Autore Redazione
giovedì
15 Dicembre 2022
05:36
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Politica - Acqui Terme

Uno scrittore restituisce il premio Acqui Edito&Inedito: “Non voglio essere accomunato a un autore neofascista”

Uno scrittore restituisce il premio Acqui Edito&Inedito: “Non voglio essere accomunato a un autore neofascista”

AGGIORNAMENTO ORE 15.50: così Giorgio Franzaroli ha replicato al sindaco di Acqui Danilo Rapetti.Non ho mai messo in discussione l’autorevolezza della Giuria del Premio AcquiStoria, né preteso di mettere all’indice il volume premiato, né invocato censure, come a suo tempo ho già scritto in privato rispondendo all’Assessore alla Cultura di Acqui Terme. La mia non vuole essere una polemica, né sulla Giuria né sull’opera selezionata, che la stessa Giuria avrà premiato per meriti che sicuramente ha, ma sul retroterra dei premiati in questione, che nulla ha a che vedere con le istanze fin qui portate avanti dal Premio Acqui, a cui va sempre e comunque tutta la mia stima. Come ho scritto, considero una stortura l’avere inserito sia l’autore che l’editore in una rosa di nomi il cui lavoro va in una direzione completamente opposta, sia dal punto di vista della veridicità e dell’indagine storica, che da quello della divulgazione a scopo educativo e formativo. Il mio è ovviamente un parere soggettivo, sindacabile e non necessariamente condivisibile ma, senza nulla togliere all’importanza culturale e istituzionale del Premio Acqui, non ritengo opportuno condividere lo stesso premio con chi esalta e legittima un periodo storico che ha brutalizzato il nostro Paese e perseguitato e ucciso tanti Italiani, tra questi anche vari componenti della mia famiglia. Aggiungo ora più prosaicamente, un editore che pubblica volumi dove i fascisti di ieri e di oggi sono i buoni e tutti gli altri sono i cattivi, resta quello che è, anche se viene premiato per un libro di favole per bambini. Avrà fatto anche lui cose buone. E parafrasando De Andrè, di respirare la stessa aria di un fascista non mi va. Quella che il Sindaco chiama “scelta ideologica” non rientra nella mia accezione di “ideologia”. Considero il fascismo (o neo fascismo, o post fascismo…) alla stregua della mafia, con cui spesso e volentieri si è fuso e confuso in varie epoche della nostra Storia (appunto). Ci sono le sentenze, i documenti, i filmati e le testimonianze che inchiodano individui facenti parte di quell’area come mandanti morali o materiali che siano, depistatori e insabbiatori, comunque complici in situazioni di eversione, stragismo e di criminalità organizzata. Che alcuni di questi siano ancora a piede libero o assolti, o addirittura abbiano fatto o facciano parte di apparati dello Stato, è una delle tante contraddizioni della Democrazia, alla quale siamo arrivati senz’altro non grazie ai loro riferimenti storici. In merito al “clima da caccia alle streghe”, le streghe venivano mandate al rogo dai bigotti e dai fanatici che avevano paura del diverso, dell’emancipazione e della cultura illuminista: tutte fobie che senza andare tanto indietro nei secoli sono oggi vomitate sui social e sbandierate come cavalli di battaglia dai politici della stessa parte destrorsa che discrimina le donne, gli omosessuali, i migranti e organizza ronde squadriste nelle strade per riempire di botte i marocchini che festeggiano il risultato di una partita. Appartengo alla parte che le streghe ha sempre cercato di salvarle, non di bruciarle”.

ACQUI TERME – “Mi rifiuto di essere accomunato a loro”. Con queste parole lo scrittore bolognese, Giorgio Franzaroli (nella foto), ha spiegato la sua scelta di restituire il premio Acqui Edito&Inedito, vinto lo scorso anno con l’opera “Orrido Famigliare“. “Lo stesso premio è stato assegnato quest’anno a un autore neofascista e a un editore neofascista, entrambi appartenenti a quegli ambienti di destra che traggono ispirazione dal nazifascismo più violento ed eversivo. Mi rifiuto di essere accomunato a loro, anche solo ricevendo lo stesso premio, che rigetto rimarcando la contraddizione storica e culturale che in questo caso rappresenta”. 

Franzaroli si riferisce a Federico Goglio, premiato nel 2022 nella sezione graphic novel grazie al suo lavoro intitolato Yukio Mishima. Ultimo Samuraiedito da Ferrogallico Edizioni. “Goglio” ha sottolineato Franzaroli in una lettera aperta all’assessorato alla Cultura del Comune termale e al premio Acqui Storia “è noto alla cronaca e alle autorità per la sua militanza neofascista, cultura revisionista e identitaria che celebra apertamente le SS e discrimina gli omosessuali. Ferrogallico invece è un editore di estrema destra vicino agli ambienti neofascisti e a Forza Nuova, e pubblicò a suo tempo il fumetto “Foiba rossa”, distribuito nelle scuole in Piemonte allo scopo di martirizzare il fascismo senza indagare sull’anamnesi delle cause che portarono alla tragedia delle foibe. Penso che la trasversalità culturale in questo caso non c’entri, e che sia un grave errore ammettere chi nega e ribalta la Storia a suo vantaggio in un contesto che la Storia la protegge e la divulga allo scopo di formare le generazioni nella cultura antifascista, una cultura civile, democratica e inclusiva. Il Premio Acquistoria è dedicato al ricordo dell’eccidio di Cefalonia e alla Divisione Acqui, trucidata dai nazisti, e lo scorso anno ha visto anche protagonista la scrittrice Edith Bruck, scampata ai campi di concentramento dove fu invece sterminata la sua famiglia, sempre dai nazisti tanto cari a Federico Goglio e all’editore Ferrogallico. Considero la vostra scelta un cortocircuito culturale che crea un precedente che vede sullo stesso piano chi ha vissuto la persecuzione nazista e fascista e chi al contrario la esalta e la celebra. Per questo motivo rifiuto il premio che lo scorso anno avevo avuto l’onore di ricevere”. 

“A scegliere i vincitori è stata una giuria indipendente e non nominata da noi ha precisato a Radio Gold il sindaco di Acqui Danilo Rapettise la graphic novel premiata avesse contenuto messaggi di apologia del fascismo saremmo ovviamente intervenuti ma non è questo il caso. A questo punto, se mi fossi imposto per escludere questo vincitore, avrei fatto una scelta ideologica. Da garantista, invece, amo la libertà e non ho voluto fare alcuna censura. Non voglio che si crei un clima di caccia alle streghe. Giorgio Franzaroli ha comunque tutto il diritto di restituire il premio. Detto questo” ha infine precisato il primo cittadino termale “posso anticipare che opereremo una revisione dell’impostazione del premio Acqui Edito&Inedito”. 

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