29 Ottobre 2021
05:36
Polo logistico Alessandria: “Camion? Solo 1 mezzo su 10, sì a barriere acustiche”. Trussi: “Fidatevi dei tecnici”
ALESSANDRIA – Nel corso dell’ultima Commissione Sviluppo del Territorio di Alessandria il progettista Sergio Camilli è entrato nel dettaglio rispetto al polo logistico della azienda Pam che potrebbe sorgere al quartiere Europa, sul terreno di proprietà della Cicieffe. “Da 30 anni la destinazione di quel terreno è riferita a centri congressi o fiere ma questi scenari non si sono mai concretizzati. In passato si è parlato di Tribunale oppure Ospedale, ipotesi che non sono mai decollate” ha rimarcato Camilli “in questo caso Pam ha esplicitato la volontà di potenziare il centro logistico che ha in Lombardia con un’altra struttura. Per questo ha chiesto questa variazione al piano regolatore. Nel frattempo ha avuto altre proposte, da Tortona ad esempio, oppure di ingrandire il centro in Lombardia. Questo atto rappresenta una procedura impeccabile, un accordo tra pubblico e privato. Il polo logistico sarà un deposito, con un’area coperta di 60 mila metri quadrati dove si stoccheranno le merci, in arrivo e partenza solo su gomma. Le merci, alimentari e non, saranno dislocate in tutto il nord ovest. Non è prevista la produzione. Rispetto al settore del freddo, ad esempio, sono già arrivate delle richieste di aziende che lavorano in questo campo pronte a localizzarsi nella D3, insomma, potenzialmente comincia già a crearsi il cosiddetto indotto”. Prevista la possibilità di ampliamento di altri 20 mila metri quadrati e, come si legge nel progetto, si auspica la movimentazione di 30 milioni di unità di carico all’anno.
Previsti anche un “deposito con parcheggi e servizi da disciplinare, conterrà una serie di opere da realizzare per l’adeguamento della viabilità e la realizzazione di infrastrutture. Saranno realizzati dei parcheggi e delle infrastrutture a uso pubblico a margine dell’area. Il progetto contempla aree a uso pubblico, resteranno però a carico del proponente che si occuperà della loro manutenzione. La rotonda, inoltre, sarà sistemata e ci saranno opere di adeguamento e sistemazione. Ripeto: il traffico pesante non entrerà la città. Gran parte dei mezzi saranno elettrici. Coi camion ci sarà un aumento pm10 ma ricordo che gli auto articolati hanno sistemi di abbattimento di polveri sottili”.
Capitolo sicurezza idrogeologica: Pam si farà anche carico delle opere idrauliche già progettate e inoltrate ad Aipo che, a sua volta, ha dato l’ok. “Un intervento idraulico indispensabile per l’urbanistica che consentirà la messa in sicurezza. La zona è vicino alla tangenziale che costituisce l’argine, i fornici sono varchi che vanno gestiti, queste arginature rappresenteranno un aspetto importante. Aipo ha chiesto maggiori cautele per mettere in sicurezza il nodo idraulico della Bormida, nel caso di portate di piena maggiori, ha deciso di alzare l’asticella, con maggior garanzie a difesa della città e per la tenuta della tangenziale. Per questo è stata chiesta a Pam un’opera che dovrebbe comunque essere realizzata ma, senza l’apporto di Pam, non ci sarebbero i fondi. Il collaudo delle opere idrauliche dovrà arrivare prima dell’agibilità del fabbricato”.
Camilli ha anche precisato che il progetto prevede una “barriera acustica tra il deposito e le abitazioni, delle cortine con collinette alberate che abbatteranno il 70% dei decibel. I mezzi pesanti transiteranno solo sullo svicolo della tangenziale, per il resto i mezzi sono in gran parte elettrici quindi l’impatto acustico sarà comunque minore. Sono previsti volumi di traffico molto bassi e la maggior parte riguarderà furgoni, intorno al 90% del traffico complessivo, solo il 10/15% riguarderà camion”.
