15 Giugno 2015
14:05
Leonardo, il genio universale a Palazzo Reale di Milano
MILANO – Non poteva mancare a Palazzo Reale di Milano, durante l’Esposizione Universale una mostra significativa ed emozionante come “Leonardo Da Vinci 1452-1519”, dedicata all’emblema della cultura del nostro Rinascimento, il genio assoluto riconosciuto in tutto il mondo. Una monografica corposa e a tutto tondo, anche ambiziosa con le sue duecento opere, che è riuscita nel suo intento di celebrare, senza retorica ed enfasi, il mito dell’arte, della creatività, dell’ingegno universale, contemporaneamente all’apertura di Expo, permettendo ai suoi visitatori di conciliare la visita con quella della più importante e completa retrospettiva vinciana. La mostra, aperta fino al 16 luglio, promossa dal Comune di Milano in collaborazione con Skira e curata da due storici dell’arte leonardesca, Pietro Marani e Maria Teresa Fiorio, è suddivisa in dodici sezioni. Un percorso narrativo che pur non in ordine cronologico ma tematico ripercorre il periodo formativo del ‘sommo pittore’ a Firenze, avvenuto nella bottega di Andrea del Verrocchio, il lungo periodo milanese dove contribuì con i suoi studi e i suoi disegni a rivedere l’assetto urbano e infine il ciclo francese. Con una versatilità e un’intelligenza umana al di sopra della norma, Leonardo ha saputo spaziare tra arte, scienza, architettura, ingegneria. La forza propulsiva di conoscenza, la capacità di analizzare meticolosamente, di ipotizzare, di sperimentare, di ampliare e approfondire diversi campi di indagine hanno reso Leonardo la personificazione del vero ingegno universale. La pittura era per Leonardo “la sola imitatrice di tutte l’opere evidenti in natura” ( da “Trattato della Pittura”) ed é stato in particolare il disegno a penna a inchiostro lo strumento utilizzato tanto per le sue opere d’arte che per descrivere la natura, per i suoi progetti e le sue indagini scientifiche.
La ricca esposizione, sapientemente illuminata, presenta alcuni grandi capolavori pittorici vinciani, disegni autografati, gli incunaboli, i disegni del Codice Atlantico, il Codice Trivulziano che raccoglie i suoi appunti, manoscritti, sculture in bronzo e in terracotta e infine il carro automotore e il maglio battiloro, due modelli di macchine disegnati da Leonardo. Accostate alle opere di Da Vinci altrettanti capolavori di grandi maestri suoi contemporanei : Botticelli, il Ghirlandaio, Paolo Uccello, Verrocchio, Bramante, della Robbia, ecc.
Nella prima sezione, la splendida tavola Annunciazione (1478-1480), proveniente dal Louvre, la scena sacra è stranamente rappresentata all’esterno, in un rigoglioso giardino con fiori, nello sfondo alberi e un cielo che sembra avvolto da una leggera nebbiolina, che si contrappone alla nitidezza del dettaglio delle due figure in primo piano. La bellissima Madonna poggia una mano sul leggio, di fronte a lei l’ Angelo con un giglio in mano, le ali piegate simili a quelle di un uccello. I due piani spaziali sembrano divisi da un muretto. In questa opera, una delle prime, dopo la sua formazione presso il Verrocchio, si respira un’atmosfera di quiete e nel fantastico paesaggio sfumato nello sfondo, emerge il naturalismo di Leonardo.
Nel percorso, la malinconica, dal roseo incarnato, Madonna Dreyfus (1469-1470) di Leonardo, con lo sfondo della collina illuminata che si contrappone al primo piano, oscuro, dietro le spalle delle due figure. Lo sguardo della Madonna appare triste nonostante il tenero gesto del paffuto bambino, forse per il presagio del futuro del figlio. Del dipinto colpisce la profondità della prospettiva, l’armonia e le sfumature cromatiche del cielo sopra le colline, tipiche di Leonardo.
Di Botticelli su tavola la splendida, raffinata tempera La Fortezza (1470), dalle ricche tonalità cromatiche che sembrano smaltate. La virtù è rappresentata da una bellissima figura femminile seduta sopra un trono riccamente intarsiato che la incornicia e contemporaneamente da cui si staglia, tra le mani stringe il bastone del comando. La veste sontuosa, il suo panneggio e il colore rendono particolarmente plastica la figura, sembra quasi monumentale. Sul volto, leggermente piegato, pur nella determinazione della virtù che rappresenta, aleggia un velo di malinconia così caratteristico nelle meravigliose figure botticelliane. Sempre di Leonardo lo Studio del panneggio (1470), e del Ghirlandaio Adorazione dei magi (1478). Nella sezione seguente, del Verrocchio Tobia e l’angelo (1470-1472) e di Leonardo alcuni Studi di figure e Appunti e diagrammi sulle gradazioni di ombre e colori, parte del Codice Atlantico (1508 -1510).
