13 Novembre 2021
06:00
E’ uscito il primo album solista del rocker alessandrino Massimo Torchio
Una delle sfide più difficili per chi fa musica nel nostro paese è trovare una via italiana al rock. Nel tempo ci hanno provato in tanti, dall’Edoardo Bennato degli esordi con il suo rock mediterraneo ai Litfiba e Diaframma degli anni ’80, alle tante band del cosiddetto Nuovo Rock Italiano dei ’90, tutti alla ricerca di una via che possa unire l’impronta musicale anclo-americana del rock alla tradizione della canzone d’autore italiana. Massimo Torchio rientra a pieno titolo in questa schiera di rockers italiani, e con il nuovo album Non vi appartengo, il primo da solista, prova a tirare le fila di un lungo percorso iniziato molti anni fa come voce e leader dei Riservato (i cui componenti partecipano anche a questo lavoro). Il disco esce solo in vinile per una precisa scelta dell’autore, ed è diviso in due parti distinte: sul lato A i brani di nuova composizione, sul lato B la riproposizione del precedente E.P. Sostituibile, denotando comunque un’omogeneità di composizione i cui toni principali sono quelli dell’ironia e di una scrittura poetica originale.
Molto riuscito il modo in cui tratteggia la provincia italiana in La Città Scollegata, raccontando la realtà delle tante cittadine a un’ora da tutto e un secondo dal niente. Aperta dalle note del pianoforte (con Chiara Giacobbe ospite al violino), è una dura ballata rock molto riuscita, dove è evidente l’influenza di Edoardo Bennato. Uno dei vertici del disco, insieme alla title track Non Vi Appartengo (ospiti Cristiano Mussi alla chitarra e Alessio Cavvallazzi a violini e orchestrazioni). Qui le sonorità si fanno più scure, contrapposte agli archi che aprono la melodia nel centro del brano, per accompagnare un testo molto duro. E’ un invito a uscire dai recinti, dal branco, un testo in cui traspare anche l’avversione per il mondo digitale, fatto da finti ribelli da tastiera, tanto rivoluzionari sui social quanto integrati nella vita reale (dentro al recinto non servono catene / si arma il branco con l’odio digitale). Una vera e propria rivendicazione di non appartenenza (non vi appartengo e mi fa stare bene, la dignità che serve per partecipare). Un sarcasmo che ritroviamo anche in Da Lungomare (con Raffaele Rebaudengo alla Viola) dove Torchio ironizza sul ritorno degli anni ’80 (pensa al peggio che ti hanno dato gli anni ’80 / quel che odiavi adesso può piacere / pensa ad oggi quanta merda ti circonda / tra 20 anni te la farai andare bene) e in Sottosopra, altro atto d’accusa verso il nostro paese, definito in maniera diretta ed esplicita, senza tanti giri di parole (repubblica delle puttane).
Il lato più poetico emerge in Ma Che Cos’è La Solitudine?!, un brano più ritmato, impreziosito dalla chitarra del bluesman Marcello Milanese, nella ballata rock La Gabbia, registrata dai soli Torchio e Luca Grossi (anche produttore del disco) con tastiere e campionamenti, e nel singolo Agamennone (con Alessandro Barillaro alla chitarra, Dado Bargioni ai cori e Paolo Merlini alla batteria), dove i riferimenti ai miti della cultura classica sono utilizzati per parlare d’amore e non solo. Non vi appartengo dimostra la raggiunta maturità compositiva di Torchio, che tra ballate rock (La perla nascosta) e canzone d’autore (Sostituibile) tratteggia con sapienza i difetti dell’uomo contemporaneo e del vivere quotidiano, e in particolare del vivere in provincia, quella provincia che conosce così bene.
Tracklist
LATO A
1 La città scollegata
2 Ma che cos’è la solitudine?!
3 Non vi appartengo
4 La gabbia
5 Arrivi sempre dopo (interludio)
6 Agamennone
LATO B
1 Da lungomare
2 La perla nascosta
3 Sottosopra
4 Sostituibile