9 Giugno 2021
05:27
Polo logistico quartiere Europa, vicesindaco: “L’area è già di Pam, se diciamo no vanno via”. M5S furente
ALESSANDRIA – La Commissione Sviluppo del Territorio di Alessandria ha approvato l’atto di programmazione negoziata tra il Comune e la società Cicieffe per la costruzione di un polo logistico al quartiere Europa, vicino al centro commerciale Panorama. L’area, estesa per 8 ettari, sarà destinata a servire anche la Lombardia, la Liguria e la Val d’aosta. Contrari il Movimento 5 Stelle e il Pd.
“Sono particolarmente contento” ha sottolineato il vicesindaco di Alessandria Davide Buzzi Langhi “si tratta di una operazione importante per il territorio. Il Gruppo Pam è proprietario di oltre 1000 supermercati in tutta Italia. Al termine di una interlocuzione lunga e complicata li abbiamo convinti a fare qui questa operazione, in un’area già di loro proprietà. Nel piano regolatore la trasformeremo da area “Servizi” ad area “Produttiva”. Diventerebbe il loro centro logistico più grande. Ci sono diversi punti di vista positivi: creerebbe lavoro e occupazione, nell’atto di dice dalle 170 alle 230 assunzioni ma sono cifre al ribasso. Si spera che siano anche superiori, auspichiamo picchi di 300 persone. E poi sono anni che lavoriamo per un percorso improntato alla logistica, un mondo che anche nel nostro territorio comincia a muoversi con la progettazione dello scalo ferroviario di Alessandria. Si tratterebbe di un intervento intorno ai 60 milioni di euro. Immaginiamo anche un percorso formativo, rete di formazione per chi vuole lavorare in quel settore. Abbiamo lavorato, coordinati da Slala, con l’Istituto Volta e il Foral per attivare un protocollo di intesa per fare formazione attraverso questi istituti. Un percorso, quello della logistica, che sta prendendo piede in tutta Europa. Anche il premier Draghi ne ha parlato recentemente e nel Recovery Plan si investirà anche per agevolare queste assunzioni. Inoltre, sul fronte della sicurezza idraulica, Pam migliorerà ulteriormente le arginature, per renderle ancor più sicura, lavorando sui contro-argini. Insomma, una operazione positiva per Alessandria”.
“L’atto di atto di programmazione negoziata è la strada più trasparente” ha precisato il dirigente Robotti “che permette di conoscere a priori tutte le carte”.
“Da circa tre anni il gruppo Pam stava cercando un’area nel Nord Italia per costruire un centro di smistamento logistico. Attualmente una struttura simile si trova in Lombardia” ha aggiunto l’architetto Sergio Camilli, della società di architettura Esastudio e coordinatore del pool di progettazione incaricato da CCF, la società immobiliare del gruppo Pam “in passato c’erano state diverse discussioni. Alessandria non veniva reputata un luogo idoneo perché mancavano i presupposti politico-amministrativi. Ora questi nodi si sono risolti. Pam ha dato disponibilità a rafforzare tre situazioni arginali, presso i fornici, già collaudati e in sicurezza ma è stato chiesto di perfezionare questi interventi. Stiamo parlando di un progetto che coinvolgerebbe circa 60 mila metri quadrati di terreno, ampliabili fino a 80 mila. La società Pam vuole realizzare una soluzione a lungo termine. Tutto il comparto nord-ovest sarà concentrato ad Alessandria, anche quello del settore alimentare. Oltre all’aspetto della logistica c’è anche un indotto di tutte le attività di servizio che si svilupperebbero a ridosso. Questa operazione trainerà altri interventi nella logistica alimentare: ripeto, l’occupazione non sarebbe certo un aspetto marginale. Sono state vagliate altre aree ma questa è a ridosso della tangenziale, a tre caselli autostradali e a 60 km dal porto di Genova. Insomma, Alessandria sarà sui tavoli della logistica nazionale”.
Già promotore di una raccolta firme nei giorni scorsi, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra, non ha nascosto la sua contrarietà riguardo questa operazione: “Vivo al quartiere Europa, una realtà verde, ben progettata, con una viabilità studiata per evitare il grande traffico, per renderla il più vivibile possibile. Oggi parliamo di un progetto in una zona molto prossima alle case, con collegamenti diretti sulla rete stradale, 80 mila metri quadrati di espansione, otto ettari. Come questa giunta ha già fatto in passato anche in questo caso lascia gestire ai privati tutte le decisioni sul futuro del nostro territorio. Ma il governo del territorio spetta alla politica, non ai privati. Questa è una discussione che va fatta coi cittadini: noi consiglieri comunali che li rappresentiamo dobbiamo portare avanti decisioni comuni. Non sono contrario ai centri logistici ma gli introiti andrebbero fuori da Alessandria. E poi ricordo che un posto di lavoro creato nella grande distribuzione in media ne toglierebbe sei al commercio locale. Pensiamo, poi, al danno che creerà sul fronte del crollo delle valutazioni immobiliari. Chi oggi vede dei campi verdi davanti alle sue case, in futuro vedrà solo capannoni. I poli logistici si fanno attorno agli svincoli autostradali, non vicino alle case. I cittadini sono arrabbiati, la petizione ha quasi raggiunto le 400 firme in pochi giorni. Chiedo ai consiglieri di valutare il progetto con occhio indipendente. Si favorisce il trasporto su gomma e non su ferro: arriveranno più camion, sarà triplicato il traffico pesante in città. Stiamo parlando di un centro logistico a 100 metri dalle case con camion in manovra h24. I posti di lavoro? Sarebbero pochi, in questo settore si va verso l’automatizzazione. Ad esempio sul sito di Amazon ne cercano solo tre, gli altri saranno camionisti e corrieri. Questo intervento potrebbe essere fatto nella zona D5, non in mezzo alle case. Stiamo seguendo quello che dicono i privati, questo è un danno che pagheranno i nostri pronipoti. Seguo la politica alessandrina da anni, anche prima di entrare a farne parte e non ho mai visto una cosa del genere. Sono personalmente arrabbiato rispetto a questa decisione. Io abito al quartiere Europa e vengo fermato da cittadini arrabbiatissimi, che vedono il quartiere trasformato in una struttura industriale. Abbiamo un sacco di altre aree dove farlo. Questa è la morte della politica pianificatoria urbanistica. Mi auguro che gli elettori valutino le dichiarazioni del vicesindaco. Chiedo di sospendere il voto e di confrontarci coi cittadini, sentiamo cosa ci dicono. Purtroppo, però, noi consiglieri non contiamo niente, nemmeno la giunta. Così devasteremo il nostro territorio, stiamo prendendo una deriva sbagliata. La nostra popolazione è in calo, i nostri figli laureati che vanno all’estero e noi cerchiamo posti da magazzinieri e camionisti”.
