Autore Redazione
giovedì
27 Settembre 2018
05:00
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Politica - Alessandria - Novi Ligure - Tortona

I fondi congelati del Terzo Valico infiammano animi nei cantieri

Dopo le indiscrezioni sul blocco dei finanziamenti per il quinto e sesto lotto, i sindacati hanno subito chiesto un incontro urgente al Ministro delle Infrastrutture e sono pronti anche a iniziative di mobilitazione a difesa dei lavoratori
I fondi congelati del Terzo Valico infiammano animi nei cantieri

PIEMONTE – Lo sciopero per la Cgil è l’extrema ratio, come avevano precisato dalla Camera del Lavoro di Alessandria anche i vertici della Segreteria nazionale Cgil e della Fillea, Vincenzo Colla e Alessandro Genovesi. Dopo le indiscrezioni sul congelamento dei finanziamenti per il Terzo Valico pubblicate sul Sole24Ore, però, il clima nei cantieri liguri e piemontesi si è surriscaldato.

Massimo Cogliandro, Segretario Fillea Cgil Piemonte, è stato “tempestato” di chiamate di delegati e lavoratori allarmati dalle notizie pubblicate sui giornali. Quella che fino a qualche giorno fa era solo una paventata mobilitazione ora potrebbe davvero diventare “inevitabile”, perché le “indiscrezioni” sono state messe nero su bianco su giornali “autorevoli” e confermate dall’allarme dei Presidenti di Regione Piemonte e Liguria. A Torino Sergio Chiamparino ha lanciato anche da Facebook il suo monito al Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli:se questi fondi non verranno sbloccati, dall’inizio di ottobre i lavori purtroppo si fermeranno e di qui alla fine dell’anno qualche centinaio di lavoratori perderà il posto, senza contare le mancate assunzioni. Una preoccupazione condivisa dal Segretario regionale Fillea Cgil che “puntiglioso per natura” ha voluto però mettere in chiaro i numeri “certificati al 31 agosto” dei lavoratori piemontesi e liguri legati al Terzo Valico: “2394, tra operai, tecnici e amministrativi dipendenti diretti di Cociv e personale delle ditte affidatarie e sub-affidatarie”.

La vicenda Terzo Valico, ha puntualizzato Cogliandro, non deve essere ridotta “a una discussione da bar” perché in ballo ci sono le vite di oltre duemila famiglie. “Il Ministro si assume una responsabilità enorme” ha chiosato il Segretario regionale Fillea Cgil. Bloccare oggi i lavori, ha aggiunto, non sarebbe un’operazione a “costo zero. “Si dovrebbero pagare penali, risarcire imprese e sostenere costi per la messa in sicurezza dei cantieri. Quando blocchi un’opera del genere non puoi semplicemente prendere e andartene. Sulla Torino-Lione, ad esempio, i lavori oggi sono fermi e ci sono circa 400 uomini delle Forze dell’ordine che, a turno, presidiano un cantiere vuoto. Quindi spreco di risorse pubbliche e di personale che potrebbe essere impiegato per altro, ad esempio per la sicurezza dei cittadini, visto che se ne parla tanto”.

Un eventuale stop al Terzo Valico, ha aggiunto il Segretario regionale Fillea, avrebbe però soprattutto “un effetto devastante sui lavoratori”, già pronti alla mobilitazione. “Un Ministro delle Infrastrutture non può gestire in questa maniera opere di straordinaria importanza come il Terzo Valico. Io non voglio parlare dell’utilità dell’opera, di cui sono comunque convinto, ma dei lavoratori. Persone pronte a difendere il loro posto di lavoro con le unghie e con i denti, e noi sindacati a sostenerli unitariamente”. E se mobilitazione sarà, ha avvertito Cogliandro, le proteste e gli scioperi fatti per tutelare i dipendenti delle concessionarie autostradali al confronto “sembreranno ragazzate”.

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