Autore Redazione
martedì
27 Ottobre 2020
05:54
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Politica - Alessandria

Un brindisi su un autobus: anche Emanuele Locci contro la chiusura anticipata dei locali

Un brindisi su un autobus: anche Emanuele Locci contro la chiusura anticipata dei locali

ALESSANDRIA – Anche il presidente del Consiglio Comunale di Alessandria Emanuele Locci ha partecipato lunedì sera a un “brindisi estemporaneo” avvenuto su un autobus. L’iniziativa, rilanciata dalla pagina Facebook Svegliati Alessandria, è nata per dire no alla chiusura delle attività dalle 18, prevista nell’ultimo dpcm anti coronavirus.

“Visto che neanche in casa ci si può trovare in un numero superiore a 4 persone ci si è incontrati sull’autobus” ha scritto Locci sulla sua pagina Facebook “per dare un segnale di dissenso, certo, nei limiti della libertà che ci è ancora concessa. Muniti di regolare biglietto, dopo aver rilevato la temperatura di tutti, aver igienizzato le mani, con la mascherina indossata, seduti e nel rispetto delle distanze. Quali rischi avrebbe creato tenere i bar o i ristoranti aperti fino a mezzanotte se tutti rispettano queste regole? Ed io negli ultimi giorni ho girato decine di bar, ristoranti, pub alessandrini fino ad orario di chiusura e posso dire che il rispetto delle norme è forse più alto che all’interno di certi ambienti del settore pubblico. Perché è possibile stare in sei su un autobus (e nelle ore di punta anche in trenta o quaranta senza problemi) e non è possibile stare in casa o ad un tavolo di un locale dopo le ore 18? È giusto manifestare il dissenso quando le norme sono ingiuste e rischiano di fare molto male all’Italia. Ci sono delle regole per evitare il diffondersi dei contagi: giusto imporne il rispetto, anche prevedendo dure sanzioni, ma non si può più limitare la libertà delle persone. Libertà di muoversi, libertà di lavorare e fare impresa, libertà di incontrare le persone che amiamo. Rispettiamo gli altri indossando sempre la mascherina e curando maniacalmente l’igiene ma continuiamo a vivere #SenzaPaura!”. 

Foto tratte dal profilo Facebook di Emanuele Locci

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