Ne Il paragone delle arti, della bottega del Verrocchio la scultura Busto di San Girolamo (1475-1480) e Ritratto di Dama o la Belle Ferronière (1490-96) che raffigura per alcuni storici dell’arte il volto della moglie di Lodovico il Moro, Beatrice D’Este, per altri invece, la sua amante, Lucrezia Crivelli. Il bel ritratto nobile, a tre quarti, lo sguardo profondo ma enigmatico sembra rivolto verso qualcuno, l’eleganza dell’abito di broccato rosso, il busto dietro le linee di un parapetto ricordano lo stile fiammingo.
Nella stessa sezione l’olio e tempera su tavola, monocromo e incompiuto San Girolamo (1485-1490), proveniente dalla Pinacoteca vaticana. Colpisce, pur nelle scarne forme, la forza, la plasticità del volto teso del santo nel deserto, con ai piedi il leone, all’interno di un paesaggio di rocce dalle strane forme. In matita rossa e inchiostro Testa maschile di profilo verso destra coronata di alloro (1506-1508), pur con poche linee tratteggiate Leonardo ha assegnato una forte espressività ed energia al volto maschile. Tra le opere vinciane diversi studi sul tema equestre come lo Studio per monumento equestre (1485-1490) o Studio di cavallo (1480) .
Nella sezione La Battaglia di Anghiari, in gessetto nero su carta grigia Testa di un guerriero della Battaglia di Anghiari, dalla narrazione di forte impatto visivo, e l’olio su tavola Leda (1505-1510). La rappresentazione mitologica raffigura la bellissima principessa greca Leda (1505-1510), nuda, dalle plastiche forme, abbracciata al simbolico cigno (Zeus) e ai suoi piedi le uova da cui nasceranno Castore e Polluce, Clitennestra ed Elena. La raffigurazione avviene in un giardino paradisiaco, la rappresentazione della bellezza femminile, pur in questo caso, più erotica e meno idealizzata, si coniuga con la bellezza del paesaggio, della natura.
Del Verrocchio, in carboncino Studio di testa femminile e nella sezione Anatomia fisiognomica e moti dell’animo, tra i diversi studi di Leonardo sui volti Madonna col Bambino Sant’Anna e un agnello (1500-1501) e di Antonello da Messina il Ritratto d’uomo (1475-76), con l’uomo in posa a tre quarti, lo sfondo scuro e il volto illuminato, la raffigurazione presenta indubbie assonanze con la pittura fiamminga. Nella stessa sezione Ritratto di Musico (1485), proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana, il raffinato giovane rappresentato a mezzo busto e a tre quarti con in mano uno spartito, si staglia dal fondo scuro, le tonalità chiaroscure illuminano e danno espressività al volto, lo sguardo è riflessivo ma distante mentre l’oro dei boccoli esce dal rosso copricapo. L’immobilità del corpo è spezzata dal movimento di un sguardo che presuppone stia seguendo una melodia o stia per intonare un canto. Splendida La Scapiliata o Testa di donna (1508), il dipinto a terra ombra, ambra inverdita e biacca, con il volto dolcissimo e misterioso femminile inclinato, i lineamenti perfetti con i morbidi ricci che lo incorniciano. L’atteggiamento è pensoso, la bocca chiusa ma con un accenno di sorriso. Il chiaroscuro sul volto crea un effetto scultoreo al ritratto.
In Invenzione e meccanica diversi disegni e studi su macchinari come Mitragliera a canne multiple del Codìce dell’Atlantico (1490-1493)e ali meccaniche, figure volanti, palombari. In Realtà e utopia interessante la visione urbanistica di Leonardo in Pianta di Milano (1507-1510), nel Progetto per nuovi quartieri a Milano (1493) e la bella Fortezza di Montagna (1507).
In Unità del sapere , scritti e studi lo splendido olio San Giovanni Battista (1506-1515), proveniente dal Louvre , mentre nella penultima sezione e nell’ultima, Il mito di Leonardo, si trovano opere di pittori della scuola leonardesca, che hanno preso a modello il suo stile o a lui si sono ispirati come Donna con la perla (1858-1868) di Camille Corot, dissacrante di Bay La vendetta della Gioconda (1965) e di Andy Warhol White on white Monna Lisa (1979)
Alcune opere di Leonardo, come L’uomo Vitruviano(1490), Paesaggio e Studio di volto femminile sono rimaste esposte soltanto per un mese per problematiche conservative.
Maria Cristina Pesce Bettolo
Info
Orari mostra (fino al 19 luglio):
Lunedì e martedì 14:30 – 19:30, martedì e mercoledì 9:30-19:30, giovedì, venerdì, sabato e domenica 9:30- 24:00
Skiragrandimostre.it
Prenotazioni : 0292800375