Autore Redazione
mercoledì
29 Marzo 2023
14:39
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Politica - Acqui Terme

Pd di Acqui: “La città deve ripartire, non può essere ostaggio dei Pater”

Pd di Acqui: “La città deve ripartire, non può essere ostaggio dei Pater”

ACQUI TERME – “La città deve ripartire, non può essere ostaggio dei Pater“. Il Partito Democratico di Acqui Terme ha ricordato come lo slittamento dell’apertura delle terme da maggio a settembre e, quindi di fatto, “la non apertura” dell’ormai unico reparto cure metta “in ginocchio” una comunità, oltre a lasciare senza lavoro i dipendenti delle Terme “a cui va tutta la nostra solidarietà e sostegno”.

“La società Terme di Acqui S.p.A. della famiglia Pater – ricorda nella nota il Partito Democratico Circolo “Raffaello Salvatore” di Acqui Terme – gestisce, in concessione, un bene pubblico, l’acqua termale, e svolge, in convenzione con il Servizio Sanitario regionale, un servizio pubblico sanitario. Da tutto ciò derivano responsabilità relativamente a funzioni pubbliche per la Terme di Acqui S.p.A.

Il Sindaco di Acqui Rapetti, in campagna elettorale, comunicava ai cittadini che con il cambio di Amministrazione e la sua elezione sarebbe cambiato il rapporto con la famiglia Pater e la situazione delle Terme. Ormai si può affermare che non è andata così.

Chi ha acquisito la proprietà della Terme di Acqui S.p.A., essendo già socio, sapeva bene in quali condizioni era l’azienda e della necessità di un rilevante investimento per ammodernare le strutture e gli impianti, invece, le Terme di Acqui S.p.A., di proprietà della Finsystem, hanno chiuso o non riaperto il Grand Hotel Terme, la piscina monumentale, la SPA Lago delle Sorgenti, l’Hotel Regina con annessa SPA e stabilimento cure. Lasciando tutto in decadimento.

L’articolo 41 della Costituzione stabilisce che l’attività economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale. In Acqui un’impresa che ha, fino ad oggi, il monopolio delle acque termali e mantiene chiuse tutte le sue strutture, come evidenziato, determina un grave danno agli altri operatori alberghieri, ai commercianti e provoca una ricaduta economica negativa su tutta la città.

La Terme di Acqui S.p.A. è venuta meno agli obblighi derivanti dalla concessione delle acque e convenzione con il SSN e ciò è un fatto ormai accertato”.

              

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