Autore Redazione
venerdì
6 Giugno 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Multiutility AMAG: i piccoli Comuni e la minoranza chiedono chiarezza

Multiutility AMAG: i piccoli Comuni e la minoranza chiedono chiarezza

Un salto nel vuoto, con la speranza almeno di cadere su un materasso. Con questa similitudine il consigliere comunale di Alessandria, Piercarlo Fabbio, ha descritto il progetto di trasformare AMAG in una multi utility di acqua, gas e rifiuti. Palazzo Rosso, socio di maggioranza di AMAG al 74%, punta infatti ad acquisire AMIU, per il servizio di raccolta rifiuti, e aprire un tavolo congiunto con ARAL, per lo smaltimento. Anche diversi sindaci soci di minoranza della partecipata lamentano una mancanza di chiarezza. Mercoledì durante l’assemblea straordinaria di AMAG, di fronte alla richiesta di modifiche statutarie, alcuni soci come Acqui, Cassine o Sale si sono astenuti. I piccoli Comuni hanno lamentato tempi troppo stretti per poter decidere, senza la possibilità di convocare i rispettivi consigli comunali, viste le elezioni amministrative appena svolte. “Non abbiamo capito l’operazione a livello di tempistiche” ha aggiunto Gianfranco Baldi, sindaco di Cassine “votando sì senza convocare il consiglio comunale avrei rischiato di commettere un abuso. Abbiamo chiesto ad AMAG un piano industriale ma non ci è stato concesso. A volte la troppa fretta può comportare dei rischi”. 

“AMAG poi può permettersi di acquistare AMIU?”, la domanda di Piercarlo Fabbio. “Nel piano industriale del professor Malvezzi su ARAL si evince che AMIU costerebbe intorno ai 5 milioni di euro. Secondo il bilancio di fine 2012 AMAG si trova sotto di 4 milioni. Occorrerà rivolgersi alle banche. Ma il Comune di Alessandria, socio di maggioranza al 74% dovrebbe fare da garante ed è in dissesto. E poi non c’è una clausola di tutela dei 192 dipendenti.” Perplesso anche Giovanni Barosini, UDC: “da consigliere dico che non abbiamo avuto tempo per votare. Non c’è stata trasparenza. Operazioni del genere devono essere condivise e non appoggiate a colpi di maggioranza.” 

Non chiari, secondo il sindaco di Castelletto Monferrato Paolo Borasio, alcuni passaggi normativi. Nel proporre un’offerta di acquisto di AMIU ci sarebbe il rischio, secondo il primo cittadino, che AMAG violi i principi di libera concorrenza nei confronti di terzi, tutelati dal decreto legge 223 del 2006. Negli ultimi giorni, poi, ha ricordato ancora Borasio, è emerso un problema urgente: senza la creazione della multiutility ARAL non sarà più a norma con le direttive europee, perché i rifiuti che arrivano dai Comuni soci sono solo il 30% dei conferimenti e non l’80%, come chiede Bruxelles. Ad oggi 32 Comuni sarebbero costretti a rivolgersi a altre aziende per lo smaltimento rifiuti. “Mi chiedo se non sia una forma di pressione per far aderire anche i soci di minoranza al progetto di Alessandria” ha concluso Borasio.

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