26 Aprile 2022
19:46
Fondi ad associazioni pro-vita: arriva il sì. Assessore: “Dalla parte delle donne”. Critiche di Pd, M5S e Luv
PIEMONTE – Dopo tante polemiche il Consiglio Regionale del Piemonte ha votato l’emendamento “Vita nascente“, proposto dall’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone: lo stanziamento di 400 mila euro alle associazioni pro vita. “Qualcuno avrebbe voluto fermarci, ma abbiamo dimostrato ancora una volta che il Piemonte è dalla parte della vita e della vera libertà di scelta delle donne. Il nostro emendamento ‘Vita nascente’ ha superato l’ostruzionismo in aula e ora permetterà ai bambini delle donne in difficoltà economica e sociale di nascere” ha sottolineato Marrone “in questi giorni abbiamo assistito a scene al limite del ridicolo – prosegue Marrone – con siparietti in aula, improbabili ‘mobilitazioni’ ed emendamenti ostruzionistici tesi a farci fare marcia indietro e, invece, il fondo ‘Vita nascente’ è realtà. Il nostro obiettivo è garantire il vero diritto di scelta della donna, che può anche essere la scelta della vita, intervenendo a sostegno delle donne in situazioni di fragilità sociale”,
“I progetti, finalizzati al superamento delle cause che potrebbero indurre all’interruzione di gravidanza, potranno essere presentati dalle realtà e associazioni di tutela materno infantile accreditate presso le Asl, che dopo aver predisposto un programma dettagliato delle attività, dovranno poi rendicontare le spese sostenute per le medesime – spiega Marrone – il lavoro sul testo, svolto con i consiglieri di tutte le forze consiliari, ha permesso di esplicitare meglio questo aspetto, specificando come i progetti saranno attuati in coordinamento con i consultori ed i consorzi socio assistenziali, così da migliorare l’accessibilità al servizio e permettere a tutte le donne in difficoltà e dubbiose sul prosieguo della gravidanza, di poter effettuare una scelta davvero libera e sapendo di avere le istituzioni al proprio fianco” ha concluso Marrone.
Critiche le forze di opposizione. “Il Pd ha una posizione chiara, le risorse sono sempre ben accolte quando si tratta di sostenere la genitorialità ma devono essere date ai consorzi socio assistenziali e consultori” ha rimarcato Raffaele Gallo, presidente del gruppo Pd del Consiglio regionale “il fatto che l’assessore Marrone abbia accolto parte di queste istanze è un risultato del Pd, anche se non è quello che volevamo. Non abbiamo votato l’emendamento ma pensiamo di aver dato un contributo fattivo al dibattito per migliorare nel merito una politica così importante per la nostra regione”.
“Oggi il Consiglio regionale ha dato via libera all’indecente proposta dell’assessore Marrone di regalare 400mila euro alle associazioni antiabortiste camuffandoli da aiuti per le donne che scelgono di abortire per problemi economici. Una proposta di cui non condividiamo una virgola, un vero e proprio attacco nei confronti delle donne, dei loro diritti e dell’autodeterminazione” ha tuonato la capogruppo M5S Sarah Disabato “la Giunta dovrebbe occuparsi dell’abbattimento delle rette dei nidi. Dell’incremento dei servizi della prima infanzia. Dei problemi occupazionali delle donne, che sono le prime danneggiate in termini di licenziamenti durante la pandemia. Di implementare le misure già previste a livello nazionale, come l’assegno unico, il bonus nido o il reddito di cittadinanza, osteggiato da Fratelli d’Italia ma definito indispensabile da Save the Children per 426 mila famiglie in condizione di povertà e minori a carico. Interventi che avrebbero aiutato in modo strutturale le le donne e le famiglie. Questa Giunta, invece, ha deciso di regalare 400mila euro alle associazioni pro vita, asserendo di voler aiutare 100 donne nel percorso di libera scelta. Per noi si tratta di una misura dannosa, discriminatoria e inutile. Lo è per i giornali di tutto il mondo che hanno riportato la notizia, con sdegno. E per le associazioni e le donne che sono scese in piazza appena una settimana fa, mentre in aula davamo battaglia per cercare di far ritornare la Giunta sui propri passi. Un piccolo contributo, la promessa di qualche pannolino gratis, non è risolutivo. Servono, l’abbiamo detto e lo ripetiamo, interventi sull’occupazione, sui servizi per le donne e la prima infanzia, oltre al potenziamento dei consultori. L’assessore fa finta di interessarsi alla causa ma se ne occupa nel modo sbagliato, esattamente come chi, nella Lega, aveva contrastato la misura per poi, con una giravolta, decidere di votare a favore. A pagare saranno, ancora una volta, le donne piemontesi”.
“Da questo mercoledì in Piemonte una donna indigente che deciderà di andare al consultorio e avere un bambino non avrà niente, mentre le prime 100 che si presenteranno ai centri pro vita riceveranno 4 mila euro” ha concluso Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi “Credo che siamo davanti ad un abominio prima ancora che a una misura illecita. L’emendamento Marrone è stato appena approvato da una larga maggioranza di centro destra, da quello stesso fronte che, dopo aver spalancato le porte delle ASL e dei consultori alle associazioni anti-abortiste, ora li finanzia con 400mila euro di fondi pubblici. Se il Piemonte vuole applicare la legge 194 intervenga in tutte le strutture dove l’interruzione volontaria di gravidanza è negata per la mancanza di personale non-obiettore, attui i percorsi previsti per una genitorialità consapevole, a partire dalla distribuzione gratuita di contraccettivi ai giovani fino a 26 anni come prevede tra l’altro la delibera 211 del 2018 a mia prima firma approvata da questa Aula, e parta dalla somministrazione della pillola Ru486 anche nei consultori e non solo negli ospedali”.
“Inoltre – prosegue Grimaldi – se il Piemonte vuole davvero aiutare le donne la smetta di speculare sulla loro libertà di scelta e metta in campo risorse e provvedimenti per combattere le disparità di genere, a partire dai salari, e per una condivisione paritaria del carico familiare tra padre e madre. Se il Piemonte vuole combattere la denatalità allora pensi allo sviluppo del Piemonte: provi a fermare l’unica emigrazione che rende questa Regione più povera, quella dei troppi giovani che, per assenza di salari e lavori a tempo indeterminato, continuano a scappare all’estero. Le nostre regionali devono essere destinate a chi ne ha realmente bisogno, non a un gruppo di associazioni pro-vita, per questo le migliaia di nostri emendamenti presentati, e in queste ore al voto, chiedono proprio di agire per garantire quelle politiche. Per crescere i nostri figli servono nidi, serve dignità, serve reddito, diritto allo studio. Altro che mancette” – conclude Grimaldi.
Foto di repertorio