23 Gennaio 2017
05:06
Elezioni: Felice Borgoglio regista di una coalizione trasversale
ALESSANDRIA – Uniti per evitare una frammentazione che danneggerebbe tutti. In vista delle elezioni amministrative di Alessandria si sta formando una coalizione di soggetti politici di diversa estrazione ideologica. Da una parte esponenti di centrosinistra come l’ex sindaco Mara Scagni o gli ex assessori Gianni Ivaldi e Giorgio Barberis fino ad arrivare al centrodestra come l’ex consigliere comunale Fabrizio Priano, oltre ad alcune personalità della società civile come l’imprenditore Romano Anfossi o il dottor Antonio Maconi. Il regista di questa operazione è Felice Borgoglio, primo cittadino di Alessandria negli anni ’70 ed ex deputato. Un primo confronto tra le parti è già avvenuto la scorsa settimana, alla Casa di Quartiere di via Verona. Presenti anche la presidente di Confesercenti Alessandria Manuela Ulandi e il commerciante Simone Lumina.
“Vogliamo evitare che ci siano sedici candidati sindaco come nel 2012” ha detto lo stesso Felice Borgoglio ai microfoni di Radio Gold “Questa è una situazione particolare, è necessario ragionare non con un approccio ideologico ma programmatico e vedere se c’è la disponibilità degli alessandrini a partecipare alla vita pubblica. L’idea è che prevalga non il “da dove vengo” ma il “dove voglio andare”.
Secondo Borgoglio non sarebbe un problema far coesistere ideologie diverse in un’unica forza politica: “questo vuol dire intendere la politica fatta non da avversari o nemici ma da persone con opinioni diverse. Il solo fatto di esserci trovati tutti insieme vuol dire che non ci sono pregiudizi. Ora occorre saper coinvolgere i cittadini in questa operazione fuori dagli schemi, un modo diverso per intendere la politica.” Terreno comune per le varie forze di questa variegata coalizione sarebbe ovviamente il futuro di Alessandria: “quattro i punti più importanti su cui ragionare” ha aggiunto Borgoglio “salute: questa è la decima città più inquinata di italia, la sicurezza, la povertà e il lavoro. E occorre una profonda riforma della macchina comunale, quella attuale è obsoleta, andava bene negli anni ’50. Chi sarebbe il candidato sindaco? Io preferisco parlare di soggetti collettivi, dove le individualità vengono valorizzate. Pensiamo al calcio: Higuain o Belotti hanno bisogno di una squadra, senza i compagni di squadra non riuscirebbero nemmeno a tirare in porta. Quindi prima vengono le idee, poi la squadra, e poi il portavoce. Questo è lo schema su cui ci misureremo: il prossimo 30 gennaio ci ritroveremo e verificheremo se ci sarà la volontà di costruire qualcosa di nuovo o se siamo rimasti ancorati ai vecchi pregiudizi delle varie appartenenze. L’obiettivo è stimolare i cittadini a partecipare: la politica non è una cosa sporca, ci riguarda tutti e se non ce ne occupiamo ci sarà qualcuno che deciderà per noi. Da soli non si andrebbe da nessuna parte, da soli non si costruisce un progetto di città, insieme si costruisce una comunità. “