Approvata in Senato la legge sulla birra artigianale

ITALIA –  L’amore, la passione, la cura dei piccoli dettagli e la scelta di prodotti di qualità di microbirrifici e birrai italiani é stata finalmente ripagata. Dopo tanta attesa, la birra artigianale ha finalmente un suo identikit.

La storia della birra artigianale italiana ha da pochi giorni il “Collegato agricoltura”, normativa che stabilisce  che la birra per essere definita artigianale non deve  subire processi di pastorizzazione e microfiltrazione, durante la fase di produzione. Una norma, approvata dal Senato che qualifica la birra artigianale trasformandola in un prodotto di qualità, dove le eccellenze delle materie prime e il metodo di lavorazione la differenziano dalle concorrenti industriali.

Tra le linee guida é anche presente il divieto per i microbirrifici di superare la produzione di 200.000  ettolitri, nonostante in media, un microbirrificio artigianale tramite la propria meticolosa lavorazione manuale ne produca poco più di 1.000 ettolitri l’anno. Inoltre, con il presente comma, si intende per microbirrificio un piccolo birrificio indipendente sia da un punto di vista legale che economico.

Una svolta storica per quella che negli ultimi anni ha rappresentato più che una passione,  un vero e proprio fenomeno di massa in costante crescita, tanto che la  Coldiretti  registra addirittura un aumento in dieci anni del 1900%  del settore brassicolo italiano. In breve tempo infatti, la spumosa bevanda, realizzata tra alambicchi, cotte e bolliture é riuscita a conquistare, a suon di sorseggiate, non solo il Bel Paese, patria di grandi vini, ma anche un posto d’onore nel mondo.

La norma approvata in Senato, regolamenta una realtà che conta 875 piccoli birrifici sparsi sul territorio nazionale, guidati da giovani imprenditori che fanno della ricerca e della sperimentazione il loro fiore all’occhiello.

Una soddisfazione anche per i numerosi birrifici artigianali della nostra provincia che vedranno ricompensato il loro duro lavoro giornaliero.