14 Marzo 2016
17:24
I gatti tricolore
Si fa presto a dire tricolore
No, la bandiera nazionale non c’entra…parliamo di gatti, di gatti tricolore: quelli che definiamo sbrigativamente a tre colori, lo sono davvero? Non è così facile.
Infatti, la pelliccia di un tricolore autentico deve combinare i seguenti colori:
1, rosso (arancio) o crema (beige leggermente aranciato). Se non ha una di queste due tonalità, non è un tricolore autentico.
2, bianco
3, nero, o blu (grigio/blu), o cioccolato, o beige rosato, o cannella, o fulvo (giallo spento)
In alcune varietà di gatti, infatti, la pelliccia può apparire di tre colori ma in realtà ne possiede solamente due: sono le varietà bicolore, nelle quali non più della metà del mantello è di colore bianco, con macchie di colore uniformi, per esempio bianco e nero, oppure da tigrature.
In effetti, un gatto bianco con macchie tigrate potrebbe apparire tricolore ma in realtà ma non è un tricolore autentico, perché nessuno di questi tre colori è rosso o crema.
Nella stragrande maggioranza dei casi, i gatti tricolore sono femmine. Rarissimamente, circa uno su 3.000 tricolori è maschio, e solo uno su 10.000 è fertile.
E vediamo perché. Come si sa, i cromosomi sessuali X ed Y determinano il sesso dell’individuo: il sesso femminile è dato da una coppia di cromosomi sessuali uguali di tipo X (XX); il sesso maschile è dato da una coppia di cromosomi sessuali, uno di tipo X e uno di tipo Y (XY).
Gli spermatozoi e gli ovuli portano un solo gene, cioè X o Y ma, mentre l’ovulo è sempre X, lo spermatozoo può essere X o Y e, quindi, unendosi con l’ovulo, da vita a un individuo maschio o femmina.
I geni trasmettono, ovviamente, anche le caratteristiche fisiche dell’individuo: nel caso dei gatti tricolore, diversamente dagli altri colori della pelliccia, il gene che determina la colorazione “rossa”, chiamato “orange”, può essere presente solo in un cromosoma di tipo X; il colore della pelliccia dei tricolori è dato da una combinazione di due geni, uno dominante per il colore rosso e uno recessivo, per un altro colore, entrambi però “concatenati” al cromosoma X.
Se un cucciolo eredita il gene “orange” dominante, avrà il pelo colore rosso e questo colore sarà dominante su tutti gli altri, tranne il bianco. Se un cucciolo eredita il gene “orange” recessivo, avrà il pelo di un altro colore.
Nelle femmine con schema Oo, il gene “orange” dominante e il gene “orange” recessivo miscelano i loro effetti, dispiegando entrambi il colore rosso (arancio) e altro colore, insieme con il bianco. Questo è un autentico gatto tricolore.
Nelle squama di tartaruga e nelle calico, il gene “orange” dominante e il gene “orange” recessivo si uniscono, e creano il tipico effetto del pelo. Quindi, perché la gatta abbia cromosomi Oo, e abbiamo visto che i cromosomi O sono legati al solo cromosoma X, deve avere due cromosomi di tipo X ed essere, quindi, una femmina.
Il raro caso dei maschi tricolori è dovuto al fatto che ereditano tre cromosomi invece di due. Un gatto maschio tricolore deve possedere due cromosomi XX per poter avere lo schema Oo. Quindi, il suo modello genetico dev’essere almeno XXY, un’anomalia che rende il gatto quasi certamente sterile.
Calico , Tortoishell o Torbie? La Tortoishell, squama di tartaruga, presenta la pelliccia in tre tonalità di colori solidi (nero, rosso, crema) o diluiti (cioccolato, blu, lilla) ben miscelate insieme, senza formare chiazze distinte; può avere anche chiazze di bianco però gli altri colori devono rimanere ben miscelati. Nel Calico, la pelliccia bianca domina sugli altri colori, che restano disposti in chiazze ben distinte fra loro e non miscelate; il Torbie presenta porzioni di bianco ma le zone tricolore sono in tigratura.
Nicoletta Boido