Autore Redazione
lunedì
17 Novembre 2014
06:34
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Eventi

La pirotecnica Odissea di “Ludus in Fabula” a Mede: recensione

La pirotecnica Odissea di “Ludus in Fabula” a Mede: recensione

“Tutto passa e non lascia traccia, ma io (Omero) continuo ad esistere ed Odisseo grazie a me”. 

Il mito di un’epoca, già al tramonto, di dèi ed eroi è il tema de “La mia Odissea” , per la regia di Marina Thovez, che ha debuttato il 15 novembre a Mede al Teatro Besostri, dove lo spettacolo è nato e dove si sono tenute le prove.

Gli dèi dell’Olimpo, riuniti in un mondano ed elegante raduno,  decretano, su richiesta di Atena, di permettere ad Odisseo, che si trova sull’isola della bella Calipso, di tornare ad Itaca. Le vicende dell’Odissea sono rappresentate, su un piano di contemporaneità, nel mondo degli dèi e in quello degli uomini. L’azione scenica si sposta dalle peregrinazioni del protagonista, ad Itaca, dove gli eventi scorrono sino al momento cruciale della decisione di Penelope di riprendere marito.

A latere, e interpellato sui fatti, Omero assiste e consiglia: “ fate una cosa alla Omero: su più piani temporali e storie su più fronti…”.

Il taglio registico di Marina Thovez (anche attrice nei panni di Calipso e di Penelope) dà voce a tutti gli aspetti del poema omerico: la complessità della trama, l’intreccio delle vicende umane con quelle divine, la sincronia di fatti in luoghi diversi. La scena spesso è divisa in due per consentire la visione di fatti spazialmente lontani, grazie ad un gioco suggestivo di luci e ad un ritmo efficace.  Notevoli sia le scene corali (la partenza di Telemaco alla ricerca del padre, esilarante per la sua inesperienza in mare, o il banchetto presso la reggia ad Itaca, con i proci spadroneggianti), che i monologhi di Odisseo, interpretato in tono aulico o con ironia da Mario Zucca, bravissimo in tutte le sue espressioni.  Ciò che colpisce e anima lo spettacolo è la varietà continua di registri con cui è affrontato il tema classico e la velocità con cui si passa da momenti lirici (la splendida ultima notte di Odisseo e Calipso oppure la disperazione di Penelope, che invoca il ritorno del suo uomo) ad altri spiazzanti per umorismo.  Questo lo stile di “Ludus in Fabula”: una varietà caleidoscopica di fatti e di punti di vista che ruotano grazie ad un ritmo perfetto e a momenti di recitazione colmi di pathos.

Affascinanti le scenografie in legno, lo splendido trono, il telaio di Calipso e i teli dipinti di sfondo che simulano il mare o i luoghi della peregrinazione di Odisseo, opera di Mastro Nicola Rubertelli.

Lo spettacolo è intrecciato e compenetrato dalle musiche del compositore-mandolinista Aco Bocina, che suona dal vivo con Manuel Auletta. All’inizio un sirtaki tradizionale e poi brani dal ritmo mediterraneo e sensuale (come quello che accompagna l’ultima notte d’amore con Calipso), in un crescendo che nutre a dà vita a ciò che accade.

Un ottimo risultato per una produzione ambiziosa che si avvale di dieci protagonisti, che recitano in tutto ben venticinque ruoli.

La stagione del Teatro Besostri di Mede continua sabato 29 novembre con “Chansons…Boléro”, una serata dedicata alla musica e alla canzone francese.

Nicoletta Cavanna

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