Autore Redazione
martedì
20 Settembre 2016
22:00
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Politica - Italia

Sciopero di un’ora dei metalmeccanici per dire “basta alle morti sul lavoro”

Sciopero di un’ora dei metalmeccanici per dire “basta alle morti sul lavoro”

ITALIA – Dopo la morte del lavoratore dell’azienda di logistica di Piacenza il 15 settembre e i decessi a distanza di sole poche ore del dipendente dell’Ilva di Taranto e dell’Atac, l’azienda di trasporti romana, i metalmeccanici hanno deciso di fermarsi per un’ora per dire “basta alle morti sul lavoro“. Lo sciopero, proclamato da Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, coinvolgerà tutti i lavoratori del settore metalmeccanico a fine turno o fine giornata. Dall’inizio dell’anno, hanno ricordato le tre sigle, sono state 500 le persone decedute in tutto il Paese mentre svolgevano la loro attività lavorativa.“Un dato inaccettabile – hanno evidenziato Fiom, Fim e Uilm – che rappresenta una situazione drammatica. Queste morti non sono mai la conseguenza della fatalità ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori. Questa realtà è la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell’impresa e del profitto. I subappalti e la precarietà lavorativa peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori.Per i lavoratori metalmeccanici un contratto nazionale che affronti queste tematiche vuole dire porre argine a questa situazione perché si rendono più forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e di una condivisa e diffusa cultura della sicurezza“.

Fim, Fiom, Uilm, nell’annunciare l’ora di sciopero per questo mercoledì 21 settembre, hanno quindi “riconfermato” il loro impegno “per garantire un lavoro sicuro e con diritti e dichiarano la loro contrarietà a qualsiasi intervento che peggiori le norme sulla sicurezza“.

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