Autore Redazione
sabato
31 Dicembre 2022
10:50
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Politica - Acqui Terme

L’ex sindaco Lucchini lascia il Consiglio Comunale di Acqui Terme: “Chiudo una fase importante della mia vita”

L’ex sindaco Lucchini lascia il Consiglio Comunale di Acqui Terme: “Chiudo una fase importante della mia vita”

ACQUI TERME – Lorenzo Lucchini si è dimesso da consigliere comunale di Acqui Terme. Dopo aver guidato la città termale dal 2017 al 2022 con giunta e maggioranza del Movimento 5 Stelle, la scorsa estate Lucchini si era ricandidato con il sostegno di due liste civiche, perdendo poi al ballottaggio contro Danilo Rapetti. Già dopo l’esito elettorale aveva iniziato a maturare la decisione di lasciare Palazzo Levi, concretizzata poi in questi ultimi giorni del 2022 con la consegna delle dimissioni da consigliere comunale di opposizione.

Lucchini, ha spiegato in un post su Facebook, ora si dedicherà ai suoi cari, al suo lavoro e alle sue passioni: “Faccio un passo di lato, e lascio continuare il lavoro a persone più determinate e sicuramente dotate di grandi capacità”.

Le dimissioni hanno chiuso “una fase importante della vita” di Lorenzo Lucchini: “Un’esperienza politica compiuta assumendo nel 2017 il ruolo più complicato e coinvolgente, più appassionante e totalizzante tra le tante cariche presenti nella pubblica amministrazione: quello di sindaco.

Per cinque anni mi sono dedicato alla comunità, cercando ogni singolo giorno di dare il massimo per quelle che sono le mie capacità, durante quello che è stato il periodo storico più difficile dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Con “periodo storico difficile”, non mi riferisco solo a frane, covid o al disastro della guerra ancora in corso: tutti conoscono i mali atavici di Acqui Terme, e io sono molto orgoglioso di avere avuto il coraggio (e un po’ anche la follia) di prendermi la responsabilità di governarla per cinque anni. Le questioni legate alle Terme, la deindustrializzazione, l’accesso ai servizi sanitari e ai trasporti via via ridimensionati, un debito enorme e una povertà diffusa (non mi riferisco solo ad una povertà reddituale), sono macigni che condizionano pesantemente la nostra amministrazione. Vado particolarmente fiero di aver condotto un mandato durissimo nonostante le mille avversità che hanno minato la mia strada, mantenendo saldo un gruppo che nella gran parte dei suoi componenti ha dimostrato grande volontà, altruismo e aderenza a quelli che sono i principi che lo hanno unito, portando tanti risultati concreti e tangibili.

Tante volte mi sono sentito dare del matto: in effetti è quasi impossibile descrivere con poche parole il peso, la pressione costante, i rischi e l’ansia che gravano sulle spalle di chi ha il dovere di prendere quotidianamente decisioni in grado di influire in modo diretto sulla vita dei propri concittadini e spesso su quella degli abitanti di un intero territorio. Nonostante le parecchie persone che mi misero in guardia, volli dare retta alla mia perenne voglia di accettare le sfide più importanti, cercando di dare un contributo personale alla “mia Acqui” e indossando la fascia di sindaco di una città centro zona. Ho altresì continuato a svolgere il mio mestiere sostenendo turni notturni, e questo mi rende doppiamente orgoglioso.

Non sta a me giudicare il frutto del lavoro svolto, così come non mi hanno mai turbato le sentenze dei “soloni da social” o di altre figure di discutibile levatura morale. Ciò che posso dire a testa alta, è che oltre ad aver lasciato a chi subentra un bilancio più che in ordine e tante autentiche prerogative e progetti per lo sviluppo della città, credo di aver trasmesso a tutti un messaggio molto importante: con umiltà, lavoro, serietà e sacrificio, si possono ottenere ottimi risultati anche nei momenti più difficili.

Di certo non ho avuto i mezzi, il tempo, la determinazione, gli alleati né le energie per condurre una campagna elettorale simile a quella di chi mi ha battuto, e purtroppo molto spesso risultano di maggiore effetto le polemiche e i messaggi roboanti piuttosto che i dati e i fatti concreti. Nonostante ciò, e nonostante cinque anni di bombardamenti mediatici sono comunque riuscito nuovamente ad arrivare al ballottaggio lasciando al palo le coalizioni di partito ufficiali: questa non è stata cosa di poco conto.

Mi addolora comunque molto non poter continuare ciò che con la mia giunta ho iniziato a produrre, per una volta con una visione che ha saputo andare oltre alla logica dei cinque anni. Tuttavia, vivo la serena consapevolezza di chiudere un percorso avendo fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità e al netto delle peggiori contingenze; di aver lavorato col massimo rigore e onestà, sia materiale che intellettuale.

Subito dopo le elezioni espressi già la mia volontà di concludere questa mia parentesi politica, ma non sarebbe stato il momento giusto. Trascorsi sei mesi di “passaggio delle consegne”, posso lasciare il mio posto confidando nelle grandi capacità di chi resta nel saper condurre un’opposizione attenta, puntuale e in grado di dare un grande contributo al bene di Acqui Terme.

Chiedo a chi non apprezza questa mia decisione di comprendere chi, come me non “vive” di politica, ma che alla politica ha voluto dedicare con abnegazione un’ampia parte della propria vita. Oggi che le mie motivazioni sono interamente dedicate ai miei cari, al mio lavoro e alle mie passioni, faccio un passo di lato, e lascio continuare il lavoro a persone più determinate e sicuramente dotate di grandi capacità.

Volgo un ultimo pensiero ringraziando in particolare mia moglie, mia figlia e le figure che in questi anni mi sono state di grande sostegno ed esempio, augurando con grande sincerità a Danilo Rapetti di tenere costantemente al suo fianco solo persone altrettanto utili ed illuminanti”.

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