Autore Redazione
sabato
30 Novembre 2019
05:20
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Politica - Acqui Terme

Maltempo: 45 milioni per somme urgenze. Mai viste frane così in 500 anni

Sarà chiesta l'estensione geografica e temporale dello stato di emergenza. Assessore Gabusi: "In una prima fase difficilmente questa somma sarà coperta completamente"
Maltempo: 45 milioni per somme urgenze. Mai viste frane così in 500 anni

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Ammonterà a circa 45 milioni di euro la cifra per le somme urgenze per i danni dovuti al maltempo dello scorso fine settimana in provincia di Alessandria. Lo ha sottolineato venerdì l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi, in occasione dell’incontro coi sindaci dei paesi più colpiti, organizzato ad Acqui dall’amministrazione termale guidata dal primo cittadino Lorenzo Lucchini. Decisivo sarà il Consiglio dei Ministri di martedì, quando sarà fatta chiarezza sulle cifre. Come ha ricordato l’onorevole di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, si è scelta la strada più veloce per poter far arrivare i primi finanziamenti: chiedere l’estensione geografica e temporale dello stato di emergenza già sottoscritto dal Governo per gli eventi alluvionali dello scorso 21 ottobre.

“Mi preoccupa il fatto che lo stanziamento complessivo del Governo per tutta l’Italia si aggiri intorno ai 130 milioni” ha sottolineato l’assessore Gabusi “questo vuol dire che, con tutta probabilità, in una prima fase le somme urgenze del territorio provinciale non saranno completamente coperte. Servirà un ulteriore stanziamento. Dobbiamo ripristinare la viabilità in tempi rapidi, tra l’altro ci avviamo verso una stagione che di certo non aiuta per i lavori di ricostruzione. Servono lucidità, calma e pazienza. Al Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli e al Ministro Fabiana Dadone abbiamo detto che i danni del dissesto idrogeologico li vedremo ancora per tanto tempo”. 

“La cifra per le somme urgenze è molto più alta rispetto ai 17 milioni riferiti agli eventi del 21 ottobre” ha sottolineato l’Onorevole di LeU Federico Fornaroin questo caso sono avvenuti movimenti franosi più estesi. Una cifra che non si ottiene con strumenti ordinari: per tutto il Piemonte si parla di centinaia di migliaia di euro. Nei giorni scorsi, appena il Ministro delle Infrastrutture De Micheli ha parlato di piano straordinario per la Liguria io ho subito rilanciato il tema anche del Basso Piemonte. Dobbiamo legarci all’evento ligure e fare un accordo di programma che veda Stato, Regione, Provincia e Comuni uniti per la messa in sicurezza. Dobbiamo tendere a questo obiettivo e ottenere così risorse stabili e certe, che possano garantire una prospettiva. Tutti i bilanci delle amministrazioni locali dei prossimi 10 anni saranno orientati a questo“.

Il sindaco di Acqui Lorenzo Lucchini ha anche ricordato l’esistenza della app “Alert System Plus“, ora estesa a tutti i Comuni del territorio e in grado di fornire in tempo reale i dati su frane, strade chiuse e zone isolate, oltre alle strade alternative. Questa app darà anche informazioni sul meteo, indicando i codici di allerta, con messaggi di allerta vocali sul telefonino.

Il presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, ha inoltre annunciato la volontà di accelerare i tempi per il cambio di gestione di alcune importanti arterie stradali del territorio dalla Provincia ad Anas, un processo previsto per il prossimo maggio, ma che l’amministrazione provinciale vorrebbe anticipare, riguardo le tre direttrici principali che collegano il Piemonte con la Liguria.

“Abbiamo bisogno che venga riconosciuta l’estensione dello stato di emergenza, altrimenti sarebbe la fine. Avevamo già grossi problemi viabili prima di questi eventi, a causa della mancanza di fondi” ha sottolineato il presidente Baldi “ora le criticità sono tantissime e di difficile soluzione. Ci sono frane importanti, occorre muoversi con prudenza, alcuni problemi sono ancora in fase di studio. Da lunedì avremo uno screening più chiaro. Chiedo ai cittadini comprensione e pazienza, so che la gente è giustamente arrabbiata ma stiamo parlando di un evento al di fuori di quello che potevamo pensare”.

“Siamo uniti tutti insieme di fronte a questo cataclisma” ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa “un dramma per la nostra economia. Ci sono aziende agricole isolate e con grossi danni. Saranno tempi duri a causa delle attese per riconoscimenti parziali. Da parte delle assicurazioni ci saranno dei sostegni sulle polizze”.

Tra le criticità più marcate del territorio, il sindaco di Acqui Lucchini ha poi ricordato le strade provinciali 30, 334 e 456 che collegano l’acquese a Genova e Savona.

“La piena del Bormida, nella zona acquese, è arrivata a un solo metro da quella straordinaria del 2016, mai arrivata a quei livelli nel corso di 200 anni” ha sottolineato Lorenzo Torrielli, della Protezione Civile di Acqui “sulle frane, addirittura, nessuno ricorda un evento di proporzioni così gravi, stiamo parlando di un unicum in un arco temporale di circa 500 anni”.

Emblematica, infine, l’intenzione di Fabrizio Ivaldi, sindaco di Ponzone, uno dei Comuni più martoriati: “Alla Cassa Depositi e Prestiti dobbiamo versare entro fine mese la seconda rata dei mutui pari a 130 mila euro. Il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha dichiarato che per le zone alluvionale i mutui dei privati e delle aziende sono congelati. Scriverò al Capo dello Stato Mattarella e al premier Conte per chiede di poter utilizzare quella somma per sovvenzionare i problemi viabili del nostro Comune”.

Nella foto la frana a Strevi, in Regione Contero.

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