“Ricordo” ha replicato il vicesindaco Buzzi Langhi “che l’area è già di proprietà dei richiedenti. Se gli si proponeva di farlo altrove avremmo perso questa occasione che reputiamo vincente per Alessandria. Mi sembra di avere sempre a che fare col partito del Vaffa, sempre contro tutto e tutti, contro un ciclo virtuoso per il territorio, contro i posti di lavoro. Se avessimo proposto un’altra area il Gruppo Pam avrebbe sviluppato questo progetto in un’altra città. Non sono terreni agricoli, ben venga lo sviluppo economico che porta maggior benessere a una città che ne ha bisogno. Sono stati mesi di intense relazioni. Quello che stiamo facendo è un vero e proprio contratto. L’azienda chiedeva tempi rapidi per concludere l’operazione ma ci siamo presi tutto il tempo necessario per tutelare al massimo l’amministrazione e i consiglieri. Abbiamo avuto la massima attenzione. I camion? Nel quartiere Pista non ci saranno camion del gruppo Pam. L’accesso sarà direttamente collegato alla rotonda davanti a Panorama. Non si faranno consegne in città”.
Molto severo anche il giudizio del capogruppo Pd Paolo Berta: “Sono d’accordo con Serra, non siamo contro il progresso ma siamo noi che lo dobbiamo governare. Non possiamo permettere ai privati, alle multinazionali, di svolgere il nostro ruolo, quello della programmazione, se loro vogliono investire bene ma andranno dove sono previsti insediamenti industriali, non dove vogliono loro, a forza di seguire i privilegi dei privati, ad esempio, piazzetta della Lega sembra un’autostrada. La nostra qualità della vita sarà sempre peggiore, per questo non mi ricandiderò più, non contiamo nulla. In alcuni luoghi d’Italia purtroppo governa ancora Cosa Nostra. Ad Alessandria governa ‘cosa loro'”.
Favorevole, invece, la Lega: “Sono contento di far parte della maggioranza di questo consiglio comunale” ha precisato il capogruppo del Carroccio Evaldo Pavanello “altrimenti avremmo perso anche quest’altra occasione. Si è miopi se non si guarda al tema del lavoro. Alessandria ha bisogno di insediamenti di questo tipo e di lavoro, sono esterrefatto, Serra pensa solo a casa sua, oggi c’è la crisi e coi suoi ragionamenti non andiamo da nessuna parte. Serra sta coltivando il suo orticello ma abbiamo una città con grossi problemi. Quando staremo bene penseremo ai campi verdi ma oggi c’è il problema del lavoro. Noi consiglieri non ci sentiamo affatto maltrattati: il percorso poteva essere più rapido e meno coinvolgente ma non è stato così. Chi è contrario ha una visione da qui a dieci anni ma oggi abbiamo il problema del quotidiano, dobbiamo tirare avanti. Ne fate una questione ideologica, siete dei visionari e saltate il presente che oggi va gestito. Se si ragiona in maniera utopistica si resta sempre indietro”.
“Dal punto di vista della pianificazione urbanistica è un fallimento” ha aggiunto Enrico Mazzoni, consigliere del Partito Democratico “posso capire che a volte la realpolitik possa comportare delle scelte che in altri momenti non verrebbero prese ma quella zona era deputata ad altre destinazioni. Siamo a ridosso di via San Giovanni Bosco, occorrerà isolare quella struttura, magari con una barriera di alberi”.
“Serra potrebbe avere anche ragione” ha rimarcato Mauro Bovone, esponente di Forza Italia e presidente di Commissione “ma alle porte della nostra città abbiamo già sbagliato la valutazione su Alessandria 2000 e siamo rimasti col terreno vuoto e senza nulla. Stiamo parlando di posti di lavoro, il mondo cambia, o si va avanti o indietro. Condivido il progetto, quella zona resterà comunque bella, questa è un’occasione da non sprecare”.
Favorevole anche Vincenzo Demarte, del Gruppo Dema, nonostante non faccia parte della maggioranza: “In passato ci siamo fatti sfuggire occasioni utili per Alessandria. Questo è un momento drammatico e c’è gente che non arriva a fine mese”.