Autore Redazione
martedì
4 Aprile 2017
05:00
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Politica - Alessandria - Novi Ligure - Ovada - Tortona

Il primo anno di mandato del Commissario per il Terzo Valico

Nominata a fine 2015, Iolanda Romano è stata scelta come "figura di raccordo" fra territorio e Stato, come ricordato nella conferenza stampa che si è tenuta lunedì a Torino
Il primo anno di mandato del Commissario per il Terzo Valico

PROVINCIA – Tempo di bilanci per il Commissario di Governo per il Terzo Valico. Nominata a fine 2015 dal Ministro Graziano Delrio, Iolanda Romano è stata scelta come “figura di raccordo” fra territorio e Stato, come ricordato nella conferenza stampa che si è tenuta lunedì a Torino.

Dopo due anni di vuoto,  la nomina del Commissario, ha ricordato il Ministro Delrio, “è stata una scelta non scontata e controcorrente rispetto alla consuetudine“.

Gli obiettivi del mandato, concordati con la Direzione generale trasporti ferroviari del Ministero delle Infrastrutture, nel primo anno hanno impegnato Iolanda Romano ad “ad accompagnare l’opera e attuare l’opera”. Due aspetti legati strettamente tra loro: se gli obiettivi di accompagnamento sono raggiunti i conflitti potenziali, così come i contenziosi, si riducono e gli obiettivi di realizzazione sono raggiunti più facilmente. Al tempo stesso, il commissario ha stabilito con questi obiettivi che, di fronte ad un rischio ambientale, come per esempio lo scavo in presenza di amianto, vengono poste in atto tutte le misure necessarie per ridurre il rischio, anche a costo di un iniziale rallentamento dei lavori allo scopo di accelerare la realizzazione in seguito“.

Iolanda Romano, la sua squadra e i tecnici “hanno reso più stringenti le misure per la tutela dell’ambiente e della salute, soprattutto per quanto riguarda il monitoraggio della presenza di amianto nei cantieri e nelle cave di deposito, per la sicurezza nei cantieri, per la corretta gestione delle terre scavate con la talpa”.

Sempre nell’ottica di avvicinare i territori a tutti gli aspetti legati alla realizzazione del Terzo Valico, compreso il monitoraggio ambientale, è stato deciso lo spostamento dell’Osservatorio ambientale da Roma ad Alessandria “in dirittura d’arrivo“.

Rientra nell’accompagnamento all’opera anche la riduzione dell’impatto dei cantieri, per la quale sono state risolte molte piccole criticità locali grazie alla collaborazione di tutti gli attori. “Sono stati messi in campo criteri per sviluppare nuove opportunità per il territorio: è stato firmato un protocollo d’intesa che mette a disposizione 60 milioni di euro per realizzare un progetto condiviso di sviluppo dell’alessandrino, sono stati rivisti gli interventi compensativi definiti nel 2006, alla luce delle esigenze mutate nel tempo, e sono stati firmati accordi per tutelare le opportunità di lavoro locale con l’assunzione da parte di Cociv di lavoratori provenienti dalle aree interessate dai cantieri“.

Come precisato sempre nella nota stampa, è  inoltre in corso una project review, che, coerentemente con lo stato avanzato dell’opera, possa massimizzarne i benefici: “questo richiede un ripensamento delle logiche di utilizzo della nuova infrastruttura sia per i passeggeri (all’interno del triangolo Genova-Torino-Milano), sia per le merci (nell’ambito del corridoio transeuropeo Genova-Rotterdam), perseguendo sinergie con altri interventi programmati sulla rete ferroviaria e includendo interventi locali”.

L’attività del 2016 non ha poi tralasciato “la comunicazione esterna”. “Oltre a spiegare l’opera e aggiornare i cittadini attraverso il sito commissarioterzovalico.mit.gov.it e la pagina facebook, sono stati istituiti momenti di ascolto con un infopoint itinerante ed è stata decisa l’installazione in ogni comune di monitor per trasmettere i risultati dei monitoraggi sull’amianto.

Per quanto riguarda più da vicino l’opera, nel 2017 “si lavorerà sull’ottimizzazione di progetto, con tutti gli elementi che possono accrescere lo sviluppo locale sia sul fronte piemontese che sul fronte ligure, sull’avanzamento spedito dei cantieri con una forte attenzione nella gestione dei disagi per i cittadini e le amministrazioni locali; e infine, sulla promozione dell’occupazione locale nelle due province attraverso una revisione dei protocolli di intesa e una loro attualizzazione”

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