Autore Redazione
venerdì
28 Maggio 2021
18:42
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Altri Sport - Alessandria

Savate Assalto, l’alessandrina Cristiana Zanirato è la più forte d’Italia: “Sorpresa e soddisfatta”

Savate Assalto, l’alessandrina Cristiana Zanirato è la più forte d’Italia: “Sorpresa e soddisfatta”

ALESSANDRIA – La più forte d’Italia nella Savate Assalto è alessandrina. Nell’ultimo fine settimana Cristiana Zanirato ha vinto la medaglia d’oro ai campionati nazionali, salendo così sul gradino più alto del podio, nella categoria F56. “È una bella sorpresa ma anche una grandissima soddisfazione” ha raccontato Cristiana ai microfoni di Radio Gold “è una liberazione per aver raggiunto un risultato che desideravo fortemente e un punto di partenza per fare meglio in futuro. Vivo la vittoria come una gioia istantanea, poco dopo la mia testa va alla ricerca dei punti in cui migliorarmi. Forse stavolta ho raggiunto il mio limite fisico, non solo per l’età ma pure per il poco tempo libero che ho dovuto dedicare in buona parte ad allenamenti tosti, faticosi e anche noiosi. L’agonismo è per certi versi un’agonia: sacrificio, ripetute sotto la pioggia, levatacce ma non ho trovato scappatoie. Credo però che ne valga sempre la pena”.

Cos’è, nello specifico, la Savate assalto e perché hai scelto di praticare questo sport? Da quanto tempo lo pratichi?

“La Savate è un’arte marziale nata alla fine del Settecento nelle città di Parigi e Marsiglia come una forma di combattimento da strada utilizzata dai marinai ma anche dall’aristocrazia. La Savate Assalto in particolare utilizza tecniche di pugno e calcio molto precise e controllate in cui si colpisce con le scarpe dette “savate” (ciabatte). La mia passione per gli sport da combattimento nasce da piccola. Ho iniziato a tirare di kick boxing grazie a due idoli che mi hanno ispirato: la campionessa francese Chantal Menard e Giovanni Parisi da cui ho studiato ed approfondito il pugilato. La kick boxing mi ha regalato una carriera agonistica con tante soddisfazioni in oltre dieci anni di gare in giro per l’Italia. Per me lo sport da combattimento esiste solo se hai la fame di riscatto che ti tiene incollato al ring, pertanto venuta a mancare quella, dopo la laurea triennale in ingegneria, ho smesso di tirare e mi sono gettata su molti altri sport che mi incuriosivano. Dopo nove anni, complice il Covid e una trasferta lavorativa in Cina che ha complicato le cose ma mi ha permesso di studiare il Taekwondo, ho ritrovato la voglia di calciare e allenarmi duramente ad Alessandria alla ATC Warriors, che è una seconda casa. Per gareggiare ho scelto la Savate Assalto perché rappresenta lo stile che più mi affascina: amo variare i colpi e cercare le combinazioni di calci alti e boxe lunga. Ho iniziato sei mesi fa da autodidatta intorno a dicembre e negli ultimi tre mesi mi sono fatta seguire dalla Toulouse Multi Boxe: un team di altissimo livello con sede anche a Pavia”.

A chi dedichi questa vittoria e quali sono ora i prossimi obiettivi?

“A tutta quanta la mia famiglia, con un pensiero particolare a mia nonna che prima di ogni match mi diceva sempre “vai, ma non farti rompere il naso”. Domenica è stata la prima volta che non ho potuto darle la mia medaglia. Poi al mio compagno, che sei mesi fa ha portato a casa un enorme sacco da pugilato e mi supporta sempre. Prossimi obiettivi? Voglio imparare dalle migliori, quindi spero di andare in Francia per qualche gara internazionale e confrontarmi con le campionesse che ho “studiato” in questi mesi, utilizzando quei weekend per viaggiare insieme e riprenderci un po’ di quello che la pandemia ci ha tolto”.

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