggi l’alveo una “cava di ghiaia naturale” .
Sono parole esasperate e anche piene di amarezza quelle che il sindaco di Capriata d’Orba, Pier Sandro Cassulo, ha pronunciato durante la riunione che si è svolta questa mattina alla presenza di Piero Imperiale del Settore Agricoltura della Provincia di Alessandria, di Domenico Pesce responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Alessandria, di Massimo Barisone segretario Coldiretti per le Zone di Novi e Ovada e alla quale hanno partecipato anche il vice sindaco di Predosa Franco Maranzana e di molti imprenditori agricoli colpiti dalle continue esondazioni dell’Orba.
L’ultimo episodio si è verificato nella notte tra il 25 e il 26 dicembre scorso quando, esattamente come avvenne nel novembre 2011, il torrente è esondato anche in sponda destra allagando la strada provinciale 155 con circa un metro d’acqua.
Ma cosa accade esattamente ogni volta?
“A causa del formarsi di un imboschimento nell’alveo stesso del fiume che non permette più il regolare deflusso delle acque, ad ogni pur minima precipitazione si verificano esondazioni che provocano danni ambientali e rischio per l’incolumità pubblica. – ha affermato Domenico Pesce responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Alessandria – Questa vegetazione con lo scorrere del fiume si corica procurando un innalzamento del letto del torrente a tal punto da ridurne l’altezza. Ciò porta a facili straripamenti, con compromissione delle coltivazioni e pericolo per le persone che abitano nelle vicinanze”.
Ciò che viene chiesto e che trova tutti d’accordo non è più un piano per affrontare l’emergenza ma un piano di prevenzione dove si possa avviare anche un nuovo dialogo con l’Aipo, l’Agenzia Interregionale per il Po.
“Serve un ritorno alle condizioni storiche affinchè il fiume possa tornare a scorrere in modo naturale e ciò si potrà ottenere solo abbassando l’alveo e procedendo all’estrazione dei cumuli di ghiaia che ora impediscono il normale scorrimento dell’acqua. – ha precisato il primo cittadino di Capriata d’Orba Pier Sandro Cassulo – Da tempo era stata segnalata alle autorità competenti la necessità di provvedere alle difese spondali, alla pulizia e risagomatura dell’alveo nel tratto interessato ma gli Enti preposti non sono mai intervenuti sostenendo che il piano dell’Autorità di Bacino, che prevede l’esondazione del torrente fino all’A26 in sponda sinistra e fino alla provinciale n.155 in sponda destra, ne impediva la realizzazione. Poiché ora queste previsioni sono state ampiamente superate i provvedimenti urgenti non possono più attendere”.
Da sempre Coldiretti si è fatta portavoce degli imprenditori della zona con le istituzioni e ha seguito in prima linea la vicenda al fine di poter risolvere la situazione ed evitare che, ancora una volta, cadano nel vuoto le proteste del mondo agricolo: infatti, nonostante in questi ultimi mesi vi sia stata una piovosità decisamente nella norma per il periodo, la situazione nel comune di Capriata, all’altezza del ponte che collega i territori di Capriata e Rocca Grimalda continua ad essere non più sostenibile”.

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