Autore Redazione
domenica
5 Novembre 2017
05:32
Condividi
Eventi

Cardo gobbo, tartufo e barbera, torna la Fiera di Nizza

Una giornata per proporre alcune delle eccellenze nicesi come tartufo, il cardo gobbo e la barbera.
Cardo gobbo, tartufo e barbera, torna la Fiera di Nizza

NIZZA MONFERRATO – Nizza Monferrato celebra domenica 5 novembre l’appuntamento con la Fiera di San Carlo. La Fiera ha origini antichissime, risale infatti all’anno 1516 quale atto di liberalità a favore delle genti nicesi da parte di Guglielmo IX, Marchese del Monferrato. La Fiera è occasione di celebrazione del Santo Patrono (San Carlo, 4 novembre) protettore della città di Nizza Monferrato.

Durante tutta la giornata di domenica 5 novembre, numerose saranno le bancarelle che si dirameranno per le vie del centro storico cittadino, mentre un grande luna park aspetterà i più piccini in piazza Garibaldi.

Ma la Fiera è anche un’occasione per proporre alcuni dei prodotti considerati eccellenze enograstronomiche locali quali: il Tartufo, il Cardo Gobbo nella varieta Spadone (prodotto PAT e Presidio Slow Food) e la Barbera.

Nell’arco della giornata è prevista la degustazione di cardo gobbo, bagna cauda, Gemme di San Carlo e cioccolata calda a cura dell’Associazione Pro Loco di Nizza Monferrato. Distribuzione della Zuppa di Ceci a cura dell’Unione Commercianti e Artigiani Nicesi. Al Ristorante Vineria La Signora in Rosso maratona della bagna cauda dalle ore 12:00 alle ore 24:00. Ai giardini di Palazzo Crova ore 11:00 e ore 14:30: intrattenimento a cura dell’Associazione La Bottega della Musica.

Nel corso della giornata sono previste visite guidate gratuite al Campanòn, al Palazzo del Gusto e alla Galleria ART ‘900.

 

Infine domenica mattina alle ore 9:30 è previsto il conferimento del premio “Erca D’argento 2017” a Stefano Allovio, Professore di Antropologia Culturale e Sociale presso l’Università degli Studi di Milano. Alle ore 11:00 Chiesa Vicariale di San Giovanni in Lanero: messa solenne e rievocazione del Miracolo della Lampada accaduto nel 1613 all’altare di San Carlo patrono della Città.

 

Condividi