Autore Redazione
venerdì
7 Febbraio 2020
06:31
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Politica - Casale Monferrato

Cerutti: nuovi soci ma possibili esuberi. A rischio la produzione a Casale

I sindacati hanno lanciato l'allarme. Già sottoscritta la cassa integrazione straordinaria per un anno
Cerutti: nuovi soci ma possibili esuberi. A rischio la produzione a Casale

CASALE – “Una situazione drammatica”. Maurizio Cantello, della Fiom Cgil, ha parlato così della Cerutti, la storica azienda di Casale e Vercelli, impegnata nella produzione di imballaggi e packaging. Alle parti sociali, infatti, la realtà industriale del territorio ha prospettato possibili esuberi, a fronte dell’ingresso in società di due partner provenienti da Canada e Messico. La trattativa sarebbe ormai ben avviata ed entro fine mese potrebbero esserci degli sviluppi.

Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil vogliono vederci chiaro: l’obiettivo è scongiurare il rischio di perdita del posto di lavoro per almeno 70 persone, nella città monferrina, 100 considerando anche Vercelli. Casale, inoltre, potrebbe perdere tutto il comparto produzione: la storica Omg, Officine Meccaniche Giovanni Cerutti chiuderebbe. Resterebbe solo la parte amministrativa, tecnica e commerciale.

Nel frattempo qualche giorno fa è stata siglata al Ministero del Lavoro la cassa integrazione straordinaria per tutti i dipendenti, valida per un anno, oltre all’assegno di ricollocamento, una sorta di incentivo alla riassunzione.

“Innanzitutto vogliamo che si faccia un ragionamento complessivo su Casale e Vercelli, che queste due realtà non vengano divise” ha sottolineato a Radio Gold Maurizio Cantello, della Fiom Cgil “e poi vogliamo saperne di più su questo possibile accordo. Ad oggi manca il piano industriale. Cosa potrebbe comportare dal punto di vista produttivo? Serve una discussione seria. All’azienda abbiamo ribadito che si può parlare di mobilità solo in caso volontario. Valutiamo se c’è l’opportunità, per chi lo volesse, di agganciare la pensione e creare così il minor danno possibile. In questi giorni abbiamo tenuto le assemblee coi lavoratori: ovviamente serpeggia una forte preoccupazione, da mesi queste persone sono sotto pressione. Vedremo cosa succederà ma siamo pronti anche a dare segnali forti come lo stop alla produzione o, eventualmente, uno sciopero”.

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