Autore Redazione
lunedì
7 Ottobre 2019
01:00
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Musica

Il Barezzi Festival arriva alla sua tredicesima edizione

Il Barezzi Festival arriva alla sua tredicesima edizione

Un cambio di passo, una nuova prospettiva: la tredicesima edizione del Barezzi Festival, dal 15 al 17 novembre al Teatro Regio di Parma,
porterà anche quest’anno una proposta coraggiosa, originale e anticonformista, con un programma musicale ancora una volta ricco e di altissimo livello.  Dagli alfieri del post-punk britannico, Echo & The Bunnyman, a colui che ha trasformato Berlino nella capitale dell’elettronica, il producer Apparat, fino al “superstite del soul”, J.P Bimeni, senza trascurare la musica italiana d’autore, rappresentata da Vasco Brondi, Dente, Renzo Rubino. E ancora: il “french touch” degli amatissimi Nouvelle Vague, il folk rock di Scott Matthews, la musica da camera del Quartetto Coll’Arco, i djset infuocati di Marcellus Pittman e di Ge-ology. Nel 2019, il Barezzi Festival, la cui direzione artistica è affidata a Giovanni Sparano, si proietta verso nuovi orizzonti, verso prospettive differenti, dando avvio ad un sodalizio profondo con la Fondazione Teatro Regio di Parma che da quest’anno ne cura l’organizzazione e diventa la sua casa, il quartier generale dove tutto nasce e accade. Il Teatro Regio di Parma accoglierà la maggior parte degli eventi in calendario, ne sarà vetrina, palcoscenico, dimora. Il tempio della lirica e della musica colta spalancherà le sue porte, le sue balconate ed ogni suo spazio al ribaltamento di prospettiva che, come un vento nuovo, Barezzi Festival porterà; il Gran CaffÈ, il Ridotto, il Foyer Toscanini, saranno ripensati per ospitare il Tanqueray Bar, incontri con artisti, showcase, piccoli live set, e per diventare luoghi di scambio e condivisione. ASCOLTA QUI L’INTERVISTA AL DIRETTORE ARTISTICO GIOVANNI SPARANO

Ad aprire i tre giorni di festival, venerdì 15 novembre alle 20.30 saranno  gli Echo & The Bunnyman, una delle rock band britanniche più influenti della storia moderna, artefici del rinascimento di Liverpool all’alba degli anni Ottanta e protagonisti della transizione dal post-punk a un pop psichedelico di grande suggestione. A cinque anni dall’uscita dal loro ultimo lavoro in studio, “Meteorites” del 2014, tornano in Italia con il nuovo “The Stars, The Oceans & The Moon”. La formula del festival prevede anche quest’anno la presenza di artisti che prima dello spettacolo nel main stage animeranno gli spazi del Ridotto del Teatro Regio e del Gran CaffÈ/Tanqueray Bar. Alle 13 e alle 16 sono fissati gli appuntamenti con Renzo Rubino e Dente, mentre alle 18.30 salirà sul palco del ridotto Vasco Brondi, per un avvio di festival all’insegna del nuovo cantautorato italiano.

Sabato 16 novembre il protagonista sarà Apparat, al secolo Sascha Ring, da anni protagonista della scena elettronica berlinese e internazionale. Messo in pausa il progetto Moderat, in trio con i techno producer Modeselektor, Apparat ha recentemente pubblicato il suo quinto lavoro solista “LP5”, un disco tra sfumature acustiche ed elettroniche, un collage di canzoni caratterizzate dall’assoluta libertà creativa che arriva a sfiorare il jazz e le nuove frontiere dell’elettronica, la drum and bass e il pop. Quella di sabato sarà una giornata particolarmente densa che inizierà con gli showcase del Quartetto Coll’Arco alle 13 e di Cristiano Godano (MarleneKuntz) alle 16; al ridotto alle 18.30 sarà di scena l’inglese Scott Matthews,, con le canzoni dell’album acustico “The Great Untold” in cui mischia ancora una volta folk, rock e blues, dando però una svolta cantautorale alla propria carriera. Infine, dopo il live di Apparat, il Festival si sposterà nella Sala Ipogea dell’Auditorium Paganini per i djset di Marcellus Pittman, talento che sia in veste di dj che in veste di produttore, ha contribuito a definire quello che conosciamo come “suono di Detroit”. Infine Ge-ology, virtuoso dj e visual artist di Baltimora, autore di set tra jazz sperimentale, gospel, disco, funk, house, hip hop e techno.

Domenica 17 novembre dalle 21, di nuovo nella Sala Ipogea, il concerto di J.P Bimeni, soulman straordinario che sorprende con una voce che
ricorda il primo Otis Redding e in cui risuona l’anima dell’Africa. Fuggito dal Burundi e rifugiato a Londra fin dai primi anni 2000, Bimeni nelle sue canzoni parla di amore e perdita, speranza e paura, con una convinzione che arriva dalle esperienze straordinarie con cui la vita lo ha messo alla prova. Dopo di lui saliranno sul palco gli attesissimi Nouvelle Vague, band francese che ha ridefinito il concetto di cover band riarrangiando grandi successi punk e new wave in chiave bossanova. Un vero fenomeno internazionale che incarna appieno l’immaginario francese di eleganza e raffinatezza.

La tredicesima edizione del Barezzi Festival sarà, come da tradizione, preceduta da appuntamenti imperdibili nei teatri della provincia di Parma. L’anteprima avrà come protagonista, l’11 ottobre, Giovanni Lindo Ferretti, fondatore dei leggendari CCCP Fedeli alla linea, poi CSI e PGR, che salirà sul palco del Teatro Magnani di Fidenza. Il 27 ottobre invece, al Teatro Verdi di Busseto sarà la volta di Barezzi Road, format nato per dare nuova luce, atmosfere, suoni e suggestioni ai brani di Verdi, riletti secondo i molteplici linguaggi della contemporaneità, da alcuni degli artisti più validi del panorama musicale nazionale. Sul palco si succederanno Delta V, Emma Morton and Grace, Roberta Giallo, Ferdinando.

 

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