17 Giugno 2019
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30° edizione del Festival di Villa Arconati dal 22 giugno al 23 luglio
Compie trent’anni il Festival di Villa Arconati: 1989-2019. Un traguardo importante per la nuova edizione del Festival di Castellazzo di Bollate (MI). Un’edizione che cercherà di sparigliare le carte differenziandosi dalle edizioni precedenti, con una proposta che punti ad assomigliare ad una ripartenza, sia per il cambio di location – il Festival torna all’interno dei giardini della Villa lato Sud, quello storico che ne ospitò la maggior parte delle edizioni – che per le scelte artistiche. Era necessario un cambio di passo: cercare in forme d’arte diverse, in altre musiche possibili, quel suo tratto distintivo, senza naturalmente dimenticare la qualità che da sempre motiva il legame con il suo affezionato pubblico e l’attenzione che esso dedica alla rassegna. E allora, quindi, spazio all’ironia, alla sperimentazione elettronica, al teatro, alla ricerca.
La prima novità è per l’apertura di Mercoledì 26 giugno. Ad inaugurare il Festival con uno spettacolo proposto ad ingresso gratuito (anche questa è una piccola novità) c’è Guido Catalano con il suo “Tu che non sei romantica summer tour”. Il sottotitolo parla di “dialoghi, parole e poesie amorose ad inarrivabile tasso di romanticismo” e, ovviamente, sarà molto alta anche la dose ad altrettanto inarrivabile tasso di ironia, solitamente presente negli show dell’artista torinese. Un reading in solitaria che si preannuncia, come sempre, unico ed irresistibile.
Laurie Anderson porterà sul palco Venerdì 5 luglio. Icona dell’intelligenza elettronica e della sperimentazione linguistica, Laurie Anderson è un’artista visiva, compositrice, musicista d’avanguardia, regista, poetessa urbana, femminista, nonché moglie del compianto Lou Reed e celebrità più atipica del pianeta. Anderson, espressione vivente dell’arte interdisciplinare, presenta per la prima volta in italia “The language of the future”, una performance emozionante e imprevedibile che mescola narrazione (spoken word), musica (violino elettrico e orchestra digitale) e proiezione di video interattivi.
Lunedì 8 luglio il Festival ospita un attore/narratore di semplice immediatezza e genialità: Ascanio Celestini, con il nuovo spettacolo “Storie comiche ferroviarie”. Celestini è considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Con questo nuovo spettacolo, tratto dalla sua recente pubblicazione “Barzellette” (2019), Celestini si concede un divertente intermezzo dedicato alle storielle da sempre create in ogni luogo del mondo, spesso con strutture e personaggi analoghi.
Martedì 9 luglio arriva un concerto importante, quello dei Bowland. Scoperto dal grande pubblico con l’edizione 2018 di X Factor, Bowland è un progetto musicale nato nel 2015 a Firenze da tre amici di liceo, Lei Low, Pejman e Saeed, conosciutisi a Teheran e successivamente trasferitisi in momenti diversi a Firenze per studiare. La loro proposta musicale affonda la sue radici in quel filone della musica elettronica dove trovano spazio atmosfere fluttuanti, ma anche fonti sonore inusuali, arricchite da una presenza vocale eterea e da una base strumentale ricca di groove.
Lo stile, la classe, l’eleganza e l’anima soul di Dee Dee Bridgewater saranno le protagoniste della serata di Mercoledì 17 luglio. Dee Dee è considerata una delle poche eredi delle grandi voci femminili del jazz. Sposata al trombettista Cecil Bridgewater, ebbe la completa maturazione artistica e i primi grandi riconoscimenti a livello di critica e di pubblico dopo essersi trasferita in Francia all’inizio degli anni Ottanta, imponendosi come raffinata interprete di un vasto repertorio che spazia dagli standard alle tendenze più recenti, con un particolare apprezzamento per il suo modo di reinterpretare il repertorio di Billie Holiday.
Martedì 23 luglio arriva la musica dell’Africa, più esattamente dal Benin, dove è nata Angelique Kidjo. Cantante e artista tra le più influenti e importanti del continente africano – da molti è stata definita la vera erede di Miriam Makeba – la Kidjo è un’orgogliosa viaggiatrice della musica, e le sue due ultime esperienze musicali lo certificano appieno. L’anno scorso ha rifatto completamente un album culto come “Remain in light” dei Talking Heads, dando un colpo di vernice afro ad un disco storico e trasformandolo in una festa per le orecchie e per l’anima. Ad aprile di quest’anno è uscito poi “Celia”, album tributo a Celia Cruz, straordinaria cantante cubana che Angelique riprende con una classe e una energia eccezionali.
L’edizione 2019 del Festival riserva inoltre un evento speciale di apertura, che rilancia il rapporto tra la Villa e il suo territorio circostante, in primo luogo il Comune di Bollate che, oltre che comunità di prossimità, è anche l’Ente che ne organizza, sin dall’inizio, la realizzazione. Sabato 22 giugno c’è in programma un’anteprima speciale del Festival presso il Cantun Sciatin a Bollate. Si tratta di “Batik, African Suite” eseguita dalla Artchipel Orchestra e L’Orchestra di Via Padova, dirette da Ferdinando Faraò. “Batik” è un progetto ispirato e dedicato interamente alla musica africana, e le scritture degli autori Faraò, Latronico e Mamone si incontreranno per dare vita ad un’unica partitura che vedrà i musicisti di entrambe le orchestre riuniti in un unico ensemble
Tutte le informazioni sul sito www.villaarconati-far.it