Autore Redazione
lunedì
1 Agosto 2022
15:45
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Politica - Alessandria

La riflessione di Domenico Ravetti sulle prossime elezioni

La riflessione di Domenico Ravetti sulle prossime elezioni

ALESSANDRIA – “Molti utilizzeranno il mese di agosto per riposarsi, alcuni lo faranno in qualche località balneare o al fresco della montagna. Altri resteranno a casa per scelta o perché non potranno permettersi vacanze. Altri ancora continueranno a lavorare. Ciò che mi è chiaro è che non potremo fare a meno di pensare all’autunno, alle incertezze e al desiderio di vivere in un mondo normale, perché questo tanto normale non è“. Lo scrive in una nota, che assume i valori di riflessione politica, Domenico Ravetti, consigliere regionale del Pd.

Diciamo la verità: in pochi, in questo momento, pensano alle elezioni del 25 settembre. Pochi davvero. Torneremo più avanti su questo punto, per ora vi dico che nemmeno io ho tanta voglia di pensarci. Tra l’altro con questa legge elettorale c’è poco da pensare siccome avremo solo delle X da mettere sulla scheda elettorale. E va beh, è già tanto direte voi“, spiega l’esponente dei dem.

Ravetti poi sostiene che “se in tutte le sue parti questa legge elettorale permette alle segreterie nazionali di scegliere tutti i capilista della parte proporzionale e tutti i candidati nei collegi uninominali (scusate i tecnicismi) – e se al contempo si conoscono in anticipo, più o meno, quali sono i collegi favorevoli – mi dite voi che ci resta? Giusto la scelta del Partito, non certo delle persone che occuperanno le sedie della Camera dei deputati e del Senato”. Urge quindi una spiegazione: “Importa poco il rapporto che un candidato ha con il popolo, importa tanto il rapporto che il candidato ha con il leader del suo Partito, nella speranza che il leader abbia un buon rapporto con il popolo. Almeno momentaneo“.

Ravetti poi aggiunge che “il mio Partito, che comunque ha attivato processi decisionali molto più inclusivi di tutti gli altri, ha adottato un regolamento per rendere improbabili, o almeno difficili nei fatti, alcune candidature e per assicurarne altre, o almeno agevolarle, in una modalità che mi lascia qualche dubbio. Mi spiego con un esempio: sulle liste bloccate nel 2013 decidemmo quantomeno di fare tra Natale e Capodanno le parlamentarie! Infine, a questa storia già in parte scritta fa da cornice il taglio dei rappresentanti del popolo. E già perché per un delirio populista da analisi psicologica di massa ci siamo lasciati convincere che il taglio dei parlamentari sarebbe stato un grande avanzamento verso una democrazia più bella, più veloce e meno costosa. Salvo poi nei fatti accorgersi che a rimetterci è il solo popolo che avrà meno scelta sui rappresentanti“.

Il conforto di Ravetti è che “in provincia di Alessandria il PD ha indicato al nazionale due persone che stimo particolarmente. Mi auguro che il nazionale li inserisca tra i capilista perché questa provincia non resti più ai margini – almeno del PD. Ma anche di questo parleremo più avanti“.

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