21 Dicembre 2018
01:14
A Valenza in mostra la “Natura, forma e materia” di Paolo Spalla
VALENZA – Un viaggio nell’arte orafa di Valenza attraverso l’arte di Paolo Spalla, artista/designer valenzano. È lui il protagonista della mostra allestita al Centro Comunale di Cultura di Valenza e che sarà visitabile fino al 3 febbraio. L’inaugurazione si terrà oggi, venerdì 21 dicembre, alle 18.
La curatrice dell’esposizione, Lia Lenti, racconta così la rassegna artistica:
Nel panorama italiano degli anni Sessanta la percezione dell’oggetto “gioiello” cambia radicalmente, le aziende orafe fanno i conti con il mercato globale e le esigenze estetiche del prodotto di massa e questa nuova modalità si traduce in una maggior consapevolezza progettuale che conduce all’arrivo della prima generazione di designer. Parallelamente la critica d’arte afferma l’artisticità del gioiello e ciò permette la formazione di un contesto creativo inedito, dove la progettualità dell’artista si intreccia con la manualità dell’artigiano e il gioiello diventa un modello di poetica e una pratica artistica autonoma. E’ in questo decennio, dove lo spazio del gioiello raddoppia, che Paolo Spalla muove i suoi passi alla ricerca di una nuova fisionomia che veda in sé uniti un linguaggio espressivo autonomo, una capacità tecnica inusuale e una “più attuale” interpretazione concettuale del gioiello.
Paolo Spalla nella seconda metà degli anni Sessanta si concentra sulla ricerca che trova un inizio nella matrice “informale” di segno e di materia, per orientarsi velocemente all’utilizzo della pietra come frammento di natura primordiale, scavato e levigato dalla mano attraverso il recupero di forme archetipe. In questi anni Spalla inizia a frequentare la scultura partendo dalla pratica fusoria. Le sue prove sono nel segno del materismo ma sfociano nella figurazione: piccoli bronzi di sapore accademico, interessanti per gli effetti di corruzione delle superfici e di costruzione di lamine mosse e travagliate. Tra il 1970 e il 1971 nel gioiello il sasso diventa protagonista: il sasso/ciottolo levigato dall’azione millenaria e incessante della natura ma che dalla mano dell’uomo viene scavato e tagliato con sapienza ancestrale. Siamo all’inizio della sua poetica, il sasso sarà un fedele compagno, incessantemente rivisitato. L’artista introduce un innovativo approccio al concetto di natura, egli propone una nuova visione del frammento naturale che si carica di simbolismo e di evocazione mnemonica.
Lungo questo decennio Spalla lavora alla mediazione tra tensione poetica, proposta di istanze progettuali innovative e richieste del mercato aggiungendo alla sua fisionomia di artista quella del designer, proponendo l’idea di casualità costruttiva e riflettendo sul concetto di montabile e rimontabile. Nell’ambito della scultura giunge a maturazione un linguaggio espressionistico caratterizzato da tragici squarci nel metallo, tensioni e dissidi esistenziali, palpitanti effetti luministici superficiali dovuti a conglomerati fusori e a raffinate corrosioni e ossidazioni. La fusione quindi, accanto al sasso, è in questo momento l’altro elemento della sua ricerca formale: gli esperimenti tracimano dalla scultura al gioiello e viceversa.
L’inizio “Anni Ottanta” impone all’orafo Paolo Spalla un ragionamento: l’oro è un idolo dissacrato, un’icona non più della storia ma del superfluo, ma bellezza e sensualità lo possono riconsacrare. Complici i favorevoli fattori economici il Made in Italy decolla e il sistema pezzo unico/piccola serie, che solo alcuni anni prima a fatica veniva compreso, ora diventa un modello produttivo di riferimento, è perciò diventa necessario lavorare con coerenza di linguaggio e riconoscibilità di stile. Sassi lavorati e lamine d’oro è il binomio attorno a cui ruota in questi anni la sua prolifica azione creativa, ricca di semantica post-modernista.
Sibilo/1991 per l’artista è il punto di arrivo di una lunga ricerca: è la forma femminile assoluta, metafisica, vibrante. Questo raggiungimento significa anche il ritorno alla manualità più totale. I primi Sibili sono realizzati piegando la sottile lamina d’oro a mani nude. Poi avviene il passaggio tra le due dimensioni, dal micro al macro, segni, richiami e interpunzioni fluiscono automaticamente dal gioiello alla scultura, da Sibilo a Concetti, l’uno si fa l’altra in un dialogo serrato e preciso. Questo ”abuso” di lamine lo spinge a riconsiderare il filo, le sue potenzialità strutturali e i processi manipolativi nell’ottica dell’ordine/disordine come metafora dell’oggi e alla visione di non naturalità, di perfezione artificiale che connota l’odierno universo tecnologico, Spalla ancora una volta ripensa il sasso: blocco grezzo, scabroso e ruvido, dove la scelta della non-lavorazione è l’unica garanzia di unicità e autenticità.
L’accesso alla mostra è a ingresso libero.
Orari da giovedì a sabato:
10.00-12.30/15.00-19.00;
domenica: 15.00-19.00.
info
tel. 0131-949286
biblioteca@comune.valenza.al.it
www.comune.valenza.al.it
www.archiviorafivalenza.it
facebook: Arte a Valenza
Instagram: arte_a_valenza