Autore Redazione
mercoledì
30 Aprile 2014
00:00
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Politica - Valenza

Caos a Valenza dopo il consiglio saltato. Cassano: ‘la minoranza ha modo perverso di fare politica’. Dal Pd: ‘si dimetta’

Caos a Valenza dopo il consiglio saltato. Cassano: ‘la minoranza ha modo perverso di fare politica’. Dal Pd: ‘si dimetta’

L’ultimo consiglio comunale a Valenza ha riacceso le polemiche politiche. Per la cronaca, come detto, la seduta, lunedì sera, non si è svolta. Il numero legale è mancato e quindi il consiglio dovrà essere riconvocato. Tuttavia se la discussione a Palazzo Pellizzari non è mai partita fuori, invece, le discussioni non sono mancate, anzi. Per il centrosinistra la maggioranza ha manifestato ancora una volta problemi di compattezza, visto che lunedì sera in aula erano presenti solo 10 consiglieri, mentre per l’amministrazione la minoranza ha sfoggiato grande ‘irresponsabilità’, come l’ha definita il vicesindaco, Paolo Soban, decidendo di non prendere parte al consiglio e quindi facendo venir meno il numero legale.
Lunedì si sarebbe dovuto parlare del consuntivo 2013 del Comune, del piano finanziario del consorzio smaltimento, insomma c’erano molti atti importanti – ha attaccato Luca Barbero del Partito Democratico. Il consiglio è saltato per un atto inusuale da parte mia e dei sette consiglieri di minoranza: a fronte della mancata disponibilità ad affrontare il tema della piscina, manifestata nel rinvio di una proposta di revoca del project financing sulla futura struttura e addirittura una opinione non favorevole sull’interrogazione proposta, ci siamo detti che se si ragiona in punta di diritto, e a volte si va oltre, bisogna avere la forza di sostenere il consiglio. La maggioranza aveva 10 consiglieri presenti e quindi non aveva i numeri. Perciò il consiglio è saltato“. Sulla presenza ridotta del centrodestra Barbero ha aggiunto: “mi sembra che non ci sia la volontà di discutere ancora una volta di questo project financing della piscina. Qualche crepa nella maggioranza c’è.”
Sulla ‘non seduta di lunedì’ e sulla questione piscina il sindaco di Valenza, Sergio Cassano, ha però attaccato: “si capisce che una certa parte politica voleva far saltare la piscina. Evidentemente queste persone ritengono che il fatto che Valenza possa essere dotata di un impianto natatorio, cosa di cui beneficeranno tutti i valenzani, metterebbe noi nelle condizioni di essere gli sconfitti e loro i vincitori, e viceversa. E’ un concetto perverso. Questa non è politica, è non voler bene alla città. Noi abbiamo perseguito tutti i criteri di sostenibilità sulla piscina. Mi chiedo perché costoro non dovevano essere presenti al consiglio comunale.”
Occorre però riconoscere che se la maggioranza fosse stata presente in modo compatto la seduta del consiglio comunale valenzano si sarebbe tenuta regolarmente. Su questo Cassano ha replicato: “non lo metto in dubbio. In un caso (per un consigliere ndr) effettivamente ci possono essere stati problemi, negli altri valuteremo. Però per quanto mi riguarda il senso di responsabilità di un consiglio deve investire tutti i componenti. Coloro che non se ne fanno carico non hanno senso di responsabilità. Intanto si sappia che i valenzani avranno la piscina. Poi far fiorire su questo tutte le congetture politiche è una forma perversa di fare politica.”
L’atteggiamento del sindaco ha stupito Mauro Milano, capogruppo del Pd: “una maggioranza che su un atto fondamentale come il bilancio consuntivo non è in grado di garantire il numero e deve chiedere al senso di responsabilità della minoranza di essere presente in aula per poter garantire l’approvazione di un bilancio che non ci piace non è più una maggioranza. Perciò il sindaco dovrebbe rivolgersi alle sue forze politiche e capire che cosa non funzioni. Poi dovrebbe anche prendere atto della situazione, rassegnare le dimissioni e consentire alla città di avere una vera maggioranza”.

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