Autore Redazione
martedì
25 Giugno 2019
10:57
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Redazionali

Quanto si lavora in Europa? Dati alla mano, i Paesi più stacanovisti

lo studio su quanto lavorano gli europei pubblicato da Shopalike.it
Quanto si lavora in Europa? Dati alla mano, i Paesi più stacanovisti

Recenti studi hanno dimostrato che all’interno dell’Europa la giornata lavorativa non è uguale per tutti. Le ore che si trascorrono in ufficio possono variare a seconda del territorio e, in generale, esistono dei Paesi più o meno stacanovisti e altri maggiormente rilassati.

Inoltre, al fine di ottenere un quadro completo e credibile di quanto si lavora all’interno dei confini europei è necessario valutare anche i giorni festivi e le celebrazioni nazionali di ogni specifico territorio.

Infine, ogni Paese ha una speciale normativa che regola il tempo pieno, con una distinzione per il part time e per le altre tipologie di rapporto.
In questo articolo si andranno a scoprire i luoghi in cui si lavora di più e quelli in cui è concesso maggiore relax.

 

  • L’Europa e il lavoro
  • Il tempo libero
  • L’Italia
  • I giorni di ferie in Italia
  • Alcune variazioni a seconda del settore lavorativo
  • Alcune considerazioni

 

 

L’Europa e il lavoro

Secondo lo studio su quanto lavorano gli europei pubblicato da Shopalike.it si evince che il vecchio continente è di sicuro un territorio molto dedito al proprio mestiere, impiego o libera professione.

Ovviamente questo non è sempre vero, ma facendo una stima generale si può affermare che gli europei lavorano molto più di quello che viene richiesto nel resto del mondo.

Prendendo come punto di riferimento una normale giornata lavorativa di 8 ore, l’orario settimanale in media dovrebbe essere di 40 ore, con la domenica e il giorno libero per legge da dedicare al riposo.

Nel caso dell’Islanda, invece, una settimana lavorativa è di 44 ore, mentre nel caso della Danimarca si limita alle 37 ore, con un’unica ora extra fuori dal normale orario quotidiano.

Sempre secondo lo studio, il Paese in cui si lavora di più, prima dell’Islanda, è la Grecia, complice probabilmente l’attuale crisi che la nazione sta attraversando. I nostri vicini trascorrono ben 256 giorni all’anno in ufficio su 365, con una media di 44 ore lavorative alla settimana. I giorni da dedicare al relax e alle vacanze si riducono davvero ad una manciata, ed è esplicativo di un momento difficile, se si pensa che la Grecia rimane comunque un Paese che si basa sul turismo, sul mare e sulla villeggiatura.

Paradossalmente la Danimarca si trova sul polo opposto, con solo 216 giorni lavorativi all’anno e una media di 38 ore alla settimana: pare che i vicini danesi abbiano un approccio molto più easy e rilassato.

Tra i Paesi più dediti al lavoro troviamo anche la Svizzera, la Polonia, l’Austria e la Germania, mentre alla fine della classifica si posizionano la Svezia, la Finlandia, la Norvegia e a sorpresa anche la Francia.

Il tempo libero

Oltre alle festività religiose come il Natale e Pasqua, alla domenica e al giorno libero che di solito è sabato (ma può variare da professione a professione), ogni lavoratore ha diritto a vacanze e feste nazionali specifiche del proprio Paese. Tra le nazioni con maggiori giorni festivi ci sono Malta, l’Austria, la Francia e la Svezia.

La Svizzera, da sempre considerata nell’immaginario comune come una nazione rigorosa, detiene il primato con il minor numero di giorni di ferie all’anno e il minor numero di feste nazionali, in tutto solo 29 giorni in cui godersi il meritato riposo.

L’Italia

Sempre secondo lo studio che si sta prendendo in esame, l’Italia si posiziona al 17° posto nella scala dei Paesi europei che lavorano di più, con 234 giorni all’anno e con una media di 30 giorni di ferie annuali tra quelli concessi dal datore di lavoro e le festività nazionali.

Per quanto riguarda le nazioni confinanti, la penisola italiana è al secondo posto di quelle che lavorano meno, prima in classifica la Francia con 227 giorni lavorativi. Austria, Slovenia e Svizzera sono Paesi molto più stacanovisti.

I giorni di ferie in Italia

Secondo la normativa italiana, un impiegato ha diritto a 20 giorni liberi all’anno e almeno due settimane di ferie. Inoltre, all’interno del bel Paese si dispone di 11 festività pubbliche (tranne la Pasqua che cade sempre di domenica), più alcune celebrazioni particolari legate a patroni e santi regionali.
Per quanto riguarda le ore lavorative settimanali, invece, ammontano ad una media di 36 ore previste per la legge, incluso gli straordinari e le ore extra.

Alcune variazioni a seconda del settore lavorativo

È necessario specificare che questi dati si riferiscono all’impiegato della pubblica amministrazione, mentre le ore di lavoro differiscono leggermente a seconda di altri settori come quello turistico e della ristorazione, o quello dei trasporti.

In una struttura alberghiera, ad esempio, le ore lavorative ammontano a più di 42 ore settimanali, come anche nel campo dei trasporti come autisti e macchinisti. Questi dati sono recuperabili nel sito di Repubblica.it, nel settore Economia e Finanza.

Alcune considerazioni

Una volta determinato che l’Europa, con un premio speciale a Svizzera e Grecia, può tranquillamente vincere il premio Stakanov degli ultimi anni, è importante sottolineare che in questo periodo storico si avverte l’esigenza di dare più importanza alla propria salute psico – fisica e al benessere del lavoratore, ponendo maggior rilievo alla vita privata.

Per questo motivo in molti governi europei si stanno attuando delle strategie per valorizzare il cosiddetto smart – working e concedere una riduzione dell’orario del lavoro che possa beneficiare l’impiegato.

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