Autore Redazione
mercoledì
17 Marzo 2021
07:13
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Politica - Alessandria

“Alegas cercherà un partner industriale, gli sportelli resteranno qui e i cittadini pagheranno meno”

“Alegas cercherà un partner industriale, gli sportelli resteranno qui e i cittadini pagheranno meno”

ALESSANDRIA –Alegas cercherà un partner industriale”. Lo ha annunciato ieri il vicesindaco di Alessandria e assessore alle Partecipate Davide Buzzi Langhi durante l’ultima Commissione Bilancio. “Sarà un percorso accompagnato da consulenti, con esperienza nazionale. Il mercato del gas ha subito una forte modifica di orientamento, è in costante evoluzione. Questo è il momento giusto per agire, vista la liberalizzazione del mercato nel 2023. In Italia gran parte delle società partecipate hanno cercato un partner industriale: quelle con la proprietà completamente comunale sono rimaste pochissime. Un partner industriale consentirà determinati standard di prezzi, permettendo un contenimento dei costi di energia elettrica e gas per i cittadini. Sul fronte del Gruppo Amag redigeremo un piano strategico attraverso dei consulenti, puntiamo alla risistemazione e alla ridefinizione del gruppo e dell’assetto societario attraverso un dialogo coi sindaci. Anche con un nuovo partner industriale Alegas dovrà avere una caratteristica territoriale, mantenendo qui la propria forza lavoro e gli sportelli. Alegas è una azienda storica ma il panorama è cambiato, ci adeguiamo per rendere il gruppo Amag più forte. Come Comune di Alessandria manterremo una quota di Alegas. In questo percorso ci avvarremo di una società di consulenza. Non ci stiamo inventando nulla, si tratta di una iniziativa positiva, già portata avanti da tantissime amministrazioni. Sarà comunque un percorso da trattare coi guanti, visto che qualsiasi notizia riportata dai media potrebbe influire situazione”. 

“Alegas ha chiuso con 177 mila euro di utile” ha rimarcato il presidente del Gruppo Amag Paolo Arrobbioma se teniamo conto della copertura dei crediti scaduti dell’anno 2011, alla fine registriamo una perdita di 1 milione 580 mila euro. Il problema non è imputabile a incapacità gestionali dell’amministratore unico ma i margini dei prezzi si sono ristretti: al metro cubo il ritorno lordo è dello 0.073 euro nella rete, 0.05 euro se vendiamo gas fuori dalla rete di Alessandria. Abbiamo ereditato crediti scaduti oltre i 90 giorni che si stanno trascinando negli anni, una parte dei quali finita in prescrizione. Il rimanente ammonta a ben 18 milioni di euro. L’azienda ha una difficoltà enorme di liquidità. Col libero mercato sarebbe una battaglia persa in partenza, sarebbe come andare in guerra con le doppiette contro le mitragliatrici. Serve rivedere il core business e mantenere i servizi essenziali. Il settore idrico e quello della raccolta e gestione dei rifiuti devono restare pubblici, per la tutela dell’ambiente e del cittadino”. 

Alla richiesta di maggiori approfondimenti rispetto a tema così delicato e importante da parte dei gruppi di minoranza del Pd e del M5S (“Quanto vale Alegas? Quanto incasseremo dalla cessione delle quote? E col ricavato cosa si vorrà farci? Investirlo nelle reti? Entrare nel capitale di Aral?” le richieste del consigliere Pd Enrico Mazzoni) il vicesindaco Buzzi Langhi ha assicurato che saranno fatti “dopo che saranno nominati gli advisor. Quando si parla di numeri lo si deve fare con estrema professionalità. Posso confermare che questa è la strada giusta. Ripeto: questo è il momento di agire, farlo più avanti potrebbe comportare un rischio, coi clienti sul mercato tutelato che potrebbero essere messi all’asta. Tutta la città e i consiglieri saranno messi al corrente, secondo la stessa modalità fatta su tutto il territorio nazionale, come da prassi. Al momento non parleremo di cifre. L’advisor che sarà scelto determinerà il valore della quota che alieneremo, valore che speriamo di massimizzare. Lo facciamo per il bene della città e di Amag”.

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