Capitolo occupazione: “Potenzialmente si ipotizzano 150/250 posti, tra manodopera di movimentazione e impiegati. Non si parla solo di bassa specializzazione ma anche di impiegati specializzati nella logistica. Ricordo che Pam è il quarto gruppo della Grande Distribuzione Organizzata. L’aspetto occupazionale è uno dei punti cardine. L’80% circa della manodopera sarà locale, è ovvio. Difficile immaginarsi operai che fanno avanti e indietro da altre città. Ma la comunità dovrebbe interrogarsi se ci sono gli enti formativi per questo tipo di manodopera. Servono lavoratori specializzati che in questo momento mancano. Per questo Pam si sta interessando anche a promuovere corsi di formazione”.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra è però intervenuto facendo un appello: “C’è un’area, alla D5, che sarebbe più appetibile dal punto di vista tecnico per ospitare questo polo logistico, in questo modo sarebbe rispettato il futuro sviluppo della città e verrebbero concesse maggiori tutele. Credo sia interesse del proponente avere un’area più sfruttabile, suggerirei di andare a valutarla, è migliore dal punto di vista strategico. Capisco che le risorse sono già state investite, ma dobbiamo considerare le problematiche che sono già emerse e la possibilità di ricorsi sul procedimento. Insomma, suggerirei di valutare una alternativa. L’occupazione? Ricordo che con Amazon si parlava di 120 posti ma ora di posti disponibili ce ne sono 2, il resto è tutto automatizzato. A proposito di acustica, inoltre, faccio notare che i residenti di via san Giovanni Bosco già ora lamentano disagi per i rumori del traffico sulla tangenziale, viene già percepito oggi come un problema grosso. Figuriamoci quando sorgerà il polo logistico”.
“La tangenziale, al momento, è utilizzata al 40%, e comunque i mezzi pesanti andranno verso il casello. All’80% i furgoni andranno verso la tangenziale” ha precisato Camilli “sicuramente quello che spaventa di più è il traffico degli autotreni che però arriveranno il mattino presto e, come detto, rappresenteranno solo il 10-15% del traffico complessivo”.
Secondo il vicesindaco e assessore all’Urbanistica e Viabilità Franco Trussi, invece, è importante “sapere cosa vogliamo fare di questa comunità, stiamo parlando di atti di programmazione per aprire le porte della nostra comunità, per avere qualcosa di più. Alessandria lamenta una situazione occupazionale incredibile, forse è l’ultima città d’Italia su questo fronte, e noi stiamo a guardarci intorno? Quando i professionisti e i tecnici che fin qui abbiamo ascoltato lavorano lo fanno nell’interesse generale, non raccontano delle balle, fidatevi dei tecnici. Quando uno firma su un documento lo fa prendendosi la responsabilità. Cerchiamo di non creare tanti problemi: cosa avrebbero dovuto dire a Milano i cittadini quando hanno costruito la tangenziale intorno ai palazzi? Non viviamo in un paese ideale ma reale, non facendo nulla non porteremo a casa nulla”.
“Nessuno è contrario agli investimenti ma” ha rimarcato Enrico Mazzoni, consigliere del Partito Democratico “stiamo parlando di un polo logistico che, secondo noi, non dovrebbe sorgere lì perché è a ridosso della città, non è un’area produttiva, non raccontiamo balle. Finora si è parlato di un’area logistico-produttiva. Anche se non lo fanno ora, se vogliono potranno produrre in futuro”. “Stiamo parlando di un’area non destinata alla produzione” ha però controbattuto il vicesindaco Trussi. “Non è in programma la produzione” ha rassicurato ancora Sergio Camilli “bensì un deposito di logistica. Il proponente non intende fare attività produttiva, solo accantonamento di materiale”.
“In futuro potrebbe non essere così” ha aggiunto Mazzoni “riteniamo che in questo caso ci siano difformità rispetto alla legge, non condividiamo questo tipo di variante, qui non si rispettano le regole. Questa corsa a voler approvare questa variante prima dell’altra sottintende qualcosa di poco chiaro. La logistica a ridosso della città in quel modo non si deve fare, le regole devono essere rispettate”. “Questa variante è all’inizio del suo percorso” ha risposto l’architetto del Comune di Alessandria Pierfranco Robotti, rassicurando sulla correttezza del procedimento “l’altra possiamo approvarla anche prima di questa, sono due percorsi paralleli”. “Alla fine, comunque, chi ha i numeri per approvare il provvedimento vince“ ha chiosato il vicesindaco Trussi.