Autore Redazione
venerdì
25 Ottobre 2019
05:55
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Politica - Alessandria

Mense: nuovo scontro sindacati-Artana su centro cottura

Riaperto lo stato di agitazione. "Gravi carenze" hanno sottolineato i sindacati. "Tutto falso" la replica dell'azienda
Mense: nuovo scontro sindacati-Artana su centro cottura

ALESSANDRIA – Torna il muro contro muro tra Uiltucs Uil e Filcams Cgil e Artana Alimentare a proposito del centro cottura di Alessandria. Anche l’ultimo tentativo di dialogo di mercoledì ha dato esito negativo. Le parti sociali hanno così dichiarato riaperto lo stato di agitazione, con l’avvio della procedura di riconvocazione di un nuovo faccia a faccia in Prefettura.

“Abbiamo avuto modo di riscontrare gravi carenze sul fronte sicurezza sul lavoroha infatti sottolineato Maura Settimo, segretario provinciale Uiltucs “Nello specifico nei locali del centro cottura mancano estintori, adeguata segnaletica per le vie di fuga in caso di emergenza, spazi angusti e poco agibili, parte dell’attrezzatura per la cottura e la preparazione dei cibi non funzionante e ancora l’assenza di porte con maniglione antipanico, la presenza di un solo bagno e l’abitudine di stoccare il materiale nel piazzale. Per noi è chiaro che debbano essere informati di tali carenze gli organi competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, ancora una volta, ribadiamo il regolare e sistematico ritardo nel versamento degli stipendi ai dipendenti“.

Non si è fatta attendere la replica dell’azienda Artana che, tramite l’avvocato Massimo Grattarola, ha smentito questa versione dei fatti contrattaccando. “Tutte queste cose che, secondo l’elenco stilato dai sindacati, mancano invece ci sono. Gli estintori sono presenti, i bagni sono due, e non uno. Viene lamentata, ad esempio, l’assenza dei guanti adatti a tagliare la carne? Sarebbero inutili: la carne arriva già tagliata. Il materiale stoccato nel piazzale del magazzino è composto dagli scarti, le componenti che non saranno più utilizzate. Se veramente quell’elenco di aspetti mancanti fosse vero Artana non avrebbe avuto l’agibilità”.

Secondo l’avvocato Grattarola, inoltre, i dipendenti avrebbero mostrato poca capacità di adattamento, nel passaggio da un’azienda pubblica a una privata: “Per loro è stato uno shock. Oggi fanno ben il 23% in più di assenze per malattia rispetto a tutte le altre aziende del gruppo. Come è possibile? L’azienda non vuole certo fare la fine di Aristor: per questo i ritmi sono diversi. C’è chi, ad esempio, ha preferito rinunciare al posto perché non voleva trasferirsi da Alessandria a Valenza, coi viaggi saldati interamente dall’azienda”. 

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