Autore Redazione
mercoledì
21 Dicembre 2016
13:30
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Politica - Acqui Terme

La Regione chiede “un’integrazione” per includere nello stato di emergenza le “dimenticate” Alessandria e Asti

"Diciamo che è stato uno scivolone, un errore cui bisogna rimediare" ha commentato il sindaco di Strevi Alessio Monti tra i primi ad accorgersi dell'assenza delle due province nel primo decreto. Più duro il Movimento 5 Stelle che ha stigmatizzato "la figuraccia della Giunta Chiamparino"
La Regione chiede “un’integrazione” per includere nello stato di emergenza le “dimenticate” Alessandria e Asti

PROVINCIA – Esclusi dal primo decreto del Consiglio dei Ministri, anche i territori delle province di Alessandria e Asti colpiti dall’alluvione di fine novembre potrebbero veder riconosciuto ‘in seconda battuta’ lo stato di emergenza. Il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha infatti richiesto “un’integrazione” ottenendo, come scritto su Facebook, “la piena disponibilità ad approfondire” del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Curcio.  “Consideriamo i 51 milioni stanziati dal Governo in seguito agli eventi alluvionali del 23, 24 e 25 novembre scorso come una prima tranche” ha sottolineato Chiamparino, presumibilmente tempestato dalle chiamate degli amministratori alessandrini e astigiani che alla fine della scorsa settimana avevano visto completamente ignorati i danni provocati dalla piena dei fiumi e dalla pioggia battente.

Nell’alessandrino ad accorgersi subito dell’assenza dei due territori era stato il sindaco di Strevi Alessio Monti.Alle 22 di venerdì sera avevo subito messo un post su Facebook per denunciare l’esclusione della provincia di Alessandria“. Il primo cittadino non si era limitato solo ai social network ma si era immediatamente attivato anche con la Prefettura per capire se quella mancata citazione delle province di Asti e Alessandria fosse solo una svista dovuta a una estrema sintesi nel comunicato stampa. Passate le ore, nel fine settimana era però arrivata l’amara conferma dell’esclusione. “La mia intenzione non è mai stata quella di attaccare o polemizzare contro qualcuno. Non si può, però, fare una delimitazione di massima basandosi sui confini delle province. Non sto dicendo che nell’alessandrino o nell’astigiano i comuni hanno subito gli stessi danni delle città delle province di Torino o Cuneo. I danni però ci sono stati e non è giusto escludere queste città dall’elenco. Il rischio, ha spiegato il sindaco di Strevi, è che si creino cittadini piemontesi di serie A e di serie B.Non so come abbiano fatto a valutare tutti i danni visto che a Strevi il sopralluogo del Genio Civile ci sarà solo giovedì. Nel mio Comune una ditta che si occupa di lavorazione del ferro ha stimato, a caldo, circa 70 mila euro di danni. A Strevi ci sono poi circa 12 famiglie con cantine e garage alluvionati e comunque ancora non abbiamo l’entità precisa dei danni ai privati”. A questo, ha aggiunto il sindaco Alessio Monti, si sommano le criticità sulle strade. “Alcuni tratti devono essere ripuliti dal fango, ma ci sono anche strade che non sono vicine al fiume ma dove la pioggia battente di fine novembre ha aggravato alcuni movimenti franosi. Solo queste frane, per dare un’idea, cubano circa 240 mila euro”. Danni che da subito avevano spinto il sindaco di Strevi, così come altri colleghi nel resto dell’alessandrino, a sollecitare la richiesta per lo stato di calamità. “Le aziende e i privati dei territori colpiti devono avere tutti lo stesso trattamento e le stesse eventuali agevolazioni”. La speranza, quindi, è che la richiesta “integrazione” al decreto del Consiglio dei Ministri includa al più presto anche le province di Alessandria e Asti. Nel frattempo, come precisato dall’assessore regionale alla Difesa del Suolo, Francesco Balocco, i 10 milioni stanziati dalla Giunta Regionale verranno utilizzati “in via prioritaria per coprire i fabbisogni relativi agli interventi di somma urgenza delle zone escluse dal decreto del governo. “L’auspicio – ha concluso il sindaco di Strevi – è che venga comunque riconosciuto lo stato di emergenza anche per i territori di Alessandria e Asti . Reputo quanto accaduto uno scivolone, un errore di cui non voglio accusare nessuno. Diciamo che non importa se il decreto arriva una settimana prima o una dopo ma deve arrivare  per garantire gli stessi diritti ai cittadini piemontesi di tutte le zone colpite dal maltempo di fine novembre”.

Più duro il Movimento 5 Stelle Piemonte che, tramite Paolo Mighetti, ha chiesto conto dell’errore al Presidente Chiamparino. “Dica chi ha sbagliato ha tuonato il consigliere regionale, stigmatizzando la “figuraccia clamorosa”  della Giunta Regionale e, in particolare degli assessori Valmaggia e Balocco.  “Mai, prima d’ora, un’amministrazione si era dimenticata di una così ampia fetta di territorio piemontese. Chiamparino adesso dica chi ha sbagliato oppure se ne assuma lui stesso la responsabilità”. Al Movimento 5 Stelle, infatti, non bastano “le rassicurazioni” della Protezione Civile. “Vogliamo capire se sono previsti fondi nazionali anche per queste due province. Ricordiamo che mentre a Roma il Governo assumeva questa assurda decisione, a Torino gli assessori Valmaggia e Balocco si dicevano “soddisfatti” del provvedimento senza nemmeno prendersi la briga di informarsi. Solo ieri Chiamparino ha messo la classica “pezza” al grave buco prodotto dal pressappochismo dei suoi assessori. Sarà sufficiente oppure i giochi sono ormai chiusi? E soprattutto cosa non ha funzionato? Perché ancora oggi si stanno completando i sopralluoghi sulle zone alluvionate in provincia di Alessandria?”

Resta ancora da chiarire, ha quindi concluso il consigliere regionale Paolo Mighetti, anche “il diverso metro di giudizio riservato da una parte per Cuneo e Torino e dall’altra per Asti ed Alessandria” che a guardare “la geografia del potere” nell’esecutivo di Chiamparino ha fatto venire alla mente del Movimento 5 Stelle “qualche brutto pensiero“.

 

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